Netta ripresa dell'Art Index di Tuttosoldi

Netta ripresa dell'Art Index di Tuttosoldi ANALISI Alla sua quarta rilevazione, l'esclusivo barometro semestrale sul collezionismo segnala «tempo bello» Netta ripresa dell'Art Index di Tuttosoldi SONO passate due settimane dalla fine del '97 e «Tuttosoldi» è puntuale nel fornire ai suoi lettori l'analisi periodica, approfondita e specifica, dell'andamento del mercato nazionale dell'arte nel corso dell'anno appena concluso. Ogni sei mesi, infatti, l'elaborazione dell'esclusivo «Art Index»-Tuttosoldi (basato sull'aggregazione dei dati di bilancio delle maggiori case d'asta operanti in Italia, nonché su commenti e previsioni degli operatori) è in grado di fornire un quadro preciso su quanto è avvenuto nel complesso universo del collezionismo d'arte. TENDENZA Pur considerando solo quattro tra i principali soggetti attivi su questo mercato, i numeri del '97 cominciano a parlare assai chiaro. Finarte, la maggiore casa d'aste specializzata in arte presente sul nostro territorio, ha sfiorato i 70 miliardi di lire di vendite. Con un incremento, rispetto ai risultati del '96, del 4,5%. Un risultato a dir poco straordinario, se si pensa che a metà anno il confronto '96/97 segnava da Finarte un catastrofico -24,1%. Il secondo semestre è riuscito a ribaltare completamente la tendenza, raggiungendo (per il complesso di tutti i settori) un incredibile +40%. Ciò che ha permesso di raggiungere la media positiva dell'anno, pur bassa, ma di enorme importanza dal punto di vista strutturale e di tendenza. Stessa situazione, più o meno, anche nelle altre case d'asta. Ecco perché il nostro «Art Index» segna per il '97 ben 68 punti in più rispetto al '96 (ricordiamo che a metà anno il confronto semestrale parlava di 61 punti in meno nel '97 rispetto al '96). MEDIAZIONI Nello specifico, Finarte nel corso del '97 ha organizzato ben 33 aste, di cui: 11 vendite di dipinti e arredi antichi (6 a Milano, 4 a Roma e 1 a Napoli), 8 di arte moderna e contemporanea (5 a Milano e 3 a Roma), 4 di dipinti dell'800 (a Milano), 2 dedicate solo ai dipinti e disegni antichi (Milano), 5 ai gioielli e agli argenti (Milano), 2 alla numismatica e ai libri (Milano e Roma) e un'asta antologica, la numero 1000 (Milano). Un particolare rilevante: i risultati resi noti da questa casa d'asta si riferiscono solo alle vendite all'asta e non considerano né le trattative private del «dopo-asta», né le molte mediazioni private. BENI DI FAMIGLIA Le vendite dedicate alla dispersione di beni provenienti da famiglie e collezioni private sono risultate in assoluto le più seguite e apprezzate dal pubblico. Come, ad esempio, quella del 1° ottobre di Milano con la vendita di arredi dell'abitazione di un'importante famiglia milanese o quella dei beni provenienti da una villa parmense (Milano, 23 ottobre), così come l'asta delle opere d'arte di una villa della costiera amalfitana (Napoli, 8 novembre) o provenienti da un palazzo di Terni (Roma, 9/10 dicembre). Grande successo ha avuto il nucleo di dipinti antichi e moderni (tra cui alcuni de Chirico) venduti su incarico dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino (Milano, 19 e 27 novembre). RECORD La filiale italiana della Christie's, invece, che l'anno scorso ha accentuato il suo forte exploit sulla concorrente Sotheby's, si avvicina nel bilancio '97 ai 30 miliardi di lire. Il settore trainante, per Christie's Italia, resta sempre quello dei gioielli, la cui vendita del 3 e 4 dicembre ha fatto registrare oltre 5 miliardi di lire. Un record in assoluto sia per Christie's sia per questo settore in Italia. Gli esperti hanno sottolineato come l'anno scorso per la prima volta sia apparso un altissimo numero di offerte provenienti da una clientela internazionale. Un fattore determinante per il successo della seconda metà dell'anno. E' interessante notare che mentre il risultato annuale di Christie's segna un +8%, il confronto tra secondo