Clinton e Paula faccia a faccia

Clinton e Paula faccia a faccia La Jones assisterà alla testimonianza giurata nello studio dell'avvocato: lo guarderò diritto negli occhi Clinton e Paula faccia a faccia Oggi depone il Presidente accusato di molestie WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Bill Clinton e Paula Jones di nuovo insieme, o insieme per la prima volta? Alle dieci e trenta di stamane il Presidente degli Stati Uniti lascerà la Casa Bianca per andare a fare una deposizione sotto giuramento nello studio del suo legale, l'avvocato Robert Bennett. A meno di sorprese dell'ultim'ora Paula Jones, la grande accusatrice di Clinton, sarà presente nella stanza in cui il Presidente risponderà alle domande del giudice. E con un look radicalmente diverso da quello che aveva nel 1991, quando dice di aver conosciuto Clinton. La goffa ragazza con la fitta chioma di riccioli increspati, il naso sproporzionato e l'apparecchio ai denti è diventata una donna dall'aria sofisticata ed elegante. E la sua stupefacente trasformazione, dicono i maligni, è destinata a incuriosire anche il Presidente. L'accusa è nota: Paula Jones sostiene che nel 1991, quando era un'impiegata dello Stato dell'Arkansas, fu invitata da una guardia del corpo a salire nella stanza d'albergo di Clinton. L'allora governatore dell'Arkansas la fece entrare, o dopo qualche preambolo fece cadere i pantaloni e le chiese di avere un rapporto orale. La Jones insiste che lei si rifiutò e se ne andò. Clinton dice di non averla mai conosciuta, o comunque di non ricordarla. Ma oggi il Presidente dovrà deporre sotto giuramento (il giudice Susan Webber Wright ascolterà la sua deposizione al telefono dall'Arkansas). E la sua accusatrice sarà dall'altra parte del tavolo ad osservarlo. Anzi, «a fissarlo dritto dritto negli occhi», come avverte minacciosamente Susan CarpenterMc Millan, l'esperta di relazioni pubbliche che si è «impadronita» della Jones e non la lascia un attimo da sola. Robert Bennett, l'avvocato di Clinton, risponde per le rime: «Questo Presidente ha guardato negli occhi leader stranieri che minacciano il mondo. Non credo proprio che avrà difficoltà a stare nella stessa stanza con Paula Jones». La deposizione di oggi sarà decisiva ai fini del processo. Che si terrà a Little Rock, in Arkansas, a partire dal 27 maggio, a meno che le due parti non si mettano d'accordo prima. Ma il patteggiamento a questo punto pare poco probabile. 1 legali della Jones hanno offerto di ritirare la causa in cambio di due milioni di dollari (3,6 miliardi di lire) e scuse formali. Quelli del Presidente hanno fatto capire che la cifra è inaccettabile. L'anno scorso le due parti arrivarono ad un soffio dall'accordo. Il prezzo: 700 mila dollari più le scuse. Ma la Jones alla fine disse di no. E i suoi legali di allora, Gii Davis e Joseph Cammarata, che avevano negoziato l'accordo, si dimisero. Dallo scorso settembre la difesa della Jones è stata assunta dai legali del Rutherford Institute, un'associazione generalmente impegnata su tutt'altro fronte: la difesa dei diritti di perseguitati religiosi che non hanno i soldi per pagarsi l'avvocato. [a. d. r.] Il legale: il mio cliente ha tenuto testa ai leader di tutto il mondo Un accordo tra le parti è improbabile La donna chiede tre miliardi e mezzo Clinton vive oggi il momento più imbarazzante della sua carriera politica Il look di Paula Jones prima (a sinistra) e dopo l'intervento di un mago del maquillage

Luoghi citati: Arkansas, Little Rock, Stati Uniti, Washington