Il segreto? Comprare ora ma con il gusto di domani

Il segreto? Comprare ora ma con il gusto di domani Complessivamente prevale ancora la convenienza a vendere Affari possibili tra libri, autografi e dipinti antichi e dellWO Il segreto? Comprare ora ma con il gusto di domani ARTE MODERNA Durante il primo semestre del '97 aveva subito una forte battuta d'arresto. D'altro canto sul numero di «Tuttosoldi» del 13 gennaio '97 le nostre analisi parlavano chiaro. I prezzi, nel corso del '96, erano saliti troppo ed era inevitabile aspettarsi una fermata. Da Finarte i primi sei mesi del '96 avevano fruttato, per questo settore, quasi 15 miliardi di lire. Contro gli 8,5 miliardi del primo semestre '97. Pari a un saldo negativo del 43,1%. A quel punto è scattato il piede sull'acceleratore. Tanto che il secondo semestre (sempre di Finarte) ha fatto segnare circa 17 miliardi di fatturato, contro gli 8,8 dell'analogo periodo '96. Con un +92,65% di incremento. Totale: media dell'anno di Finarte uguale a +7,18% e media globale per le quattro case d'asta considerate uguale a +5,55%. Neil'abbassarsi della media ha sicuramente influito il risultato negativo di Sotheby's (-29% circa) dovuto alla gestione più che al mercato. I MIGLIORI Ma che cosa ha attirato? Tra i beni presentati all'asta da Finarte su incarico dell'istituto San Paolo di Torino, ottimi prezzi hanno stabilito alcune opere di Giorgio de Chirico. Tra cui «Manichini araldici» del '29, venduto a quasi 2 miliardi di lire, ed «Ecoles des Amazones», del '27, aggiudicato a 752 milioni di lire. Molto alto anche «Composizione con mortaio, conchiglie e pesce» di Filippo de Pisis (337,8 milioni). Da Christie's l'arte moderna e contemporanea, battuta in asta a Milano il 24 novembre, ha totalizzato 3,828 miliardi. Il risultato in assoluto migliore di tutti gli Anni Novanta, per questo settore, da Christie's. La percentuale di venduto è stata pari al 72% sui lotti, mentre è risultata superiore (85%) sui valori in lire. Segno che le stime prudenziali in catalogo hanno subito in gara un incremento. Il quadro più alto è risultato essere «Nero su rosso» di Alberto Burri, del '53. Stimato 220/280 milioni, ha raggiunto in asta circa 340 milioni di hre. «Cavallo e cavaliere» di Marino Marini, del '52, ha stabilito con 227 milioni un record di vendita per questo artista in Italia. Ma il quadro più caro venduto da Christie's nel '97 - sempre di moderna e contemporanea - risulta essere una «natura morta» di Giorgio Morandi, che il 19 maggio ha raggiunto in asta i 453 milioni di lire. Interessante anche «Agosto in Friuli» di Afro che con 385 milioni ha, nel '97, toccato l'aggiudicazione più alta per questo artista di tutti gli Anni Novanta. Rispetto al '96 il reparto moderno e contemporaneo di Christie's Italia, guidato da Mariolina Bassetti, ha chiuso con un incremento del 38%. CONFRONTO Da un lato questo settore tende a crescere sulle richieste di opere più innovative e «fresche», in linea con le prospettive internazionali (e dunque sarà bene fare molta attenzione alle nuove proposte e alle opere di artisti degli Anni 60 e 70 che cominciano ora a emergere e ritagliarsi spazio nell'attenzione di operatori e collezionisti di fama). Dall'altro rimane sempre il gap tra i valori delle opere d'arte moderna ( 1910-1950) stimati sul mercato internazionale e su quello italiano. Le leggi restrittive penalizzano l'Italia, ma i più attenti - in attesa che qualcosa cambi - hanno cominciato a fa¬ re incetta di quadri di autori storici che da noi si trovano ancora a cifre tra i 50 e i 500 milioni di lire. Mentre a New York volano intorno al milione di dollari. Stanno vivendo una fase assai particolare. Strabiliante appare l'incremento Sotheby's (+74,14%) mentre significativo è il saldo negativo Christie's (-30%). Ciò è probabilmente dovuto al fatto che mentre Christie's Italia ha puntato molto sulla qualità di autori molto conosciuti, Sotheby's ha puntato tutto sulla presentazione a prezzi bassi dei cosiddetti «piccoli maestri». In questo settore i margini di manovra per realizzare buoni affari stanno definendosi con chiarezza. Le grandi cifre per autori storicamente rilevanti dal punto di vista nazionale sono soldi spesi bene soltanto da un punto di vista «collezionistico» e non di investimento. Discorso a parte il top lot di Sotheby's '97: un Francesco Hayez venduto a quasi 1,2 miliardi di lire. Poiché, appunto, si tratta di un autore conosciuto e apprezzato internazionalmente. SGUARDO ALL'EUROPA Nel '98 crescerà ancora il mercato dedicato alla pittura sconosciuta dell'800. Soprattutto