Gli «adoratori del pullman» di Massimo Gramellini
Gli «adoratori del pullman» Gli «adoratori del pullman» II ricordo di chi ha visto partire il Professore calca: «Lo feci anche quella volta. Il portafogli. Capisce, con tutti 'sti ex democristiani in giro». Il senatore Bruno Erroi ha preferito fermare il ricordo di quegli attimi dentro ima memoria scritta, «Ulivo Anno III», che gli Adoratori del Pullman distribuiscono all'ingresso del cinema con devozione: «L'Italia attraversava allora uno dei momenti più drammatici della sua storia. Una crisi politica e finanziaria senza precedenti... Ma grazie alla nostra tradizionale buona stella, abbiamo trovato un uomo». Un uomo. E mettiamoci la maiuscola, che diamine, ora che l'Uomo sta per arrivare. E' sceso a Lecce dal vagoneletto, come allora. Sotto la pioggia, come allora. Si è fermato in un ospedale per handicappati, ma adesso è qui davanti al cine- ma Aurora, come allora. Stavolta senza pullman. E senza Vespa. Con l'autoblù e la scorta. Oltrepassa le bandiere dell'Ulivo che coprono pudicamente i manifesti di Julia Roberts. En¬ tra nella sala, piena come allora. Anzi, moolto di più. Popolo, forze armate, autorità. Tre piccoli ulivi in un vaso: la leggenda vuole che siano stati piantati proprio quel giorno. Il saluto del sindaco Luigi Ecclesia: «Tramite lei, caro presidente, Tricase intreccia un legame con la storia». Freddino. Ci riprova: «Questo, caro presidente, per noi non è solo l'incontro con un uomo magnifico, ma un incontro con la Storia». Decisamente meglio. A proposito, il sindaco è di Forza Italia. Gli Adoratori del Pullman sottolineano con un applauso la sua resa definitiva. Un po' emozionata, la nostra amata Guida va al microfono. E pronuncia parole che un giorno dovremo mandare a memoria, tanto vale cominciare subito: «Tre anni fa... Il declino dell'Italia sembrava inarrestabile... E invece ce l'abbiamo fatta... assiemeeeh... non contro... assiemeeeh...». Si capisce subito che lo stregone della setta è lui. Lui l'ipnotizzatore-capo. Ma si capisce anche che la setta ormai è l'Italia intera. Senza distinzioni: destra, sinistra, ricchi, poveri, colti, ignoranti, milanisti, juventini, assiemeeeh... «Il nostro viaggio continua... Altre tappe... Abbiamo ancora molto da fare... Praticamente quasi tutto... Io amo il mio Paese...» «Ma questo non lo ha già detto Berlusconi?», domanda allarmata un'adoratrice ventenne a un'altra più navigata. «Scusa, chi?». Allora è proprio finita. Lo stregone si allontana e i sacerdoti del Pullman danno appuntamento alla prossima cerimonia: 13 marzo dell'Anno V (2000). Il Quinquennale. Sempre a Tricase, in questo cinema, in nome del Pullman. Un pullman, fra l'altro, che non c'è. Venduto a un antico gruppo musicale dal nome politicamente corretto: I Nomadi. Ma si può adorare qualcosa che non c'è? In Italia si può, a una condizione. Che lo si faccia assiemeeeh. Massimo Gramellini
Persone citate: Berlusconi, Bruno Erroi, Guida, Julia Roberts, Luigi Ecclesia, Vespa
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