Torna una cometa carica di storia

Torna una cometa carica di storia LA TEMPEL-TUTTLE Torna una cometa carica di storia E' vicina alla Polare, porta grandi piogge di meteore UN'altra importante cometa, la Tempel-Tuttle, torna a farci visita. Non sarà spettacolare come la HaleBopp. Anzi, sarà impossibile scorgerla a occhio nudo: al massimo sfiorerà l'ottava magnitudine. Eppure la Tempel-Tuttle appartiene a quel ristretto gruppo di comete che possono entrare di diritto nella storia dell'astronomia. Fu scoperta tra il 1865 e il 1866 da due celebri cacciatori di comete: Ernst Wilhelm Tempel, aiutante astronomo a Marsiglia, che andrà nel 1871 a Brera a collaborare con Schiaparelli, e Horace Tuttle, statunitense, già coscopritore di un'altra celebre cometa, la Swift-Tuttle del 1862. Ed è proprio quest'ultimo astro a permetterci di chiarire il ruolo storico della Tempel-Tuttle. La Swift-Tuttle, ricomparsa nel 1992, fu studiata nel passaggio del 1862 da Giovanni Schiaparelli, allora aiutante astrono¬ mo a Brera. Dalla specola milanese, lo studioso saviglianese scoprì la relazione tra questo astro e le celebri «lacrime di San Lorenzo», le stelle cadenti «Perseidi» del 10 agosto. In una lettera del 23 novembre 1866 a Padre Secchi, Schiaparelli collegò la «pioggia delle Perseirh» alla cometa del 1862: le orbite dello sciame meteorico e della cometa coincidevano, quando la Terra incontra l'orbita delle polveri lasciate nello spazio dal nucleo cometario, piovono le meteore. Ma la prova cruciale di ciò Schiaparelii la ebbe proprio dalla nuova cometa del 1866, coavvistata da colui che diventerà il suo aiutante e poi astronomo ad Arcetri, Ernst Wilhelm Tempel, scopritore di ben 16 comete. A pochi mesi dalla comparsa della Tempel-Tuttle si ebbe infatti, nella mattina del 14 novembre del 1866, uno spettacolo straordinario, «un fenomeno così imponente che non si can- cellerà mai più dalla mia memoria», come confesserà il direttore dell'Osservatorio di Torino, Alessandro Doma. Migliaia di meteore luminose solcarono in poche ore il cielo, ripulito da un vento di levante, tra Orione e il Gran Carro: era la <qoioggia delle Leonidi», che Schiaparelli, in una nuova lettera a Padre Secchi del 2 febbraio 1867, farà dipendere (visto che orbita e periodo, di 33 armi, coincidevano) dalle polveri lasciate nello spazio dalla Tempel-Tuttle. Fino al 25 gennaio, avremo una comoda occasione di osservare la Tempel-Tuttle: infatti in questi giorni è circumpolare. Ciò significa che non sorge e non tramonta mai, trovandosi assai vicina al polo Nord celeste. Quando fa buio, la si potrà cercare con un binocolo o, meglio, inizialmente con un piccolo telescopio, nella zona di cielo tra il Gran Carro e Cassiopea: a mezzanotte di venerdì 16 la si potrà scorgere come un oggetto di magnitudine 9 poco sopra la stella Polare. Poi, tra il 16 e il 17 novembre, vedremo se si ripeterà l'eccezionale pioggia di meteore del 1866 e del 1833. Fulvio Romano Le comete (qui vediamo la HaleBopp), disperdono nello spazio detriti che nell'atmosfera terrestre danno origine a piogge di meteore La cometa Tempel-Tuttle servi a chiarire questo fenomeno

Luoghi citati: Arcetri, Marsiglia, Torino