Sondaggio catastrofe per il Cancelliere di Emanuele Novazio

Sondaggio catastrofe per il Cancelliere L'avversario Schroeder ha 31 punti percentuali in più. Per un quotidiano il leader è malato Sondaggio catastrofe per il Cancelliere Kohl in caduta libera e i tedeschi rifiutano l'euro BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Consensi in caduta libera, voci di malanni che lo avrebbero costretto a ridurre l'attività, diffidenza crescente fra i collaboratori più stretti e più fidati, ostilità fra la popolazione nei confronti dell'Unione monetaria e della moneta unica, il progetto che più di ogni altro gli sta a cuore. E' cominciato male, per Helmut Kohl, il 1998: un anno che deciderà il destino politico di un Cancelliere alla guida del Paese da 16 anni, ormai. Anche se sono in molti a ricordare la rimonta straordinaria di quattro anni fa quando i sondaggi davano al tramonto «l'era Kohl» che venne, al contrario, confermata dalle urne - le differenze obiettive sono tante, con la Germania del 1994. Troppe, forse, per colmare il distacco che divide il Cancelliere dai due possibili sfidanti socialdemocratici, il leader del partito Oskar Lafontaine e Gerhard Schroeder, presidente del Land Bassa Sassonia? Secondo il sondaggio più recente, l'autorevole «Barometro mensile Zdf» reso noto ieri, la distanza è ormai incolmabile, in apparenza almeno. Nel confronto diretto Kohl-Lafontaine, il Cancelliere ottiene soltanto il 39 per cento, contro il 47 del suo avversario, che a lungo non era riuscito a superare Kohl e che il mese scorso - quello del sorpasso - si era fermato al 44 per cento, contro il 43 del Cancelliere. Ancora peggiore, per Kohl, l'esito dello scontro con Schroeder: il vantaggio di quest'ultimo, da mesi sensibile, è addirittura di 30 punti, 61 contro 31 percento (57 a 32 lo scorso dicembre). Soltanto il 34 per cento degli interrogati, inoltre, appoggia una nuova candidatura Kohl, il valore più basso finora registrato dal Cancelliere; e il 61 per cento (con un terzo di sostenitori Cdu) la ritiene «negativa»: Se tuttavia si votasse domani per il rinnovo del Bundestag, avverte lo stesso sondaggio, la coalizione SpdVerdi otterrenne soltanto un punto di vantaggio sull'attuale governo di centro-destra, 38 contro 37 per cento. Non solo: il 45 per cento dei tedeschi ritiene più probabile una vittoria di Kohl alle elezioni del prossimo settembre, mentre soltanto il 40 per cento si aspetta la vittoria della sinistra. Il contrasto fra questi dati conferma l'incertezza di una sfida difficilissima, per Kohl: anche considerando senza fondamento le voci di malattia, rilanciate ieri da un quotidiano regionale, il Cancelliere appare spesso stanco e incerto; come logorato da un potere che viene contestato - secondo voci insistenti - anche all'interno del partito. Le sue migliori prestazioni continuano a essere quelle internazionali, nelle quali è l'uomo di Stato a prevalere, e a contare è soprattutto la sua «anzianità» di leader europeo. In politica interna, al contrario, lo smalto e l'aggressività del passato si sono affievoliti. Sono tanti, del resto, gli ostacoli sulla via della rielezione. L'ostilità popolare all'euro, intanto, come mostra il sondaggio Zdf: in un mese, gli oppositori dell'Unione monetaria sono saliti dal 59 al 71 per cento, in Germania. E le decisioni definitive sull'avvio dell'Urne, fra le quali la scelta dei Paesi che no saranno ammessi il 1° gennaio del '99, cadranno in piena campagna elettorale. Da qualche settimana si sarebbero inoltre aggravati i dissensi fra il cancelliere e Wolfgang Schaueble, il capogruppo Cdu al Bundestag da sempre considerato il suo delfino. Secondo un alleato di governo, il segretario liberale Guido Westerwelle, le «divergenze» fra i due sarebbero «molto serie»: a proposito delle future alleanze in caso di vittoria, per esempio, con Schaueble che in polemica con il Cancelliere non respinge l'ipotesi di una «grande coalizione» con l'Spd. Ma anche a proposito di riforma fiscale, o di pensioni. Il fattore che più di ogni altro, probabilmente, deciderà l'esito del voto d'autunno sarà tuttavia un altro: la disoccupazione a livelli record, con oltre 4 milioni e mezzo di senza lavoro registrati ufficialmente, lo scorso dicembre, e previsioni al peggio. Anche da questo punto di vista il Cancelliere non può vantare successi: la grande sfida lanciata due anni fa, «dimezzare la disoccupazione entro il 2000», è fallita e Kohl ha dovuto prenderne pubblicamente atto, pochi giorni fa. Gli resta, naturalmente, il grande prestigio intemazionale, che gli riconoscono amici e avversari: ma sembra l'unico vantaggio. Emanuele Novazio E il potere del capo del governo, che appare stanco e incerto, adesso viene contestato anche dall'interno del suo partito La manifestazione di protesta dei chimici ieri a Francoforte Nelle foto piccole dall'alto Helmut Kohl e Gerhard Schroeder

Luoghi citati: Francoforte, Germania