LA SIGNORA DEL BORGO
LA SIGNORA DEL BORGO LA SIGNORA DEL BORGO La parrocchia di via Vibò centro di molte attività SALUS Patriae e Salus Infìrmorum, dal latino, salvezza della patria e salute dei malati: ha queste due accezioni la devozione che soggiace alla costruzione del santuario di Nostra Signora della Salute, in via Vibò 24, chiesa parrocchiale di Borgo Vittoria. La prima pietra di edificazione venne posata il 21 maggio 1895 e ancora oggi si conserva una pergamena che testimonia di quel momento solenne. Non si trattava, infatti, di una pietra qualsiasi, ma di un mattone estratto da una costruzione già esistente: un pilastrino fra quelli fatti erigere nel 1706 dal Beato Sebastiano Valfrè, in ringraziamento alla Consolata per aver liberato Torino dall'assedio dei francesi. Monsignor Davide Riccardi, allora arcivescovo della città, benedisse la prima pietra del santuario alla presenza del principe Emanuele Filiberto, duca d'Aosta. Tre anni fa i padri Giuseppini del Murialdo che vivono nel santuario, hanno celebrato il centenario di Nostra Signora della Salute. E ogni anno festeggiano una doppia festa patronale. «Il 7 settembre, nell'anniversario della vittoria di Pietro Micca, si ricorda la Madonna che salvò la patria spiega don Tarcisio Balzarin, il parroco -. Il 21 novembre, invece, è dedicato al ringraziamento della Madonna che dona salute ai malati». Quando il santuario venne eretto, Borgo Vittoria si chiamava Borgata Levi, ed era aperta campagna. Molto è cambiato da quei tempi: oggi Nostra Signora della Salute è un centro di vita spirituale molto attivo e dinamico. Il prossimo aprile sarà inaugurato il nuovo oratorio, dotato di una grande palestra che segnerà la nascita di gruppi sportivi. «Oltre alla sala giochi esistente - riferisce padre Franco Aprile, responsabile delle attività oratoriali - ci saranno una sala per le proiezioni, due sale riunioni e una cappella». L'oratorio, nonostante i lavori in corso, è aperto tutti i giorni dalle 17 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12: lo frequentano i gruppi missionari, gli scouts, gli animatori, i giovani dell'Azione Cattolica. C'è spazio per i ragazzi, ma anche per i gruppi di adulti che, recentemente, hanno avviato una collaborazione con le associazioni dei commercianti della zona. «Si uniscono le forze - dice ancora padre Aprile per organizzare le feste di quartiere». I volontari della San Vincenzo legati al santuario di via Vibò hanno dato vita al Covo (Comunità volontari), piazza Chiesa della Salute 19, e al Covo tei: un luogo e un numero di telefono per offrire ascolto, aiuto e solidarietà. Carlotta Oddone La Nostra Signora della Salute LA SIGNORA DEL BORGO LA SIGNORA DEL BORGO La parrocchia di via Vibò centro di molte attività SALUS Patriae e Salus Infìrmorum, dal latino, salvezza della patria e salute dei malati: ha queste due accezioni la devozione che soggiace alla costruzione del santuario di Nostra Signora della Salute, in via Vibò 24, chiesa parrocchiale di Borgo Vittoria. La prima pietra di edificazione venne posata il 21 maggio 1895 e ancora oggi si conserva una pergamena che testimonia di quel momento solenne. Non si trattava, infatti, di una pietra qualsiasi, ma di un mattone estratto da una costruzione già esistente: un pilastrino fra quelli fatti erigere nel 1706 dal Beato Sebastiano Valfrè, in ringraziamento alla Consolata per aver liberato Torino dall'assedio dei francesi. Monsignor Davide Riccardi, allora arcivescovo della città, benedisse la prima pietra del santuario alla presenza del principe Emanuele Filiberto, duca d'Aosta. Tre anni fa i padri Giuseppini del Murialdo che vivono nel santuario, hanno celebrato il centenario di Nostra Signora della Salute. E ogni anno festeggiano una doppia festa patronale. «Il 7 settembre, nell'anniversario della vittoria di Pietro Micca, si ricorda la Madonna che salvò la patria spiega don Tarcisio Balzarin, il parroco -. Il 21 novembre, invece, è dedicato al ringraziamento della Madonna che dona salute ai malati». Quando il santuario venne eretto, Borgo Vittoria si chiamava Borgata Levi, ed era aperta campagna. Molto è cambiato da quei tempi: oggi Nostra Signora della Salute è un centro di vita spirituale molto attivo e dinamico. Il prossimo aprile sarà inaugurato il nuovo oratorio, dotato di una grande palestra che segnerà la nascita di gruppi sportivi. «Oltre alla sala giochi esistente - riferisce padre Franco Aprile, responsabile delle attività oratoriali - ci saranno una sala per le proiezioni, due sale riunioni e una cappella». L'oratorio, nonostante i lavori in corso, è aperto tutti i giorni dalle 17 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12: lo frequentano i gruppi missionari, gli scouts, gli animatori, i giovani dell'Azione Cattolica. C'è spazio per i ragazzi, ma anche per i gruppi di adulti che, recentemente, hanno avviato una collaborazione con le associazioni dei commercianti della zona. «Si uniscono le forze - dice ancora padre Aprile per organizzare le feste di quartiere». I volontari della San Vincenzo legati al santuario di via Vibò hanno dato vita al Covo (Comunità volontari), piazza Chiesa della Salute 19, e al Covo tei: un luogo e un numero di telefono per offrire ascolto, aiuto e solidarietà. Carlotta Oddone La Nostra Signora della Salute
Persone citate: Carlotta Oddone, Davide Riccardi, Emanuele Filiberto, Franco Aprile, Pietro Micca, Salus Infìrmorum, Sebastiano Valfrè, Tarcisio Balzarin
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