I GRANDI PROTAGONISTI
I GRANDI PROTAGONISTI ORCHESTRE I GRANDI PROTAGONISTI Giulini dirige Verdi il 9 e 10 Schiffe Pommier per Rai e Ofi GENNAIO, tempo di orchestre sinfoniche. In settimana finiscono gli appuntamenti con Carlo Maria Giulini che venerdì 9 (ore 21, Auditorium «Giovanni Agnelli» al Lingotto) e sabato 10 (ore 16,30, Auditorium Rai) guida l'Orchestra Nazionale della Rai, il Choeur de l'Orchestre de Paris e un quartetto di solisti costituito dal soprano Julia Varady, dal mezzosoprano Katia Lytting, dal tenore Stuart Neil! e dal basso Peter Mikulas, nella «Messa di Requiem» di Giuseppe Verdi; nel frattempo la compagine della Rai si prepara per un nuovo concerto, quello diretto da Heinrich Schiff (giovedì 15, ore 20,30 al Lingotto, con replica alle 21 del giorno successivo, sempre al Lingotto). In questo caso il programma allinea tre pagine di grande interesse e - almeno per quanto riguarda le prime due - di non frequente esecuzione. La serata si apre con il Concerto per orchestra e due violoncelli concertanti detto «L'Olmeneta» di Giorgio Federico Ghedini: una delle numerose composizioni del grande musicista cuneese che, sotto la volutamente generica definizione di «Concerto per orchestra», nasconde una partitura elegante e fìtta di rimandi e allusioni al mondo classico. Dopo l'inizio ghediniano, ani- mato nelle parti solistiche dai violoncellisti Christian Poltéra e Sebastian Klinger, la Sinfonica affronta il Concerto per corno solista Ettore Bongiovanni - di Paul Hindemith: un'altra splendida creazione moderna, costruita su una logica contrappuntistica dal solido impianto e incline alle atmosfere arcàiche. Come conclusione viene offerta una pagina di estremo impegno strumentale, la Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88 di Antonia Dvorak: penultimo lavoro sinfonico del compositore boemo, l'Ottava - un tempo classificata come Quarta - contiene parecchi degli elementi che hanno fatto grande la tarda produzione dvorakiana, come il senso della melodia non di rado influenzata da temi popolari, o la sapiente organizzazione del materiale sonoro (informazioni all'810.46.53). Altro appuntamento da non perdere, quello con l'Orchestra Filarmonica di Torino (Conservatorio, lunedì 12 e martedì 13 ore 21): diretto dal pianista Jean-Bernard Pommier, frequente ospite del complesso torinese, il gruppo si misura con un repertorio più che classico, comprendente la Sinfonia in fa minore op. 49 - la celebre «Passione» - di Franz Joseph Haydn e due creature mozartiane, il Concerto in fa maggiore n. 19 K 459 per pianoforte e orche¬ stra e la Sinfonia n. 40 K 550. Il programma, compatto all'apparenza, contrappone in realtà pagine di diverso carattere: la Sinfonia iniziale, infatti, è opera della prima maturità haydmana e, a parte una certa limitazione dell'organico strumentale dovuta a motivi contingenti, è caratterizzata da una lucida struttura formale e da interessanti giochi dialogici tra le diverse sezioni. Il Concerto mozartiano, più ancora della successiva Sinfonia, è inve¬ ce una composizione brillante, a tratti decisamente virtuosistica: la parte del solista, come del resto in tutti gli altri Concerti per pianoforte, è trattata con competenza e permette allo strumento di affrancarsi dai ruoli concertanti per scoprire una nuova dimensione espressiva. Come di consueto, prova aperta domenica 11 alle 18, biglietti alO mia lire, (informazioni al 436.06.91). Alfredo Ferrerò Nella foto a sinistra Heinrich Schiff A destra Jean-Bernard Pommier per il concerto della Filarmonica I GRANDI PROTAGONISTI ORCHESTRE I GRANDI PROTAGONISTI Giulini dirige Verdi il 9 e 10 Schiffe Pommier per Rai e Ofi GENNAIO, tempo di orchestre sinfoniche. In settimana finiscono gli appuntamenti con Carlo Maria Giulini che venerdì 9 (ore 21, Auditorium «Giovanni Agnelli» al Lingotto) e sabato 10 (ore 16,30, Auditorium Rai) guida l'Orchestra Nazionale della Rai, il Choeur de l'Orchestre de Paris e un quartetto di solisti costituito dal soprano Julia Varady, dal mezzosoprano Katia Lytting, dal tenore Stuart Neil! e dal basso Peter Mikulas, nella «Messa di Requiem» di Giuseppe Verdi; nel frattempo la compagine della Rai si prepara per un nuovo concerto, quello diretto da Heinrich Schiff (giovedì 15, ore 20,30 al Lingotto, con replica alle 21 del giorno successivo, sempre al Lingotto). In questo caso il programma allinea tre pagine di grande interesse e - almeno per quanto riguarda le prime due - di non frequente esecuzione. La serata si apre con il Concerto per orchestra e due violoncelli concertanti detto «L'Olmeneta» di Giorgio Federico Ghedini: una delle numerose composizioni del grande musicista cuneese che, sotto la volutamente generica definizione di «Concerto per orchestra», nasconde una partitura elegante e fìtta di rimandi e allusioni al mondo classico. Dopo l'inizio ghediniano, ani- mato nelle parti solistiche dai violoncellisti Christian Poltéra e Sebastian Klinger, la Sinfonica affronta il Concerto per corno solista Ettore Bongiovanni - di Paul Hindemith: un'altra splendida creazione moderna, costruita su una logica contrappuntistica dal solido impianto e incline alle atmosfere arcàiche. Come conclusione viene offerta una pagina di estremo impegno strumentale, la Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88 di Antonia Dvorak: penultimo lavoro sinfonico del compositore boemo, l'Ottava - un tempo classificata come Quarta - contiene parecchi degli elementi che hanno fatto grande la tarda produzione dvorakiana, come il senso della melodia non di rado influenzata da temi popolari, o la sapiente organizzazione del materiale sonoro (informazioni all'810.46.53). Altro appuntamento da non perdere, quello con l'Orchestra Filarmonica di Torino (Conservatorio, lunedì 12 e martedì 13 ore 21): diretto dal pianista Jean-Bernard Pommier, frequente ospite del complesso torinese, il gruppo si misura con un repertorio più che classico, comprendente la Sinfonia in fa minore op. 49 - la celebre «Passione» - di Franz Joseph Haydn e due creature mozartiane, il Concerto in fa maggiore n. 19 K 459 per pianoforte e orche¬ stra e la Sinfonia n. 40 K 550. Il programma, compatto all'apparenza, contrappone in realtà pagine di diverso carattere: la Sinfonia iniziale, infatti, è opera della prima maturità haydmana e, a parte una certa limitazione dell'organico strumentale dovuta a motivi contingenti, è caratterizzata da una lucida struttura formale e da interessanti giochi dialogici tra le diverse sezioni. Il Concerto mozartiano, più ancora della successiva Sinfonia, è inve¬ ce una composizione brillante, a tratti decisamente virtuosistica: la parte del solista, come del resto in tutti gli altri Concerti per pianoforte, è trattata con competenza e permette allo strumento di affrancarsi dai ruoli concertanti per scoprire una nuova dimensione espressiva. Come di consueto, prova aperta domenica 11 alle 18, biglietti alO mia lire, (informazioni al 436.06.91). Alfredo Ferrerò Nella foto a sinistra Heinrich Schiff A destra Jean-Bernard Pommier per il concerto della Filarmonica
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