L'aumento dei rimborsi non placa In rivolta di Raffaello Masci

L'aumento dei rimborsi non placa In rivolta Il leader dei Cobas: «Cifre virtuali». Battaglia in aula sull'intervento degli agenti contro gli allevatori L'aumento dei rimborsi non placa In rivolta Quote latte, il Senato porta la cifra a 1140 miliardi ROMA. H Senato ha approvato un ennesimo aumento dei rimborsi agli allevatori multati per l'esubero delle quote latte. Si è arrivati a 1140 miliardi dagli 830 precedentemente stanziati. Eppure neppure questo è bastato a sedare gli animi agitati degli allevatori, tant'è che la votazione in Senato si è svolta mentre dal Friuli al Lazio, passando per il Veneto e la Lombardia, la protesta dei cobas del latte divampava. A Torrimpietra, alle porte della capitale, c'è stato l'intervento delle forze dell'ordine che hanno denunciato 185 persone e sequestrato 125 trattori. Il dibattito parlamentare si è acceso anche su questo episodio: nelle rimostranze della destra si è agitato lo spettro dello Stato di Pohzia e perfino i metodi di Sceiba sono stati rievocati. E così la pace auspicata torna nell'oblio delle illusioni. D'Altronde in questa vertenza si scontrano due impostazioni inconcilianbili: il governo che, pressato da ingiunzioni comunitarie, impone una multa, salvo poi ripianarla a lavori della commissione d'inchiesta ultimati (31 maggio); dall'altra gli allevatori (109 mila aziende di cui solo 7 mila gravate da forti sospetti di imbroglio) che non vogliono tirare fuori una lira fin tanto che le cose non si siano chiarite. Un punto di compromesso poteva essere il forte mnalzamento della cifra di rimborso definita ieri dal Senato, ma i cobas ribattono che anche la precedente cifra di 830 im¬ bardi era congrua, e doveva essere distribuita entro il 16 dicembre, ma poi tutto è restato tra le buone intenzioni, e in tasca agli allevatori sono arrivati sì e no 200 mihardi. E dunque, vatti a fidare. Nel dettaglio le cifre fissate dal decreto, sono state illustrate dal ministro delle Risorse agricole, Michele Pinto, schivo di fronte ai giornalisti che ieri lo hanno inseguito. Gli allevatori - ha spiegato Pinto - avranno 550 mihardi relativi alla restituzione dell'80% delle multe che riguardano la campagna '96-97, 490 miliardi per la restituzione del 100% della Cosiddetta «quota B tagliata» e del 10% della «quota A» dell'annata 1997-98, e 100 miliardi per il periodo 1995-96. Ora il decreto passa alla Camera, dove dovrà essere votato entro il 2 febbraio. «Si fanno cifre virtuali - ha detto Giovanni Robusti, ex senatore le¬ ghista e uno dei rappresentanti degli allevatori -. In realtà fino ad oggi abbiamo visto soltanto 200 mihardi. Molte industrie poi non hanno restituito i prelievi agli allevatori, e tra queste ci sono Nestlè, Granarolo, Polenghi, e molte piccole aziende, che fungevano da sostituto d'imposta. Dunque - è la tesi degli allevatori - il governo non riesce a rispettare neppure gli impegni sottoscritti. Fi¬ gurarsi se l'approvazione di un decreto e per giunta da parte di un solo ramo del Parlamento, può essere sufficiente a placare mucca selvaggia. L'opposizione ha cercato di cavalcare l'impasse del governo, ma con moderazione, se si eccettua la Lega che, per bocca di Roberto Calderoli, ha detto che «la società padana non può tollerare alcuna forma di violenza» e che Roma «così facendo ha decretato il suo suicidio». Berlusconi invece ha detto di comprendere il disagio degli allevatori, ma ha auspicato «uno sbocco che resti negli ambiti della moderazione e della democrazia». «Mi sembra ingiusto - ha continuato il leader del Polo - far pagare a chi si è comportato bene delle penalità che sono dovute alle incertezze delle norme, al fatto che nessuno abbia mai verificato che queste norme venissero applicate e rispettate e alla furbizia di tanti che, approfittando della mancanza di controlli, hanno operato truffaldmamente. Credo invece che chi ha operato nel rispetto dei regolamenti e delle leggi abbia il pieno diritto di non vedersi addossare una penalizzazone che non gli compete». Dichiarazione molto soft, ma che nella sostanza coincide con la tesi da sempre sostenuta dai cobas del latte. E questo per quanto riguarda il merito. Se poi si passa al metodo con cui il governo sta conducendo questa vertenza, gli animi del centro-destra si scaldano ancora di più, specie in considerazione degli incidenti di ieri. Fini stigmatizza il fatto che la protesta degli allevatori venga ridotta ad un «problema di ordine pubblico» con tanto di denunce, sequestri e accompagnamenti in questura. Gustavo Selva (An) parla di «metodi scelbiani». Con buona pace di Napolitano. Raffaello Masci

Persone citate: Berlusconi, Giovanni Robusti, Gustavo Selva, Michele Pinto, Napolitano, Polenghi, Roberto Calderoli

Luoghi citati: Friuli, Lazio, Lombardia, Roma, Torrimpietra, Veneto