«Per favore, aiutateci a riavere Alessandra»

«Per favore, aiutateci a riavere Alessandra» Milano: appello dei parenti della Sgarella «Per favore, aiutateci a riavere Alessandra» «Da un mese viviamo nell'angoscia» Tra gli sciacalli anche 2 minorenni MILANO DALLA REDAZIONE «E' ormai trascorso un mese da quando Alessandra non è più rientrata a casa...». Comincia così il drammatico appello lanciato dai famigliari di Alessandra Sgarella Vavassori, scomparsa nel nulla una sera di un mese fa nelle nebbie di San Siro. Da quel momento non se ne è saputo più nulla mentre, nella rete degli inquirenti, sono caduti solo sciacalli che hanno tentato di inserirsi nella vicenda. Gli ultimi sono due minorenni, 15 e 17, studenti di una scuola superiore milanese, autori di ben cinque telefonate (anche dal telefono pubblico installato nella scuola) a casa Sgarella. Di fronte al silenzio dei rapitori, la famiglia ha deciso di uscire allo scoperto. «A tutt'oggi - si legge nel messaggio diffuso ieri in serata - non abbiamo avuto alcuna notizia per comprendere quale sia stata la sua sorte. Date le circostanze pensiamo sia utile rivolgere un appello, affinché chiunque in grado di fornire serie ed oggettivamente utili notizie per ritrovare Alessandra, prenda contatto con qualsiasi modalità». «Cogliamo l'occasione - conclude l'appello per ringraziare i mezzi di comunicazione per la sensibilità dimostrata e che, siamo convinti, non verrà meno. Firmato: i famigliari di Alessandra Vavassori Sgarella». La richiesta di avere «notizie serie» tradisce lo sgomento della famiglia, proprietaria di una ditta di spedizioni, l'«Italsempione». Gli memirenti hanno intensificato negli ultimi giorni le indagini lungo tutte le piste possibili: sono state Setacciate le tracce e gli indizi, anche i più labili, sul fronte della malavita milanese e su quello che gravita attorno a Domodossola, la culla da cui ha preso il via l'atti- Alessandra Sgarescomparsa da più a Vavassori, di un mese vita di Sandro Sgarella, il padre di Alessandra. Ma nonostante le perquisizioni (una sessantina, di cui almeno venti solo ieri) non sembra che siano emersi, almeno in via ufficiale, elementi interessanti su cui indagare. Nella rete, invece, continuano a cadere non pochi sciacalli. Tra questi spicca il caso di due adolescenti, minorenni, che in almeno due occasioni da scuola (e altre tre volte da altri apparecchi) hanno preso contatto con la famiglia rivelando particolari definiti «vaghi ed incredibili». Una volta individuata l'origine delle chiamate, una scuola milanese, non è stato difficile risalire ai due, denunciati per «molestie telefoniche». Una settimana fa era stata la volta di Donato Marra, un disoccupato di Vogogna, località non distante da Do modossola, mtercettato dopo che si era proposto come «mediatore» tra la famiglia Sgarella e una fantomatica banda di sequestratori calabresi: dieci milioni per sé e due miliardi per la banda in prò cinto, secondo il racconto, di ven dere l'ostaggio ad altri criminali. Marra, per la verità, il giorno di San Silvestro, aveva preso contatto con la famiglia rivelando le prime «notizie» per un importo assai più modesto: solo 200 mila lire. Poi, al secondo appuntamento, l'ex manovale («un disperato che ha visto una possibilità di guadagno» l'hanno definito gli mquirenti) ha trovato ad aspettarlo la polizia. «Sono almeno otto - aveva rivelato in quell'occasione Lucio Carniccio, capo della squadra mobile di Milano - le persone che hanno compiuto opera di sciacallaggio. Ci sono state lettere e telefonate, nessuna attinente al sequestro. Confidiamo che questo arresto costituisca un deterrente». Ma così non è stato. Alessandra Sgarella Vavassori, scomparsa da più di un mese

Luoghi citati: Domodossola, Milano, Vogogna