Al via gli sludi di settore

Al via gli sludi di settore Entro il 31 marzo i dati di professionisti, commercianti e artigiani Al via gli sludi di settore Nel mirino 14 categorìe ROMA. Tre mesi di tempo per radiografare la clientela e tutta l'attività svolta nel '96. Il 31 marzo, se la relazione è compilata sui moduli predisposti dal ministero delle Finanze, un mese dopo se è stato utilizzato un dischetto magnetico, i contribuenti autonomi, professionisti, commercianti e artigiani, dovranno consegnare al Centro servizi competente i dati richiesti per costruire gli studi di settore. La versione definitiva è stata approvata e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Si parte con 14 categorie, le più disparate: fissaggio tessili; ristoranti con intrattenimento; bar e caffè; bottiglierie ed enoteche; lavanderie per alberghi, ristoranti, enti, comunità; attività non specializzate di lavori edili; studi notarili; servizi di contabilità e consulenza fiscale. E poi studi medici generici convenzionati, prestazioni di chirurghi, studi di radiologia e radioterapia, poliambulatori specialistici; attività tecniche di periti industriali; studi di architettura; commercio al dettaglio di merceria e di filati per maglierie; commercio al dettaglio di giochi e giocattoli, articoli sportivi, di armi, articoli per il tempo libero, da regalo, chincagliera e bigiotteria; commercio di autoveicoli e di motocicli e ciclomotori all'ingrosso. Una bella serie di attività da censire per calcolare statisticamente introiti, spese e utili dei contribuenti e poi calcolare le medie, per settore, tipologia e dimensione dell'attività. E una bella serie di casi particolari, perchè le Finanze vogliono sapere tutto, anche se la clientela di un bar è particolarmente dotata di voce e si cimenta nel Karaoke, se balla o gioca a biliardo, a carte, se guarda la partita in tv. Oppure se un negozio di merceria vende più collant o più mutande e di quale livello qualitativo. Il ministro Visco vuole un quadro completo e il negoziante dovrà elencare la ripartizione dei prodotti venduti tra filati, articoli di mer¬ ceria, tessuti e fodere per confezioni, abbigliamento mare, camicie o altri capi di abbigliamento, compresa la biancheria personale. Altro caso tipico, lo studio notarile. Il criterio dello studio di settore, presumibilmente valido anche per i legali e i commercialisti, tende a chiarire in che percentuale la clientela è costituita da imprenditori, società, banche e assicurazioni, agenzie immobiliari, enti pubblici o privati cittadini. Ai medici viene chiesta l'area di attività dello studio, se sono specializzati in medicina legale e delle assicurazioni piuttosto che in chirurgia plastica, in geriatria o neurologia o in un'altra delle 46 possibi¬ lità proposte dal questionario. Dovranno anche dire se parte dei loro compensi deriva dall'assistenza a pazienti in convenzione con il servizio sanitario nazionale o dagli onorari o da accordi con assicurazioni, imprese, scuole, palestre e università. I negozianti di giocattoli si chiede se vendono anche giochi elettronici e videogiochi oltre ad articoli per modellismo. Insieme ad armieri, negozi di sport e bigiotterie dovranno poi spiegare se si approvvigionano attraverso gruppi di acquisto o tramite grossisti o direttamente in fabbrica e quanto incassano con le vendite di fine stagione o promozionali. [r. e. s.3 li ministro delle Finanze, Visco

Persone citate: Visco

Luoghi citati: Roma