Latte, torna in strada la protesta di R. Cri.

Latte, torna in strada la protesta Il governo stanzia altri cento miliardi, ma i Cobas riprendono la guerra Latte, torna in strada la protesta Trattori a Caselle e Linate, nuovi blocchi ROMA. La guerra del latte è ripresa: i trattori ieri si sono rimessi in marcia, hanno organizzato blocchi, si sono insediati intorno agli aeroporti di Linate e Caselle, minacciano azioni dure. Eppure il governo ha deciso di stanziare altri cento miliardi per il rimborso delle multe dovute al superamento delle quote latte nel 1995-'96: il decreto legge, che vale ora 1100 miliardi, sarà votato oggi dal Senato perché ieri è venuto a mancare il numero legale. Ci sono stati blocchi stradali sulla Milano-Venezia, disagi sull'autostrada del Brennero, colonne di mezzi agricoli provenienti dal «presidio storico» di Vancimuglio verso Vicenza e colonne di trattori in attesa di risposte da Roma. Presidi anche intorno alla zona dello scalo torinese di Caselle, mentre in Emilia Romagna i Cobas hanno comunicato a tutte le Prefetture che «non sono più garantite le forme civili di protesta finora attuate». Traffico nel caos alle porte di Roma, dove a Torre in Pietra sull'Aurelia e nelle zone «Pantano» della Casilina e deda Pontina si manifesta da settimane. Ad aggravare la situazione sull'Aurelia, l'arrivo annunciato di 25 mezzi da Brescia e da Mantova. A Latina sono attesi rinforzi dalla Puglia. I colloqui di ieri tra rappresentanti dei Cobas e senatori deda maggioranza hanno portato all'elaborazione di un nuovo progetto di decreto che prevede, tra l'altro, un possibile rimborso, che non dovrebbe superare i settanta miliardi, anche per le multe dell'annata '95-'96 oltre alla restituzione delle quote per l'annata '97-'98. «L'epoca dei disonesti e dei furbi deve ritenersi conclusa» ha detto il ministro delle Risorse agricole, Michele Pinto, ribadendo ai Senato la propria posizione sulla vicenda delle quote latte, al termine della discussione generale sul decreto che prevede una restituzione parziale del superprelievo. Nel suo intervento, il relatore Gianni Piatti ha annunciato le modifiche che vengono incontro ulteriormente alle richieste dei Cobas. Rispetto al testo licenziato dalla Commissione, gli emendamenti prevedono altri 100 miliardi per l'annata 1995-'96, per la quale gli adevatori potranno optare fra la compensazione a livello provinciale o nazionale. Secondo il leader dei Cobas Giovanni Robusti, gli emendamenti presentati da governo e maggioranza al decreto sono insufficienti. «Non è vero - ha detto - che restituiscono cento miliardi, ma modificano semplicemente le modalità della restituzione». Deluso si è detto anche Guido Carandini, dei Cobas del Lazio: «Nessuno Stato europeo ha avuto il coraggio di sostenere la posizione dello Stato italiano, il quale riconosce che i dati in suo possesso sono falsi, ma su questa base conferma le multe agli allevatori». «Ormai è chiaro, e lo ha detto anche la Corte dei conti, è una truffa di tutti - ha osservato un altro leader dei Cobas, Aldo Bettinelli - meno che degli allevatori. E volutamente sono stati penalizzati soprattutto Piemonte, Lombardia, Emilia, Veneto, Friuli. Ora la proposta del governo è di dare la possibilità di scegliere tra la compensazione nazionale e quella regionale fatta dalle Associazioni produttori latte. Il risultato - continua Bettinelli - è che il Lazio viene compensato subito (perché a livello di Api non sarebbe stata superata la quota regionale) mentre le altre regioni restano in braghe di tela». Il procuratore generale della Corte dei conti ha intanto allertato tutte le procure regionali della magistratura contabile allo scopo di verificare la sussistenza di un eventuale danno erariale nell'ambito della vicenda, [r. cri.]

Persone citate: Aldo Bettinelli, Aurelia, Bettinelli, Gianni Piatti, Giovanni Robusti, Guido Carandini, Michele Pinto