TUTTI SAPEVANO TUTTO di Enzo Bettiza

TUTTI SAPEVANO TUTTO IA VERITÀ' SUL COMUNISMO TUTTI SAPEVANO TUTTO A! proposito delle discussioni innescate in Italia da alcuni libri pubblicati in Francia, dedicati alla dissacrazione e alla denuncia della più avvincente e più criminosa illusione ideologica del secolo, si potrebbe oggi, in pieno 1998, annunciare con tutta tranquillità: quanto rumore su fatti e misfatti il cui elenco aveva cominciato a dipanarsi, fin dagli Anni Venti e Trenta, sotto la penna quasi sempre infallibile degli stessi fondatori, promotori e coadiutori del comunismo russo e internazionale. Basterà ricordare, a chi avesse la memoria corta, i nomi e i libri di Trockij, Souvarine, Serge, Gide, Ciliga, Silone, Tasca, Rizzi. Dopo la guerra dovevano venire via via alla luce, fra ricatti e difficoltà d'ogni genere, le rivelazioni di Kravcenko, di Orlov, di Herling. Lo stesso Krusciov, riformatore schizoide, mezzo stalinista e mezzo antistalinista, avrebbe convalidato almeno in parte le precedenti rivelazioni, dando un suo originale contributo politico e storico alla diffusione di molte scottanti verità sul sistema di cui era stato insieme l'erede e il contestatore. Quando più tardi, nel mezzo della glaciazione brezneviana, esploderà come una bomba la trilogia del Gulag di Solzenicyn, non ci sarà quasi più nulla da aggiungere alla completezza del quadro delittuoso e schiavistico dell'Unione Sovietica. L'opera immane di Solzenicyn costituirà per cosi dire la cupola ultima, definitiva, l'apoteosi della verità su un sistema radicato nella menzogna e nell'inganno. Tutto ciò che verremo a sapere dopo, sull'Urss, sarà quasi pleonastico. Gli archivi non tanto segreti di Mosca, a cui nell'era postsovietica attingeranno tanti storici russi e occidentali, offriranno loro soprattutto qualche particolare di supporto, qualche interessante dettaglio inedito; ma l'anamnesi sulla patologia totalitaria e criminale dell'universo bolscevico, iniziata fin dalla seconda metà degli Anni Venti, era giunta alla sua piena conclusione con gli scritti solzeniciani già nella metà degli Anni Settanta. Perché dunque stupire e stracciarsi le vesti soltanto ora, sulla fine del secolo, a quasi un decennio Enzo Bettiza CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Luoghi citati: Francia, Italia, Mosca, Unione Sovietica, Urss