I PIRATI DI SORIANO di Osvaldo Soriano

I PIRATI DI SORIANO I PIRATI DI SORIANO OME fa Salman Rushdie per evitare che i suoi originali vadano perduti mentre passa da un nascondiglio all'altro per Londra? Come fa a comprarsi un vestito e a non perdere le prime del cinema? Quando è arrivato a Buenos Aires dopo che la polizia cilena lo aveva tenuto tre giorni rinchiuso, sembrava contento di rivedere la luce. Qualcuno lo accompagnò a passeggio per la Recoleta e addirittura entrò nel cimitero per andare a vedere la tomba di Evita. Sarebbe dovuto andare a visitare quella di Carlos Gardel, ma al giorno d'oggi Evita è l'argentina più famosa nel mondo e presto qualcuno la tirerà fuori per farle cantare boleros. Proprio da quelle parti si aggirava Salman Rushdie, lo scrittore che da morto varrebbe tre milioni di dollari, prima di andare a cena con Héctor D'Amico e Miguel Wihazky. Ero stato invitato per farlo chiacchierare un po' di letteratura e poiché non portavo un'arma con me ho perduto i tre milioni e la fama che l'uomo ha nel mondo intero. Comunque, non avrei vissuto abbastanza per raccontarlo: all'al- l dll l tro tavolo della saletta privata mangiavano quattro sobri poliziotti crìollos con l'aria di essere capaci di centrare un pollo in mezzo agli occhi a cento metri di distanza. Durante la cena non abbiamo smesso di ridere, lui e noi, della disgrazia che si porta dietro da anni, da quando il defunto imam Khomeini chiese ai propri fondamentalisti di ammazzarlo dovunque si trovasse. Per andare in giro di qua e di là e per non perdere gli originali ho imparato a scrivere con un Power-Book, che è la cosa più facile da usare; perciò porto sempre la scrivania insieme a me. Proprio come il personaggio del mio romanzo, ho pensato; solo che la condanna di Rushdie è più palpabile e perciò più risibile di quella delle mie creature inventate. Oso scrivere risibile perché Rushdie vuole sdrammatizzare quella sua storia. Osvaldo Soriano CONTINUA A PAG. 2 SECONDA COLONNA PIRATI FANTASMI E DINOSAURI Osvaldo Soriano Einaudi pp. 263 L. 28.000 Ma davvero Pasolini è Vanti Calvino? A casa editrice Bollati Boringhieri, a Torino, abita in corso Vittorio, noi con Tuttolibri a La Stampa in via Marenco. Non siamo distanti, un paio di chilometri, più o meno. Eppure è dal 6 gennaio che aspettiamo un piccolo libro che già ha fatto tanto rumore: Pasolini contro Calvino di Carla Benedetti, docente di letteratura italiana all'Università di Pisa

Luoghi citati: Buenos Aires, Londra, Ome, Torino