IL LIBRO NERO DEI COGNOMI

IL LIBRO NERO DEI COGNOMI BAirfMZAuirf LA POSTA IN GIOCO IL LIBRO NERO DEI COGNOMI A- RR1VANO i mostri. «Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi... Sono come me ma si I sentono meglio». Sono «Quelli che Benpensano» come li descrive il cantante-enigmista Frankie Hi-Nrg MC (il suo disco ha come titolo un gioco di parole: La morte dei miracoli). Che benpensino o no, avverto attorno a me la presenza di una quantità di mostri che si sentono molto meglio di me. E' un mostro il cantante Battiate che risulta da un incrocio fa BATTIsti e ConcATO. E' un mostro Stalin, che risulta dall'incontro fra STALlone e LenlN. E' un mostro Giucas Casella, nel cui corpo sgomita CASini con MastELLA. Il gioco dei mostri è stupido (dato un cognome bisogna cercare i due cognomi che gh hanno fornito la parte iniziale e la finale) e mi piace. Piace anche a voi, perché ho già ricevuto lettere da dieci lettori. Carmelo Filocamo (Locri, RC) è un incrocio fra Filone d'Alessan¬ dria e Febee Caccamo. Ester Ghione (Torino) discende dal Ghirlandaio e da Buttiglione. Per Giuliano Giunchi (Pioverà, AL) si sono incontrati Giunone e il rninistro dell'ambiente Edo Ronchi. Marcello Greco (Brandizzo, TO) è l'autore dell'esempio su Stalin. Realizza una fusione fra due fra i maggiori semiologi del secolo: Greimas ed Eco. Giorgio Nardi (senza luogo) è l'autore dell'esempio su Casella, e fa convivere Napolitano con Branduardi. Sergio Pagano (Manziana, RM) sorge da un connubio musicale: Paganini e Al Bano. Con Mietta al posto di Al Bano invece si ottiene Roberto Pagetta (Ancona). ' Per Giuseppe Polhcelh (Roma), autore dell'esempio su Battiato, non so se abbia funzionato l'incontro artistico fra Pollock e Monicelh o quello fiabesco fra Pollicino e Grace Kelly (quest'ultimo funziona «all'orecchio», essendoci una ipsilon nella grafia della nobildiva). Antonio Sorh (Torino) media fra la fantasia dello scrittore Osvaldo Soriano e il rigore finanziario di Guido Carli. In Carmen Ugo (Alessandria), infine, vedo Uto Ughi e il cantante Mango. Dunque i mostri siamo noi, anche se non riesco a risolvere il caso autobiografico (Barthes e Vanzaghi, poco noto ma mdimenticabile suonatore di flicorno contralto ovvero «genis» - nella banda della Bovisa, Anni Sessanta-Settanta? Ortograficamente non va ancora bene). Giunchi, uno dei più solleciti cacciatori di mostri, ha subito ipotizzato per Massimo D'Alema un'origine fra l'iUuminista e l'oscurantista: fra d'Alembert (autore fra l'altro di un «Saggio sui rapporti tra gh intellettuali e i potenti») e Beria, l'epuratore stalinista. Se al posto di quest'ultimo ci fosse stata Berta (quella che filava ai tempi in cui essa stessa filava) il risultato sarebbe un perfetto «lucchetto» enigmistico: d'AlemBERT-BERTa = D'Alema. Mirabile, per coloro a cui piace il genere: ma credo che Giunchi abbia fatto meglio a conservare la pregnanza politica a discapito della purezza enigmistica. A voler proprio cavillare, io avrei preso D'Alema come esatta via di mezzo fra d'Alembert e Folena (non il padre, linguista: il figlio, politico). Questo perché Folena (vedete che serve a qualcosa) ha l'accen¬ to sulla E, e gh accenti qui sono importanti. Non vi infliggo le mie riflessioni fonetiche, ma vi dico che anche l'esempio Stallone-Lenin = Stalin non è del tutto a posto. Non so se questo gioco, per la prima volta in dieci anni, ci farà rischiare qualche querela. Il già citato Polhcelh ha per esempio azzardato un omaggio al giornalista e scrittore Gianni Riotta, trovando tra i suoi antenati Rivera e Maratta. E qui sono dolori, perché se va benissimo per l'autore dell'Oro di Napoli, a parità di Gianni, Riotta è un interista furibondo. Si consoli della vicinanza con Rivera: l'onorevole Omh jtta Fumagalli, che peraltro un paio di volte deve essere stata compagna di partito dell'abatino milanista, è frutto di una sinergia Funari-Magalh (secondo Carmen Ugo). I mostri «sono intorno, sono in mezzo a noi in molti casi siamo noi», ma potrebbero non essere mostruosi? Crittografia della settimana Non c'è spazio e allora rimando alla prossima settimana gh anagrammi promessi di millenovecentonovantotto. L'ultimo rebus era facilissimo: Anno Nuovo (A,N non-uovo). E' invece difficile (impreziosita com'è da un'elegante quadriglia di cambi di genere e di funzione grammaticale), la seguente crittografia mnemonica di Emanuele Miola (Torino) (10, 2, 5, 6): TANGENTOPOLI LEGHISTA. Stefano Bartezzaghi Scrivete a: Stefano Bartezzaghi «La posta in gioco» La Stampa - Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino