Brivido montenegrino per Milosevic
Brivido montenegrino per Milosevic «La Jugoslavia dovrà cambiare». Cerimonia senza incidenti dopo la notte di battaglia Brivido montenegrino per Milosevic II nuovo Presidente si insedia e minaccia la secessione ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Con la cerimonia d'insediamento il giovane riformista Milo Djukanovic è diventato il nuovo presidente montenegrino. In un palazzo fin de siècle di Cetinje, la vecchia capitale del regno montenegrino, alla presenza di 64 diplomatici accreditati a Belgrado, Djukanovic ha così ufficialmente preso il posto di Momir Bulatovic. Ma la nomina del neocapo di Stato avviene in un clima pieno di tensione. A Podgorica, la capitale della Repubblica che insieme con la Serbia costituisce la Federazione jugoslava, la situazione potrebbe esplodere da un momento all'altro. Dopo una notte di feroce battaglia tra i sostenitori del presidente uscente e la polizia, ieri la città era deserta. Ma nelle strade del centro, messe a ferro I e fuoco dai seguaci di Bulatovic, le tracce degli scontri erano presenti ad ogni angolo. Veicoli incendiati, tra cui due automezzi dei pompieri colpiti da una granata, segnali stradali divelti, grandi vasi di piante rovesciati, ovunque vetri rotti. Il bilancio ufficiale degli scontri è di 56 feriti, tra cui cinque agenti in condizioni gravi. Decine di persone sono state arrestate, le manifestazioni sono state vietate. «Assumo questo incarico in un momento difficile per il mio Paese ma prometto che lo farò diventare una democrazia a livello europeo». Nel discorso inaugurale il nuovo presidente ha annunciato la sua futura politica, soprattutto nei riguardi di Belgrado. «La Jugoslavia deve ottemperare a tutti gli impegni assunti nei confronti della comunità internazionale, a cominciare dagli accordi di Dayton». E ancora: «Soltanto il popolo del Montenegro e nessun altro al di fuori del Montenegro potrà decidere la posizione del nostro Paese all'interno della Jugoslavia. Ma la Jugoslavia dovrà cambiare e garantire al Montenegro la piena parità con la Serbia, altrimenti la distanza tra i due Paesi aumenterà, con conseguenze imprevedibili e tragiche». Tra le autorità federali soltanto il premier jugoslavo, Radoje Kontic (che è montenegrino), ha partecipato alla cerimonia di investitura di Djukanovic. Grande assente il presidente jugoslavo Milosevic, che ha ricevuto ieri a Belgrado l'inviato speciale del presidente americano, Robert Gelbard. Quest'ultimo ha accusato senza mezzi termini il presidente uscente del Montenegro di essere il colpevole degli scontri di Podgorica. «Bulatovic è personalmente responsabile, ma una parte della responsabilità è da attribuire al presidente Milosevic», ha detto Gelbard ai giornalisti. Ingrid Badurina Il nuovo presidente del Montenegro Milo Djukanovic e nella foto piccola Slobodan Milosevic
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