PENSIAMO Al MALATI di Lorenzo Mondo
PENSIAMO Al MALATI H "J '« » l'i ' : % J T'ì I , PENSIAMO Al MALATI po, alle statistiche ufficiali. Va salutato allora con favore l'armistizio fra Di Bella e il ministro, la reciproca accettazione, al di là delle possibili riserve mentali, tra il fisiologo di Modena e gli studiosi della Commissione oncologica incontrati ieri. La giornata che, stante la materia del contendere e l'incertezza dei risultati, stenteremmo comunque a definire radiosa, fa registrare tuttavia qualche ombra più e meno veniale. Non mi scandalizzano le bordate del professore contro il presidente dell'Ordine dei medici Aldo Pagni, invitato a dimettersi, o la taccia di menagramo affibbiata al professor Garattini, un farmacologo che «non ha mai tastato un polso»: sono le ritorsioni, abbastanza comprensibili, di chi non è stato trattato propriamente con i guanti. Mi chiedo invece quale profìtto abbia tratto la commissione Affari sociali della Camera che ha voluto sentire, per 24 minuti, la spiegazione del suo metodo. Decisamente inopportuna la sua esternazione davanti ai parlamentari di Alleanza nazionale (lo stesso discorso varrebbe st fosse stato ospitato da quelli del pds) che rischia di prestarsi a strumentalizzazioni, di inquinare politicamente la vicenda. Come se esistesse una salute di destra e di sinistra, come se dovessimo arruolarci per forza come malati oltre che come elettori. Sarebbe bene finirla alla svelta con queste grottesche insinuazioni. Restano poi i problemi di sostanza sui quali non è consentito, nella proclamazione della buona fede reciproca, un dialogo tra sordi. Ha ripetuto il professor Di Bella che la sua cura non è tossica e distruttiva, ha lamentato il prezzo eccessivo dei farmaci (ed è tempo che su questo tema il governo dia risposte rapide e convincenti) e ha difeso infine la libertà terapeutica coinè un diritto inalienabile, è su quest'ultimo punto che occorre fermarsi. Perché, com'è stato da più parti autorevolmente affermato, non si dà libertà senza conoscenza, senza che si offrano al paziente argomenti di assenso o dissenso. E non si può nemmeno pretendere che la comunità nazionale si addossi il costo di terapie che, per quanto innocue, si rivelassero inefficaci. Liberi tutti - è un esempio estremo - di ricorrere a maghi e fattucchiere, senza mettere in conto allo Stato suffumigi e palledi cristallo. Ma forse sono soltanto le spume, gli affioramenti ultimi di una polemica che dovrebbe stemperarsi e dissolversi al momento di chinarsi sui malati, sui «volontari» in prova, guardandoli negli occhi. Di qui bisogna partire, qui occorre ogni volta, instancabilmente, ritornare. Lorenzo Mondo
Persone citate: Aldo Pagni, Di Bella, Garattini
Luoghi citati: Modena
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