«Protocollo Di Bella entro 15 giorni»

«Protocollo Di Bella entro 15 giorni» La commissione oncologica: per ora non c'è prova di danno della terapia, ma neanche di benefìci «Protocollo Di Bella entro 15 giorni» Ma Puglia e Lombardia continueranno le cure gratuite ROMA. Dovrà essere definito entro 15 giorni il protocollo di sperimentazione per iniziare l'esame del metodo Di Bella in tutte le Regioni. E' questa la richiesta avanzata da governo, Regioni e Province alla Commissione scientifica incaricata di svolgere il lavoro. Uniche riserve, quelle della Lombardia e della Puglia che nelle prossime due settimane continueranno ad assicurare gratuitamente i farmaci necessari per la terapia. «Da questo momento la politica fa un passo indietro per riaffidare la parola alla comunità scientifica. Non sta a noi dire come, dove e perché la sperimentazione dovrà essere fatta: ci affidiamo alla comunità scientifica che segue regole comuni a tutto il mondo», è il commento del ministro della Sanità Rosy Bindi alla decisione presa in tarda serata dalla Conferenza Stato-Regioni. Termina così una convulsa giornata, la prima dopo il grande incontro tra il ministro e Luigi Di Bella, sul metodo antitumori utilizzato dal professore. Una giornata di accelerate e frenate. A Milano la Borsa fa registrare un aumento del 33,84% dei titoli della Schiaparelli, società controllata dalla Alfa Wasserman che produce e vende la somatostatina. Ma a Roma, negli ambienti istituzionali, è la cautela ad avere il sopravvento. Alle 12 arriva l'annuncio dell'assessore alla Sanità della Sicilia, Alessandro Pagano: «Il ministro Bindi ha autorizzato la sperimentazione della cura Di Bella in due centri a Catania e Palermo». Non è vero. Tre ore dopo giunge la smentita, secca: «Il mi¬ nistro ha invitato gh assessori ad attendere le conclusioni del gruppo di lavoro prima di assumere iniziative sulla sperimentazione». La procedura - prosegue il ministero - prevede che i centri siano «individuati e autorizzati d'intesa con gh assessori regionali, solo dopo che il gruppo di lavoro, istituito presso la Commissione oncologica nazionale, avrà definito con il professor Luigi Di Bella il protocollo terapeutico, le modalità e i tempi della sperimentazio- ras». L'invito, insomma, è di rispettare i tempi e le procedure necessarie, tempi e procedure a cui il ministro ha reso noto di aver già impresso la massima accelerazione possibile. Entro 15 giorni dovrà essere definito il protocollo di sperimentazione: ha deciso ieri in tarda serata la Conferenza Stato-Regioni, con le riserve di Lombardia e Puglia, che hanno annunciato il ritiro delle delibere assunte al momento della diffusio- ne del protocollo. Identici i tempi per la compilazione della lista dei centri autorizzati: 15, massimo 20 in tutt'Itaha. Cahna e cautela sono state le parole d'ordine anche dell'incontro con i parlamentari deUa Commissione Affari Sociali della Camera. Lorenzo Tomatis, coordinatore insieme con Umberto Veronesi della task-force destinata a definire il protocoUo per la sperimentare sul metodo Di Bella, rispondendo alle domande dei par¬ lamentari, ha espresso il suo parere sulle 67 cartelle finora giunte al ministero della Sanità: «Non un giudizio negativo, ma sospensivo, di attesa. Per ora non c'è evidenza di danno della terapia con il metodo Di Bella, ma non c'è nemmeno una chiara evidenza di beneficio. Dall'esame delle cartelle per ora non si può trarre una conclusione. Servono altri dati». Delle 67 cartelle - ha spiegato Tomatis - 25 non erano valutabili perché la terapia era stata data nella fase ter- minale e i malati erano deceduti poco dopo. In nessun caso la terapia Di Bella è stata somministrata da sola, senza essere preceduta o seguita da altri trattamenti. Ma la cautela degli ambienti istituzionali crolla quando ci si avvicina agli ospedali o ai centri in grado di distribuire la somatostatina. Nelle tre strutture milanesi autorizzate due giorni fa dalla Giunta della Lombardia a adottare i protocolli terapeutici a base di somatostatina e octreotide i centralini erano intasati e una folla di pazienti o parenti di malati si aggirava nei corridoi, negli ambulatori, negli uffici relazioni con il pubblico per chiedere le sostanze. All'ospedale Niguarda hanno istituito un numero verde (167-446622) e un indirizzo di email per reclutare le persone per la sperimentazione e raccomandato ai pazienti di non presentarsi in ospedale in questa fase. Lo stesso all'ospedale Sacco (167014993). Tutti gli istituti attendono l'arrivo dei protocolli prima di dare inizio alla sperimentazione. «Solo a coloro che vi rientreranno, infatti, - ha precisato Francesco Cerarti, direttore sanitario dell'ospedale Sacco - verrà somministrata la terapia, non a tutti». [f. ama.] Accanto: il professor Luigi Di Bella Nella foto al centro, i medici con alcuni malati che riceveranno la somatostatina all'ospedale Fallacara di Triggiano, in provincia di Bari. Sopra, le fiale della sperimentazione A