LA CIVILTÀ' DELLO SHOPPING di Luciano Gallino
LA CIVILTÀ' DELLO SHOPPING LA CIVILTÀ' DELLO SHOPPING ne, e con esse dei singles e degli anziani. Molte donne, si sa, debbono affrontare ogni giorno un esercizio quanto mai defatigante: trovare il modo di fare la spesa seguendo una sorta di percorso di guerra tra i luoghi e le ore di apertura e di chiusura dell'asilo o della scuola dei bambini, dell'ufficio o della fabbrica in cui lavorano, dei negozi e, se una non abita proprio in centro, dei mezzi di trasporto. Se anche uno solo di codesti orari-paletto, quello dei negozi, diventerà più esteso e più flessibile, sarà tolto di mezzo almeno un ostacolo al quotidiano addestramento da marine che le donne devono subire, e che molti marines troverebbero forse eccessivamente pesante. Un'altra innovazione significativa della riforma del commercio è la riduzione dei nego- zi a due sole categorie merceologiche: prodotti alimentari e non alimentari. E questa è una vera sfida, per i gestori degli esercizi come per i loro clienti. In astratto, sembra seducente l'idea di andare dal macellaio e potervi acquistare anche la frutta, oppure passare dall'edicola per i giornali e intanto comprare un paio di guanti nuovi perché gli altri li abbiamo dimenticati sull'autobus. Però in agguato c'è la legge della specializzazione, dietro la quale c'è a sua volta la domanda di clienti sempre più smaliziati ed esigenti. Essa dice che all'epoca dei supermercati, i quali offrono molte varietà di moltissimi prodotti, i piccoli e medi esercizi che offrono necessariamente poche varietà di diversi prodotti non possono reggere. Sopravvivono invece, e talora prosperano, gli esercizi che si specializzano nell'offrire una gran varietà di un solo prodotto di alta qualità. Questo processo sicuramente proseguirà anche con il commercio riformato. Tuttavia la ridu¬ zione a due sole categorie merceologiche, dalle 15 o 20 che erano, farà probabilmente emergere chi, tra i nuovi commercianti, avrà più immaginazione, e maggior fiuto imprenditoriale, nel porre in vendita fianco a fianco prodotti diversissimi, sapientemente accostati. Chissà. Forse troveremo la fiorista che accanto a orchidee, ibiscus e calle propone una vasta e accurata selezione di ed che richiamano motivi campestri o floreali, dalle «Quattro stagioni» di Vivaldi a «La sagra della primavera» di Stravinskij. Oppure un'agenzia di viaggi fasciata da scaffali della grande letteratura che ha al centro l'esperienza e la metafora del viaggio, da Marco Polo a Mark Twain a Conrad. Insomma, da una disposizione che suona così piatta sulla carta, come la riduzione delle categorie merceologiche, potrebbero derivare nuovi stimoli e piaceri per far progredire la civiltà dello shopping. Luciano Gallino
Persone citate: Mark Twain, Stravinskij, Vivaldi
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