quella di fine secolo, inizi Novecento. Con cifre fra i 5 e i 40 milioni di lire è ancora possibile acquistare splendide opere di maestri destinati, prima o poi, a valorizzarsi nel tempo. Mentre i classicissimi italiani dell'800 resteranno un po' al palo. Con, ovviamente, una solidità di stime per ciò che riguarda gli autori e le scuole riconoscibili anche fuori dai nostri confini. Infine un consiglio: non sarà giunta l'ora di prestare più attenzione alla pittura dell'800 europeo? OPERE ANTIC Sfilili uJIll Saldo positivo, nel complesso, anche per dipinti, sculture e disegni antichi. Con una media del 6,5% in più rispetto al '96. Questo settore (senza dubbio uno dei più complessi) resta comunque una piccola locomotiva di risparmio e investimento oculato. Anche qui ci troviamo ancora in una fase di forte distanza tra stime internazionali e italiane. Lo scorso 3 giugno, da Chistie's, una grande tela raffigurante «La battaglia finale fra Enea e Turno» di Giacinto Gimignani è stata venduta per 261 milioni, stabilendo il miglior risultato per un dipinto antico venduto da Christie's Italia negli Anni Novanta. Segno appunto del riallineamento progressivo di cui sopra, con il mercato internazionale. Il 10 dicembre Finarte di Roma ha battuto una scultura in marmo: «Madonna col Bambino incoronata dagli angeli» di un maestro toscano del '400 per 233 milioni. Mentre il top lot resta la coppia di tempere su tavola di Vincenzo di Antonio Frediani aggiudicate 1' 11 marzo per 652,4 milioni di lire. PRIVILEGI Come dicevamo, la tendenza per il '98 sarà sempre quella di un consolidamento al rialzo per le opere di qualità presentate sul mercato italiano. Opere che ancora oggi sono ben lontane dai prezzi sfiorati a Londra e New York. Un sicuro freno al buon investimento è rappresentato dal continuare a privilegiare i dipinti antichi italiani, rispetto a quelli europei, a prescindere dalla qualità dell'opera. Oggi, e ancora crediamo per al- cuni anni, un dipinto francese o spagnolo del '600 o '700 vale, se venduto in Italia, molto meno di un mediocre dipinto ma di scuola romana o emiliana. Il '97 ha sancito una stasi di domanda e offerta. La media complessiva, da noi considerata, è pari a un +2,83%. Il risultato di Christie's (+126%) non deve ingannare, poiché deriva dalla recente riapertura ('96) di questo dipartimento della filiale italiana di questa casa d'aste. Da Christie's, invece, è più interessante sottolineare la percentuale media di venduto pari al 72% nel primo semestre e 79% nel secondo. La formula che sintetizza il successo, secondo un operatore specializzato, è la seguente: «Provenienze autorevoli, qualità degli oggetti e stime contenute». GRANDE PUBBLICO Come il mobile a due corpi lombardo del '700 e le quattro poltrone napoletane d'epoca Direttorio, venduti da Christie's rispettivamente a 109 e 94 milioni di lire. Mentre da Finarte, il 10 dicembre, una coppia di cassettoni impiallacciati in ebano viola, siciliani, della prima metà del '700 hanno totalizzato quasi 200 milioni. Le vendite della Sotheby's sono state orientate prevalentemente su oggetti di valore medio basso, con grande affluenza di pubblico e rialzo generalizzato delle stime anche qui prudenziali del catalo¬ go. Un bureau impiallacciato in palissandro, ebano e intarsiato in madreperla, palermitano, fine '700, stimato 60/80 milioni, è stato venduto per 137 milioni di lire. Mentre tre divani veneziani in noce intagliato, sempre del XVIII secolo, partiti da 60 sono arrivati a 172 milioni di lire. PREVISIONI La tendenza, perii '98, continuerà ad essere quella di privilegiare o i grandi pezzi, con nobili provenienze e ottima qualità, o quelli medio bassi, utili sostanzialmente solo nella funzione d'arredo. In mezzo continuerà a restare un segmento vuoto, con poco interesse da parte di un pubblico in forte crescita ma molto attento a come spendere il proprio denaro. Noi crediamo che il miglior consiglio sia quello di acquistare con attenzione pezzi di grande qualità. Ma non ci saranno spazi per manovre speculative. Hanno lasciato, sul terreno complessivo delle vendite '97, un buon +18% rispetto al '96. Continua in sostanza a rafforzarsi la domanda e, conseguentemente, continua ad allargarsi l'offerta. Noi crediamo che ciò dipenda dal forte ridimensionamento che questo settore ha fatto registrare negli ultimi 4 anni. Se però due anni fa i prezzi erano competitivi, relativamente a possibili buoni affari, oggi lo sono un po' meno e domani sarà peggio. Il discorso è da prendere con le pinze, perché curiosando tra i cataloghi e soprattutto