Silenzi e nuovi veleni di Fra. Gri.

Silenzi e nuovi veleni Silenzi e nuovi veleni Hassan tace, appare una pista Sismi ROMA. E' accusato di concorso in omicidio premeditato, il giovane Hashi Omar Hassan. Oggi sarà interrogato dal gip Francesco Monastero e si vedrà se collabora. Ci si aspetta da lui che dia qualche indicazione sul movente del duplice omicidio che per ora resta misterioso. Secondo il pm Franco Ionta, fu un omicidio premeditato nel senso che la macchina deda Rai fu seguita con precisi intenti criminosi. Ma i perché dell'aggressione li può spiegare solo un protagonista. Intanto protestano gli altri somali che erano giunti in Italia da Mogadiscio per testimoniare sulle presunte torture subite da militari itahani: chiusi ned'ospedale militare del Cedo, stanno facendo lo sciopero deda fame e chiedono che Hashi venga liberato. «Lui è innocente, non era nemmeno a Mogadiscio quando Ilaria Alpi venne uccisa», sostiene Yahya Amir, il capo. La situazione si intorbida, però, se si considera che lo stesso Yahya Amir butta lì con nonchalance: «Se in Italia volete sapere qualcosa sulla morte di Ilaria Alpi dovete chiedere al colonnello Raiola, lui queste cose le sa». Il quale colonnedo, illustre sconosciuto per la stragrande maggioranza degh italiani, è un ufficiale del nostro controspionaggio, esperto di cose del Corno d'Africa. Fu anche ascoltato dal commitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. Dice Franco Frattini, il presidente del comitato: «Fu un'audizione interamente dedicata ada Somaha e al ruolo del Sismi in un contesto di missione internazionale. Faremo presto un rapporto al Parlamento su quanto ci ha convinti e quanto no». A rendere ancor più comphcate le cose, e lasciando intendere che ci sarebbe di mezzo lo zampino, (diretto o indiretto) dei nostri 007, ci si mette anche il medi¬ co somalo Omar Hashi Dirà, presunto parente del generale Aidid. Due giorni fa ha fatto uno show davanti alla commissione Gallo. Interrogato in Questura, Dirà è stato molto più cauto. Mn. la sostanza del suo racconto è nota: l'omicidio dei due inviati deda Rai, a suo dire, fu pianificato dopo una telefonata tra Ali Mhadi e Omar Mugne, imprenditore e figura di spicco nede vicende della Cooperazione, già legato a Siad Barre. Entrambi preoccupati delle scoperte di Ilaria Alpi, che avrebbe indagato su traffici di armi e di droga. A organizzare l'attentato, furono dunque Ah Mhadi, signore di Mogadiscio nord, con d capo deda pohzia Ahmed Gdao e l'ex maggiore Ali Agi? Bisogna considerare che Gdao è ritenuto «buon amico» del Sismi. E così i segnali lanciati da questo gruppo contro il Sismi sono due. Non basta. A ingarbugliare definitiva¬ mente il quadro ci sono anche le dichiarazioni del maresciallo Francesco Aloi, carabiniere paracadutista, che davanti ade telecamere di Verissimo, trasmissione di Canale 5, ha codegato le morti di daria Alpi e di Vincenzo Li Causi, 007 del Sismi in missione in Somaha. Credibili? Non credibili? Per quanto riguarda d somalo Dirà, parla chiaro la figlia legittima di Aidid, Faduma: «Un millantatore che cerca di nuocere ai futuri rapporti tra Italia e Somalia». Tutto chiaro? Niente affatto. Perché qualche servizio segreto, di riffa o di raffa, finisce sempre in mezzo. «Durante la sua permanenza in Italia, Dirà fu ingaggiato dai servizi segreti israeliani, d Mossad, per spiare gh studenti arabi e somàd. E' persona non credibde», ha scritto alla commissione Gallo l'ex ammiraglio somalo Said Abdalla Omar, leader del Somah National Union. [fra. gri.]

Luoghi citati: Italia, Mogadiscio, Roma, Somalia