A un anno dalla liberalizzazione serale resistono soltanto i grandi magazzini

A un anno dalla liberalizzazione serale resistono soltanto i grandi magazzini COSI' IN GERMANIA A un anno dalla liberalizzazione serale resistono soltanto i grandi magazzini BONN. Quando scattò, il primo novembre del 1996, la «rivoluzione degli orari» venne accolta in Germania con una prevedibile miscela di entusiasmo e di timore dagli operatori di un settore che, per decenni, aveva tentato invano di liberalizzare l'apertura dei negozi estendendola fino a sera, ma che aveva già conquistato una relativa «libertà di vendita». Anche i consumatori erano divisi: fra quanti si sentivano affrancati dalle catene di chiusure inclementi (fino alle 18,30, e fino alle 14 il sabato), e quanti mostravano indifferenza per la possibilità di fare acquisti dalle 6 del mattino alle 20,30, senza interruzione. Oggi che la «rivoluzione» ha da poco compiuto un anno, i bilanci sono a luci e ombre: della libertà di apertura garantita dopo decenni di polemiche, sono soprattutto i grandi magazzini a trarre profitto, grazie a una disponibilità di personale che consente di coprire al meglio i turni. Ma i previsti vantaggi per l'occupazione non ci sono stati: si fanno più straordinari o si sguarni¬ scono i reparti. E a subire danni alle volte molto gravi sono quelli che in Germania chiamano i «negozi della zia Emma)), a conduzione familiare: molti di loro hanno dovuto chiudere, e per gli altri gli incassi si sono ridotti drasticamente, qualche volta. La nuova legge non obbliga, del resto, al rispetto degli orari massimi. I commercianti possono decidere come preferiscono, all'interno dell'arco di apertura 6-20,30. E con poche eccezioni, i piccoli negozi continuano ad aprire alle 9,30 e a chiudere alle 13, per riaprire alle 14,30 e chiudere definitivamente alle 18,30: impossibile, per loro, sostenere i costi di aperture prolungate. Si comincia a parlare di revisione della legge, e c'è chi prospetta la possibilità di un referendum sugli orari. Nessuno, al contrario, chiede di rivedere le norme che consentono ai negozi di vendere contemporaneamente generi alimentari e non: dal panettiere, a Bonn, capita di trovare anche biancheria intima e pentole. E alla domenica, i giornali, [e. n.l Dal 1° novembre 1996 è finita in Germania la schiavitù delle chiusure rigide: alle 18,30 nei giorni feriali Alle 14 il sabato

Luoghi citati: Bonn, Germania