ricercando oggetti firmati da artigiani oggi ancora poco apprezzati (specie della seconda metà dell'800) la possibilità di ottimi affari resta aperta. Il report di Christie's (leader di mercato in Italia nel settore) sottolinea come «una clientela internazionale abbia dimostrato di apprezzare i pezzi firmati dai grandi nomi della gioielleria italiana e mondiale». DIAMANTI Ma, al di là delle griffe, sono stati i diamanti i protagonisti assoluti di questo mercato nel '97. Lo scorso 29 maggio una coppia di orecchini con diamanti a goccia di 7,26 carati sono stati aggiudicati per 227 milioni. Mentre nella vendita autunnale di Christie's un anello con due brillanti contrarie di 10,34 e 7,27 carati è stato venduto per 105 milioni di lire. Un magnifico anello con diamante di taglio ovale (circa 22 carati) proveniente dalla collezione di Ornella Vanoni è stato aggiudicato per 148 milioni di lire: una cifra di gran lunga superiore alla stima presentata in catalogo. Da Finarte, il 7 ottobre, un bracciale in platino con diamanti ha raggiunto i quasi 105 milioni di lire. Mentre da Sotheby's, il 26 novembre, un collier in platino, oro, smeraldi e diamanti di Gianmaria Bucellati, fine Anni 60, stimato 200/250 ha raggiunto solo i 182 milioni. Negli argenti, la vendita romana di Chri¬ stie's dell' 11 dicembre ha superato il miliardo di lire. Due Busti Beliquiario di Santi vescovi realizzati dai maestri argentieri Agostino e Antonio Arrighi (1733-76) sono stati venduti per oltre 87 milioni, stabilendo il record per un oggetto di carattere religioso. Ma è soprattutto l'argenteria italiana del Settecento che ha strappato le pili alte e numerose offerte. Una zuppiera realizzata nel 1790 a Torino da Giambattista Boucheron è stata venduta a maggio per quasi 200 milioni (record assoluto per un argento venduto in Italia). Mentre una caffettiera romana del 1763/65 del maestro Francesco Agenti ha totalizzato 125 milioni: il prezzo più alto mai pagato al mondo per una caffettiera in argento di produzione italiana. Chiarissimo, dunque, che prezzi simili valgono per una visione collezionistica del mercato. Settore in continua crescita. Come avevamo previsto gli affari migliori si prospettano nel .campo soprattutto degli autografi. Sarà bene continuare a spulciare tra i pacchi delle nostre soffitte, o aguzzare la vista sulle bancarelle dei mercatini, alla ricerca di qualche manoscritto di personaggi storici. Il 16 dicembre una semplicissima lettera di Giuseppe Mazzini è stata venduta da Christie's per circa 7 milioni di lire. C'è da sottolineare il successo della vendita autunnale di Christie's, dovuto soprattutto a un rarissimo esemplare di cronografo monopulsante degli Anni Trenta in oro di Patek Philippe & C. aggiudicato a 566 milioni di lire. Un vero record mondiale. Ma il mercato è ancora in forte stasi. Volano solo i pezzi rarissimi, mentre quelli medi faticano a essere venduti persino nei negozi. Forse, nel segmento medio alto, il '98 potrebbe essere l'anno buono per effettuare (non solo tra gli orologi da polso ma anche puntando su alcuni modelli particolarissimi da tasca o da tavolo) ottimi acquisti. Destinati a valorizzarsi in futuro, nel giro di 5-10 anni. PIÙ1 FATTURATO PER LE CASE D'ASTA ! VALORI SONO ESPRESSI IN MILIARDI DI LIRE) 1996 1997 DIFF. (%) 13 TOTALE 134.801 147.570 +9,47 ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA 1997 CHRISTIE'S DIFF. (%) 39,996 6,807 25^481 ÉaHa 4,252 TOTALE 42,216 +5,55 DIPINTI PEL XIX SECOLO i DIPINTI ANTICHI Ijggg BHSBHEElEil uni mmnm suhbi m m m UBM E[AUTOORAFI iNiwni mWWm m m m NOTE: è necessario sottolineare che il risultato Finarte oltre a essere assai negativo aggiega le aggiudicazioni del settore libri con quelle del settore numismatica. lììinnY» ■ x .... .■ OROLOGI M05 J BB^riP8 TiniM mm m h* '" m «■ mm m 7A WHiMiHMMMfl SS ir* 1 MOBILI E ARREDI 1997 CHRISTIE'S 0,987 9,485 28,989 VA MUflNG ART TOTALE 29,809 NOTE: in questo caso i valori di Sotheby's comprendono anche le vendite ai argenti antichi, mentre quelli di Meeting Art le aggiudicazioni di dipinti antichi (la voce complessiva è denominala "antiquariato"). DUE ANNI A CONFRONTO SETTORE PER SETTORE (TUTTI I VALORI SONO ESPRESSI IN MILIARDI DI URI) GIOIELLI E ARGENTI 24,423 TOTALE 28,912 + 18,38 NOTE: Christie's fornisce i dati separati per gioielli (1997 - +24%) e argenti (1997 +14%). I valori di Sotheby's riguardano invece solo i gioielli, poiché gli argenti sono da sempre aggregati con le vendite di mobili. I valori di Meeting Art, infine, contengono oltre ai gioielli anche le vendite di orologi. .r^i*"