semestre '96 e '97 risulta esattamente superiore del doppio, ossia pari a un +16%. EVOLUZIONE POSITIVA Sotheby's Italia, guidata dal giovane ma energico amministratore Giuseppe Ceccatelli, ha fatto segnare un'ottima performance, pari a una percentuale di incremento di quasi il 12,5%. Secondo Ceccatelli si tratta di «un incremento di tutto rilievo, con una vendita di fine anno che ha dimostrato come anche in Italia il mercato stia offrendo chiari sintomi di un'evoluzione positiva». Secondo noi, invece, la crescita di Sotheby's Italia appare in netta controtendenza rispetto all'atmosfera internazionale che prevedibilmente (ma è necessario attendere la fine di questo mese coni primi «report» ufficiali) sancirà per Sotheby's un ulteriore smacco, nel '97, rispetto a Christie's. GRADUATORIA Di fatto, nel nostro Paese Sotheby's è la seconda casa d'aste, con un fatturato globale di 36,5 miliardi di lire. Circa la metà di Finarte e superiore di quasi 7 miliardi a quello della filiale italiana di Christie's. Il dato di Meeting Art (Vercelli) è invece sintomatico per ciò che concerne il rapido sviluppo dei molti mercati locali. In una cittadina per niente conosciuta fuori dall'Italia (se non addirittura fuori dal Piemonte e dalla Lombardia) nel corso del '97 sono circolati quasi 12 miliardi e mezzo, per scambi di opere d'arte esitate durante le varie aste. In totale, considerando solo queste quattro società, l'arino scorso il mercato dell'arte ha fatturato circa 150 miliardi di lire. UN RITORNO Un ulteriore dato emergente consiste nel progressivo riapparire sul mercato della veneziana casa d'aste Semenzato, da alcuni anni alleatasi al gruppo Telemarket. Secondo voci ufficiose, oltre al successo delle «vendite d'antiqua¬ riato» televisive (con la consulenza di Vittorio Sgarbi), alcune delle aste organizzate nel secondo semestre '97 dalla neo-Semenzato, associata al patron Corbelli di Telemarket, avrebbero fatturato alcune decine di miliardi. Resta da verificare (e solo il tempo sarà in grado di risponderci) quanto questo soggetto sia capace di consolidare una presenza in passato minato nell'immagine per alcune vicende che portarono vicino al fallimento la vecchia Semenzato. Per tale motivo non abbiamo considerato nella nostra analisi i suoi risultati. Mentre abbiamo considerato l'emergere di questa realtà nella determinazione del punteggio dell'«Art Index». TROPPE FIERE Inoltre non è possibile evitare di riflettere sul numerosissimo mondo popolato da gallerie e antiquari e troppo ingombrato da mostre e fiere che, cori la scusa della fame di cultura in costante crescita, tentano di vendere come opere d'arte persino il comodino della zia di campagna. A parte queste premesse, in sintesi, il dato più 505PER BASE E' DAL DATO PE' CRESCIUTFO importante consiste nel fatto che la seconda parte del '97 si è conclusa con un forte vento di rialzi. Un vento in grado di ribaltare nettamente la tendenza negativa del primo semestre. Ma soprattutto foriero di possibili ulteriori crescite nell'anno che si è appena iniziato. Il «ribaltone» dei numeri tra luglio e dicembre, rispetto a gennaio-giugno, è notevole. Dunque, la prima considerazione importante riguarda la forza trainante di questi ultimi mesi. Forza che ha permesso a molti operatori di passare un Natale migliore di quanto potessero immaginare, sino a 6 mesi prima. Pagine a cura di: PAOLO MANAZZA e MARY ELLEN SANTA LUCIA DECISA RISALITA • '.' Ai -I .'V ANDAMENTO DELL'INDICE... RELATIVO AL SOLO PRIMO SEMESTRE... ...E ALL'INTERO ANNO (1° SEMESTRE COMPRESO) 1000 1989 1000 007 1990 807 j 524 1991 325 470 1992 405 | 403 1993 410 497 1994 510 578 1995 407 034 1996 025 573 1997 ESQ PER BASE E' STATO ASSUNTO L'ANNO 1989 = 1000. DAL DATO PIÙ' BASSO (410 NEL 1993), L'ART INDEX E' CRESCIUTO DI QUASI 300 PUNTI FONTE: ART INDEX® TUTTOSOLDI-ANTÉA (1998)

Persone citate: Ceccatelli, Giuseppe Ceccatelli, Mary Ellen, Paolo Manazza, Semenzato, Vittorio Sgarbi