RITI DI MORTE NEWAGE CON KATZENBACH E SULLIVAN

RITI DI MORTE NEWAGE CON KATZENBACH E SULLIVAN RITI DI MORTE NEWAGE CON KATZENBACH E SULLIVAN O 0 . UE durissime storie di sangue e vendetta. Due serial killer new age, motivati, lucidi, con un'unica missione: riaggiustare i conti con il passato. Due spietati istinti omicidi che non biascicano giustificazioni nella psicoanalisi, ma che fiammeggiano truci, implacabili dal fondo li dll ri i malvagio della memoria: i conti dell'odio tornano soltanto se i torti vengono annullati dalla morte. John Katzenbach e Mark T. Sullivan - ciascuno a modo loro - dimostrano con II cinquantunesimo stato e Rito di purificazione che il racconto dell'uomo posseduto dal demone della crudeltà non è un genere finito, ormai soffocato dalla noia della ripetitività, imbrigliato nella gabbia di uno schema obbligato. Anzi: con l'originalità delle loro costruzioni ridanno inattesa linfa all'infinito duello tra Salvezza e Dannazione ridisegnando da zero i fondali e gli strumenti della Caccia e inventando il fascino di tempi e luoghi del tutto inimmaibili ffi h i ginabili, Iniziamo da Katzenbach. Il po- sto è un brandello d'America nemmeno troppo futuribile, ac- covacciato sulle rive violente del nuovo millennio, dove l'ira e la sopraffazione hanno ormai se guato a tal punto la vita che la gente - per non essere depredata, violentata, sopraffatta - si muo ve in branco: casa, ufficio, svago, amore e lavoro protetti dalle canne dei fucili dei vigilantes che ogni privato è costretto ad assumere per sopperire ai buchi neri di un potere del tutto prosciugato dalla barbarie e dunque incapace di offrire le sicurezze minime ai suoi concittadini. La fantasia del sogno americano però non si arresta. E produce (rubando foreste, deserti e valli all'egoismo nazionalistico di un Nord-Ovest quasi inesplorato, ai confini di Oregon, Washington e Montana) una sorta di Paradiso poliziesco - il Cinquantunesimo Stato - dove sono sì cancellati i diritti civili dei singoli, ma dove la libertà che non esiste più viene barattata con la salvezza fisica. L'accettazione politica di questo novello West trasformato in prigione dorata - per accedervi non sono sufficienti i soldi, ma è d'obbligo una fedina superimmacolata persino nei rami più collaterali degli alberi genealogi¬ ci - sta per essere sancita dal Congresso, quando l'ombra cupa di un assassino seriale cancella sole ed albe nel futuro dell'Eden promesso minando alla base le ragioni stesse della sua esistenza. Gratuito dire di più, perché il perverso filo che lega in qualche modo il criminologo chiamato ad indagare e la sua preda finirebbe per rivelare passaggi essenziali nel fosco quadro dipinto dall'autore. Basti sottolineare l'imprevedibilità di una vicenda che vive di premonizioni sul nuovo mondo e di cattive coscienze di quello precedente. Soffocante profumo di crudeltà e grandi scorci di Male Assoluto. Identiche caratteristiche per il romanzo di Sullivan che però ammanta di gelo, di neve e di profondo afflato sciamanico la sua discesa agli inferi. Protagonista è una strana donna guer¬ riera che per lungo tempo ha tentato di metabolizzare i suoi quarti di sangue indiano con quelli bianchi fino ad esserne sconfitta. Alla ricerca della sua vera identità, giunge così, con altre otto persone, in una vasta riserva naturale del Canada per partecipare ad una battuta di caccia al leggendario cervo dalla coda bianca. E - resa ormai sorda e cieca dagli abbaglianti orpelli della civiltà urbana - per tornare in sintonia con i sacri suoni della natura ed i silenziosi ritmi della foresta. Ma il suo rito di purificazione viene improvvisamente interrotto dall'oscuro e rituale genocidio di parte dei suoi compagni perpetrato da uno spietato assassino che possiede il medesimo istinto implacabile del lupo e che inaspettatamente trasforma i cacciatori in prede. Di grande spessore la ricostruzione sentimentale che avviene nello spettrale biancore di quel paesaggio ^contaminato: l'adulta Diana Jackman ritorna a poco a poco ad essere la Piccola Cornacchia della sua infanzia. E, con la sua «indianità», riuscirà anche a ricuperare, con l'antico battito, l'unisono tra il suo cuore contaminato e quello selvaggio del mondo che la circonda e, assieme ad esso, la capacità di «sentire» il nemico e di sconfig gerlo per sempre. Piero Sona Frank McCourt: lo scrittore di origine iralandese giunto al successo con il romanzo «Le ceneri di Angela» in cui rievoca la sua infelice infanzia e le travagliate vicende familiari, sempre sul filo dell'ironia IL CINQUANTUNESIMO STATO John Katzenbach Mondadori pp. 503. L 32.000 RITO DI PURIFICAZIONE Mark T. Sullivan Longanesi pp. 312. L 30.000.

Persone citate: Diana Jackman, Frank Mccourt, John Katzenbach, Katzenbach, Mark T. Sullivan, Piero Sona, Sullivan, Sullivan Longanesi

Luoghi citati: America, Canada, Montana, Oregon, Washington