«E' stata una trappola ma noi non molleremo» di Maria Corbi

«E' stata una trappola ma noi non molleremo» «E' stata una trappola ma noi non molleremo» sistere. Si inizia a pensare al peggio. Il nervosismo potrebbe scatenare l'ira dei dimostranti e la reazione degli agenti. Invece si alzano le voci, si tira qualche giacca, forse c'è anche qualche strattone più deciso. Ma nulla di più. Non si alzano manganelli e non c'è spargimento di letame. Gli allevatori gridano aU'imbroglio. «Ci hanno teso una vera e propria trappola - accusa il rappresentante dei Cobas di Mantova, Claudio Zorzella -, noi sapevamo che l'ordinanza prefettizia, che Drevedeva il blocco alle notte di Roma, era valida fino a cinque chilometri dalla capitale, mentre ora ci dicono che il blocco era stato spostato a venti chilometri e i nostri portavoce non ne sapevano nulla. Quando questa mattina ci siamo messi in marcia sull'Aurelia, arrivati all'altezza di Fregene, abbiamo trovato un vero e proprio schieramento di polizia, formavano un imbuto da cui era impossibile fuggire». Intanto mentre la mattinata lavorativa avanza, la fila di macchine dirette a Roma si fa più lunga. Il traffico viene deviato. Ma chi rima¬ ne intrappolato in fila deve pazientare quasi un'ora. Anche su questo agenti e allevatori iniziano il valzer della colpa. «Se non fosse stato per il blocco della polizia non ci sarebbero stati problemi, ci hanno costretto a disporci su due file», assicurano i Cobas. «Marciavano occupando le corsie di marcia», dicono invece gli agenti. In mezzo ci sono gli automobilisti che, sembrerà strano, non sono infuriati con questi Cobas arrivati dal Nord che bloccano il loro inizio di giornata. «Avranno le loro ragioni», dicono in molti. Solo qualcuno si atnta nell'auto. La polizia inizia presto a fermare chi si trova sui trattori. Chiedono le chiavi ai conducenti, e questi, per impedire il sequestro dei mezzi, si sdraiano sulla strada. Alla fine devono cedere e in molti decidono di inserire il codice di avvio del motore per impedirne la messa in moto. I Cobas riescono a complicare le cose agli agenti perché anche le gru dell'Aci hanno difficoltà nel portare via i trattori. 1185 «guerriglieri del latte» vengono fermati e portati, per essere identificati, alla scuola di polizia di Casal Lumbroso. I trattori rimar¬ ranno in un deposito vicino. «E' una violenza - protesta Mario, Cobas emiliano -, ci stanno rovinando i trattori. Queste sono macchine che devono essere guidate da chi lo sa fare. Chi ci pagherà i danni?». Dentro la scuola di polizia il clima è teso. C'è preoccupazione per quel che sta accadendo. Qualcuno teme l'arresto, altri lo sperano per avere la dignità di «martiri». In realtà tutto è più banale, scattano solo le denunce per blocco della circolazione e manifestazione non autorizzata. «Ci trattano come delinauenti». denunciano in molti. A spalleggiarli arriva anche una delegazione di An, con Adriana Poli Bortone e Ignazio la Russa. E nella concitazione della giornata in commissariato si continua a parlare di trappola e inganno. Lo fa anche il conte Guido Carandini, leader degli allevatori laziali. La sua figura alta, aristocratica, chiusa in un elegante cappotto chiaro di ottimo taglio, spicca tra le giacche a vento e le facce invecchiate dal sole dei campi. «E' stata solo una dimostrazione pacifica dice - senza alcuna illegalità che è stata bloccata senza un reale motivo». Una trappola? «Se non proprio una trappola - continua Carandini - ò stata un'azione concordata per predispone il sequestro dei mezzi e metterci in difficoltà. Noi avevamo intenzione di fermarci prima del raccordo anulare anche perché ieri sera avevamo deciso di non passare i limiti della legalità per non creare problemi e non avere perdita di consenso». In serata a Torrimpietra arrivano altri trattori dal Nord a rafforzare le file della protesta. Il capo dei Cobas di Modena avverte: «Non molleremo». Maria Corbi «Eravamo all'oscuro dei nuovi ordini dati dal prefetto»

Persone citate: Adriana Poli Bortone, Aurelia, Carandini, Casal Lumbroso, Claudio Zorzella, Ignazio La Russa

Luoghi citati: Mantova, Modena, Roma