Di Pietro, nuovo allarme «Bersaglio di un missile»

Di Pietro, nuovo allarme «Bersaglio di un missile» Controllata da artificieri l'abitazione di Curno Di Pietro, nuovo allarme «Bersaglio di un missile» Brusca conferma: nel '92 volevamo ucciderlo L'expm sentito da Caselli su mafia e appalti MILANO. Agenti della Digos e artificieri hanno condotto una bonifica antiesplosioni nella casa di Antonio Di Pietro, a Curno. A lanciare l'allarme è stato un detenuto comune di origine slava che, con una lettera inviata allo stesso Di Pietro, ha rivelato l'esistenza di un progetto per uccidere l'ex leader di Mani pulite: si parla addirittura di un missile, che avrebbe dovuto essere guidato sul bersaglio da una massa metallica collocata nella casa del senatore. La questura di Bergamo, però, frena: «E' stato soltanto un accertamento tecnico. L'attendibilità della denuncia è minima: il resto è solamente fantascienza». L'ex pm non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Intanto, però, da Firenze il pentito Giovanni Brusca conferma: nel '92 la mafia voleva uccidere Antonio Di Pietro. «Non c'erano mandanti nel Palazzo. Sarebbe stata una cortesia di Cosa nostra ai politici, più avanti avremmo potuto chiedere un prezzo...». Colonnello e Matteini A PAG. 7

Persone citate: Antonio Di Pietro, Caselli, Di Pietro, Giovanni Brusca, Matteini

Luoghi citati: Bergamo, Curno, Firenze, Milano