Diventa mamma per salvare altri bimbi
Diventa mamma per salvare altri bimbi Torino: una donna ha dato alla luce un piccolo pur sapendo che non ha speranze di sopravvivenza Diventa mamma per salvare altri bimbi Donerà gli organi del figlio partorito senza cervello TORINO. Si chiama Gabriele, è nato senza emisferi cerebrali e senza alcuna speranza di sopravvivere. Ma è nato lo stesso, perché altri come lui, senza futuro come lui, possano invece sperare di vivere grazie ai suoi organi sani: reni, fegato e cuore. Mamma e papà hanno voluto così: «Perché il nostro sacrificio serva a trasmettere i valori deha vita in cui crediamo», dicono. Gabriele ha 3 giorni e i suoi genitori sapevano fin dal terzo mese dal concepimento della sua gravissima malformazione che non gh avrebbe regalato neppure uno sprazzo di luce: però hanno scelto coraggiosamente di portare avanti la gravidanza. Ed ora che Gabriele è venuto al mondo, che il dolore deha perdita sarà ancora più tremendo da sopportare, sussurrano: «Ci piacerebbe sapere almeno a chi andranno gh organi di mio figlio. Si può amare il proprio bambino anche se non lo si vede...». Papà Luca, geometra, e mamma Sandra, casalinga e animatrice in parrocchia, hanno scelto di chiamarlo Gabriele come l'angelo, perché quando quel giorno verrà, quando il cuore del loro piccolo si fermerà, racconteranno alla figlia primogenita che il fratellino è volato in cielo dove ci sono altri bambini buoni come lui. E almeno per lei, forse, la tragedia sarà meno dura da accettare. E' la prima volta che l'ospedale infantile Regina Margherita di Torino si trova ad affrontare un caso del genere. Gabriele, privo della calotta cranica e dell'encefalo, è venuto alla luce mercoledì. Taglio cesareo. Sandra ha preso in braccio il piccolo e ha pianto. Poi i medici glielo hanno portato via subito, prigioniero dell'incubatrice dove resterà fino alla fine. Ora è al terzo piano del reparto di rianimazione, accanto alla culla di un altro bambino, Roberto, 4 mesi e cinque interventi chirurgici, condannato a vivere per forza. Sandra è stata dimessa ieri mattina dall'ospedale. Prima di tornare a casa ha accarezzato ancora una volta quella culla dove Gabriele resiste: ha i pugni stretti, «ma non soffre, non è in grado di tradurre la sofferenza», precisa il dottor Roberto Grassetti, aiuto primario di rianimazione. Il monitor dice che il suo cuore è robusto, ma Gabriele è tecnicamente morto: «L'espianto, per legge, non è possibile prima di una settimana». E non è neanche sicuro che ci sarà, che il desiderio di Luca e Sandra si avvererà. «Se, quando il piccolo smetterà di respirare, non ci sarà una richiesta di trapianto sarà stato tutto vano». 11 cuore e i reni minuscoli di Gabriele possono essere trapiantati solo su un neonato, «e i neonati in hsta d'attesa sono meno di dieci in Itaha e poche decine in Europa», dichiara Girolamo Sirchia, responsabile dei trapianti nel Nord Itaha. «Solo il fegato potrebbe aiutare anche un bambino più grande, di sei o sette anni, ma gli organi dei neonati anencefalici si deteriorano molto facilmente». Gabriele è un dono per gh altri. E' stato battezzato dal cappellano dell'ospedale, senza padrini e con formula d'urgenza perché nessuno sa quanti minuti di vita abbia. «Ci siamo trovati di fronte a una coppia determinata, decisa a tenere il figlio a tutti i costi», commenta il dottor Ferdinando Canavese. Un gesto di amore senza confini. Marco Accossato Gabriele ha 3 giorni I genitori sapevano dal terzo mese della sua malformazione L'espianto possibile dopo una settimana E' stata una scelta dolorosa, ma ci ha aiutato sapere che nascendo avrebbe aiutato altri bimbi Ejtj Quando con mio marito abbiamo deciso di non abortire parenti e amici erano perplessi^ Il piccolo Gabriele nell'incubatrice dell'Ospedale Regina Margherita di Torino
Persone citate: Ferdinando Canavese, Girolamo Sirchia, Marco Accossato Gabriele, Roberto Grassetti
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