Europa e Algeria ci ripensano di Francesco Manacorda

Europa e Algeria ci ripensano Dopo il no del governo Zeroual l'Ue alza il livello della troika: partono tre sottosegretari Europa e Algeria ci ripensano Crisi chiusa, da lunedì la missione STRASBURGO DAL NOSTRO INVIATO L'Europa accetta le condizioni dell'Algeria e prepara per la prossima settimana l'invio in quel Paese di una troika non più composta da alti funzionari, ma dai sottosegretari agli Esteri di Gran Bretagna, Austria e Lussemburgo. Si è chiuso così - almeno per il momento - l'incidente diplomatico che mercoledì ha contrapposto il governo di Algeri e la presidenza britannica deU'Ue. Di fronte alla composizione della troika, costituita da alti funzionari dei tre Paesi, il ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf aveva rifiutato infatti di riceverla, sottolineando che il suo livello era «assai modesto». Un rifiuto che aveva deluso l'Europa, ma che aveva anche provocato l'immediata disponibilità di Londra ad alzare il livello della troika. Così, ieri mattina, mentre Attaf ribadiva in un'intervista radiofonica di «mantenere il suo invito» a una delegazione di livello ministeriale, il ministro degli Esteri britannico Robin Cook annunciava clie - dopo colloqui nella notte - era stato raggiunto «un accordo sul fatto che una missione della troika, a livello ministeriale, si recherà in Algeria la settimana prossima per proseguire il dialogo politico tra l'Ue e l'Algeria». Non saranno comunque i ministri degli Esteri dei tre Paesi a recarsi in missione, ma i loro sottosegretari: il britannico Derek Fatchett, Benita Ferrero-Waldner per l'Austria e Georges Wohlfart per il Lussemburgo. I rappresentanti, questa volta politici e non più «tecnici», hanno ottenuto il via libera del governo di Zeroual e partiranno per Algeri, dove incontreranno le autorità lunedì 19 e martedì 20. I tre inviati potranno così riferire della situazione algerina già al Consiglio dei ministri degli Esteri che si terrà lunedì 26. «E' una buona notizia», ha commentato il portavoce del ministro degli Esteri tedesco Klaus Kinkel, il politico dal quale era partita l'iniziativa di una missione europea. Ma se gli ostacoli formali appaiono superati, non altrettanto si può dire della questione sostanziale che crea attrito tra l'Algeria e l'Europa, vale a dire le responsabilità degli attacchi terroristici, che il governo algerino attribuisce esclusivamente ai movimenti islamici. Così ieri Attaf ha anche detto che ci sono reti di sostegno ai terroristi islamici algerini non solo in Gran Bretagna, ma anche in «molte capitali europee». «Noi lo sappiamo e i nostri partner europei lo sanno», ha aggiunto il ministro algerino, pur senza specificare di quali capitali si tratti. L'accusa all'Europa è insomma di non aiutare «con più efficacia» l'Algeria nella lotta al terrorismo smantellando le reti logistiche nei propri Stati membri. Da parte dell'Unione sono invece i silenzi ad essere più eloquenti delle parole. Annunciando l'invio della troika, Cook non ha speso una riga per parlare della lotta al terrorismo, sebbene una delle obiezioni fatte mercoledì da Attaf fosse quella che l'obiettivo del dialogo Ue-Algeria doveva essere proprio questa lotta. Solo ieri in tarda serata, arrivando a Washington, Robin Cook ha commentato che la troika cercherà di determinare «se e come la Ue potrebbe dare un eventuale contributo nella lotta al terrorismo». Mentre l'Unione fa i suoi passi diplomatici, anche il Parlamento Europeo si prepara a inviare una missione di nove membri in Algeria. I deputati, appartenenti a vari schieramenti politici, partiranno subito dopo il 7 febbraio, data che segna la fine del Ramadan, «per ascoltare, capire e aiutare, se gli algerini ce lo chiederanno», come ha detto il presidente della delegazione, il conservatore francese André Solier. Francesco Manacorda Ma il ministro degli Esteri Attaf attacca «I terroristi hanno base nei vostri Paesi» Finito il Ramadan arriveranno anche 9 eurodeputati «per ascoltare e capire» Paia di scarpe e detriti: ecco cosa è rimasto dopo la bomba di mercoledì nella moschea di Baraki