« Nel 2000 in Israele » di M. Ino.

« Nel 2000 in Israele » « Nel 2000 in Israele » II Pontefice incontra il vice di Netanyahu ROMA. «La mia visita a Gerusalemme è all'orizzonte», ha detto Giovanni Paolo II incontrando ieri in Vaticano il vicepremier israeliano Moshe Katsav per stringere i tempi della collaborazione bilaterale in vista del Giubileo del 2000. Durante l'incontro Katsav ha illustrato al Pontefice le opere in corso in Israele per garantire l'afflusso e l'accoglienza per il Giubileo di mi numero di pellegrini valutato «fra i 4 ed i 5 milioni, che potrebbero anche raddoppiare se il Papa verrà a Gerusalemme». Cifre notevoli se si pensa che il numero totale degli abitanti dello Stato Ebraico supera di poco i 5 milioni. Israele scommette sul Giubileo: ha già investito 750 milioni di dollari (oltre 1200 miliardi di lire) per ampliare i porti di Haifa ed Ashdod, l'aeroporto internazionale «Ben Gurion» e i valichi di frontiera terrestre con Egitto e Giordania «ma i preparativi continuano - ha spiegato il vicepremier, che è anche ministro del Turismo - e prevedono anche il restauro dei Luoghi Santi». «Nell'area fra Gerusalemme, Betlemme, Nazareth, Tiberiade e Massada - ha spiegato - bisognerà migliorare ogni tipo di servizio, dai parcheggi all'acqua, consentendo ad esempio l'apertura del Santo Sepolcro per 24 ore al giorno, per poter accogliere non più solo 700 mila ma ben 3 milioni di visitatori all'anno». Israele e Vaticano stanno preparando pacchetti turistici congiunti per i viaggi dei pellegrini. Saranno potenziate le infrastrutture, le strade, gli alberghi: il Vaticano si è offerto di mettere a disposizione terreni di istituti religiosi cattolici per costruire nuove case per i pellegrini. Ma c'è anche l'esigenza di garantire la sicurezza di milioni di visitatori. Spiega Aharon Lopez, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede: «Verranno predisposte misure particolari a tal fine ma riteniamo che per preparare l'Anno Santo sarà anche necessaria una stretta collaborazione con l'Autorità Nazionale Palestinese». Katsav si è poi incontrato con il «ministro degli Esteri» vaticano, Jean-Louis Tauran, mentre sarà il cardinale Roger Etchegaray, presidente del Comitato vaticano per il Giubileo, a recarsi in Israele «entro l'anno, forse già in primavera» per stringere la collaborazione sugli aspetti organizzativi. Una visita, annunciata personalmente da Etchegaray a Katsav con la simbolica frase «quest'almo a Gerusalemme», che fa sperare in Israele di poter far aprire al Papa in persona in Terra Santa le celebrazioni per l'Aimo Santo. Durante l'incontro durato circa 20 minuti - Giovanni Paolo II ha clùesto a Katsav nuovi elementi sul processo di pace israelo-palestinese «di cui ha bisogno l'intera regione». «Ho assicurato a Sua Santità - ha raccontato il vicepremier - la disponibilità a riprendere la trattativa con Arafat come anche la nostra intenzione di raggiungere accordi permanenti sui futuri confini dello Stato di Israele, che ancora non sono stati definiti». [m. ino.]