«Socialisti, niente abiure»
«Socialisti, niente abiure» Il numero due del pds: guardiamo avanti, l'unità della sinistra non può essere un regolamento di conti «Socialisti, niente abiure» Minniti: errori anche nel nostro passato ROMA. «Provengo da una tradizione che non le ha azzeccate tutte, lo so. Anche noi abbiamo commesso clamorosi errori e portiamo un peso storico che non può essere cancellato». Marco Minniti, numero due del pds, fa autocritica davanti all'assemblea laziale dei promotori della «Cosa 2». E le sue parole sono quasi la risposta ufficiale della Quercia all'appello di Giuliano Amato, che aveva chiesto agli ex comunisti di ammettere i propri errori e di cancellare l'impressione di considerare «vergognoso» il passato dei socialisti. L'autocritica di Minniti, però, si ferma qui: l'importante, ripete, è guardare al futuro. «L'incontro tra le varie tradizioni della sinistra - aggiunge - sarà un fallimento se sarà concepito come un'occasione per sistemare i vecchi conti. La sfida attuale della sinistra è un'altra: organizzarsi per non mollare la presa dopo aver conquistato la guida del governo. Non si tratta solo di dare giudizi critici sulla storia, di stabilire torti e ragioni, di dire con chiarezza quando si è sbagliato. I giovani non ci seguiranno perché diciamo che nel '56 - quando il psi condannò l'invasione russa dell'Ungheria e il pei no - alcuni di noi sbagliarono e altri dissero cose giuste. Una cosa del genere non convincerebbe neppure me, che nel '56 ci sono nato...». Amato, quindi, può stare tranquillo: «Nessuno deve fare abiure né si vuole cancellare il passato - dice Minniti -. Ma la cosa più importante è che lui abbia deciso di venire e assistere alla riunione degli Stati generali prevista tra un mese a Firenze. Così potrà parlare con noi...». Il dibattito con i reduci del vecchio psi è comunque aperto. Anche perché una settimana prima del vertice di Firenze che battezzerà la cosa due, ima «costituente socialista» si riunirà a Roma. Due giorni di lavoro, il 7-8 febbraio prossimi, in cui i «partitini» di Enrico Boselli, Ugo Intuii e Gianfranco Schietroma lanceranno un appello per l'unità, in vista della fondazione di un nuovo partito entro giugno. Tra i partecipanti anche l'ex ministro Claudio Martelli, oggi direttore di Mondoperaio, e - pare - un gruppo di parlamentari che accusano di «ultraulivismo» l'atteggiamento di Valdo Spini, leader dei laboristi. Resterà fuori, invece, Gianni De Michelis, ormai schierato con il Polo. Proprio dalla «costituente socialista» è venuta ieri una richiesta di rinvio al progetto pidiessino: «Non c'è niente da vergognarsi a essere socialisti - ha detto ieri il leader del Si Enrico Boselli -. Anzi, c'è da esserne orgogliosi e, ancora più importante, nel continuarlo ad esserlo oggi. La Quercia deve sciogliere questo nodo se vuole veramente aprire una nuova stagione nella sinistra italiana. Così come si sta avviando, la "Cosa 2" è semplicemente la sommatoria del pds più una serie di replicanti, come appaiono i repubblicani amici del pds, i laboristi amici del pds, i cattolici amici del pds. Il pds farebbe meglio a prenderne atto e a ripensare seriamente al nostro invito a rinviare l'appuntamento. Ho l'impressione che se si rinviasse si potrebbe riaprire un dialogo serio e costruttivo con la Costituente dei socialisti e dei socialdemocratici». L'ipotesi del rinvio non piace al leader dei laboristi Valdo Spini, uno degl ex psi che non parteciperà al progetto di riunificazione: «Ormai agli stati generali della sinistra si va - ha detto -. Ed è interessante notare che anche chi non intende aderire desidera comunque partecipare e utilizzarne la tribuna. E' un segnale positivo di come il lavoro che stiamo facendo vada nel senso giusto. L'importante è che si mantenga chiara la rotta: quello che nascerà deve essere un nuovo soggetto politico che, di fronte all'opinione pubblica italiana, appaia chiaramente come il partito del socialismo europeo e dell'Internazionale socialista». I rapporti di forza tra «Cosa 2» e Ulivo, comunque, rischiano di provocare qualche tensione. Ieri Minniti ha ribadito che tra le due entità non c'è contraddizione: «Sono due scelte che si tengono insieme - ha detto -. La "Cosa 2" rafforzerà la coalizione. Inoltre stiamo lavorando a un coordinamento e a ima convenzione programmatica dell'Ulivo...». Tuttavia, in un documento presentato all'assemblea laziale da alcuni esponenti ulivisti, della sinistra pidiessina e dei Comunisti Unitari, si esprime «disagio» e si mette in risalto «un deficit di discussione» nel processo di costruzione della «Cosa 2», che sarebbe stato affrontato «soltanto in sedi ristrette e verticistiche». [g. tib.J La Quercia risponde ad Amato ma anche dall'Ulivo arrivano proteste: «Manca il dibattito»
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