Il Capitano De Donno dal giudice per calunnia di A. R.
Il Capitano De Donno dal giudice per calunnia Roma, l'ufficiale dei Ros coinvolto nel caso Lo Forte Il Capitano De Donno dal giudice per calunnia CALTANISSETTA. Il capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno è iscritto nel registro degli indagati della procura di Caltanissetta con l'accusa di calunnia nei confronti del procuratore aggiunto di Palermo Guido Lo Forte. Nella veste di indagato, quindi, secondo quanto si è appreso, il capitano è stato ascoltato ieri a Roma dai magistrati nisseni che conducono l'inchiesta, dal procuratore aggiunto di Caltanissetta Francesco Paolo Giordano, e dai sostituti Luca Tescaroli e Salvatore Leopardi. L'ufficiale è stato sentito dai magistrati alla presenza del suo legale, U senatore di An Giuseppe Valentino. L'interrogatorio è durato circa tre ore. Al termine l'ufficiale non ha voluto indicare i temi dell'interrogatorio: «Non posso rivelare nulla - ha detto - rivolgetevi ai magistrati». Nei mesi scorsi De Donno aveva consegnato alla Procura di Giovanni Tinebra un dossier su quanto gli avrebbe riferito il collaboratore di giustizia Angelo Siino su un presunto contatto tra Lo For¬ te e Cosa Nostra per quanto riguarda il rapporto su mafia e appalti redatto dal Ros dei carabinieri. Il procuratore aggiunto di Caltanissetta Paolo Giordano, titolare dell'inchiesta ha specificato che l'iscrizione nel registro degli indagati del capitano dei carabinieri è «un atto dovuto». E il pm Tescaroli si è dichiarato stupito delle indiscrezioni secondo cui il capitano del Ros Giuseppe De Donno sarebbe indagato per favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta sul fallito attentato dell'Addaura. «De Donno - ha detto Tescaroli - non è in nessun modo coinvolto nelle indagini sull'Addaura». E su questa vicenda ieri si è appreso che potrebbe avere mi ruolo istituzionale la «talpa» che avvertì i sicari di Cosa nostra della presenza del giudice Giovanni Falcone e dei colleghi svizzeri Carla Del Ponte e Claudio Lehman nel villino dell'Addaura il 21 giugno del 1989, giorno in cui sarebbe dovuta esplodere la borsa contenente 58 candelotti di nitroglicerina. [a. r.]
Luoghi citati: Caltanissetta, Roma
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