II Montenegro in fiamme

II Montenegro in fiamme EX JUGOSLAVIA I seguaci dell'ex Presidente assaltano il palazzo del governo II Montenegro in fiamme Raffiche e barricate nella capitale ZAGABRIA. Esplosione di violenza a Podgorica. Ada vigilia dell'inaugurazione ufficiale del neoeletto presidente montenegrino Milo Djukanovic migliaia di sostenitori ded'ex capo di Stato Momir Bulatovic si sono scontrati ieri sera con le unità deda pohzia speciale. Oltre 40 i feriti. Nede strade centrali deda capitale montenegrina è scoppiata una vera guerriglia: mentre i manifestanti lanciavano sassi e bottiglie incendiarie, gli agenti hanno risposto con idranti, lacrimogeni e manganedate. Neda lotta corpo a corpo sono stati sparati numerosi colpi di arma da fuoco. I seguaci di Bulatovic, tra cui molti in stato di evidente ebrezza, si sono asserragliati in tre vie del centro. Nede immagini mostrate dada televisione molti di loro brandivano mitragliatrici. Da un camion sono state distribuite armi. Ma la pohzia montenegrina ha diramato un comunicato in cui afferma di tenere la situazione sotto controdo. Decine di persone sono state arrestate. Tra di loro ci sarebbe lo stesso Momir Bulatovic e i suoi più stretti codaboratori che guidano la protesta. Gh scontri sono iniziati poco dopo le 6 del pomeriggio, quando i sostenitori di Bulatovic, su invito di quest'ultimo, hanno deciso di attaccare d Palazzo del Governo presidiato da ingenti forze ded'ordine. Dopo aver protestato per due giorni di fronte al Parlamento montene- grino i manifestanti hanno voluto impossessarsi deda sede del governo, deda televisione e del quotidiano «Pobjeda». Ma la pohzia ha bloccato l'accesso agli edifici più importanti deda capitale. Da settimane infatti il ministro degh Interni, fedele al nuovo Presidente, conosce lo scenario della ribellione. «Sappiamo che gruppi organizzati di provocatori annati arriveranno a Podjorica», hanno continuato a ripetere le autorità di pohzia. Per calmare la tensione crescente neda capitale montenegrina martedì è arrivato anche l'inviato speciale del presidente Clinton, Robert Gelbard, che ha incontrato separatamente sia Bulatovic che Djukanovic. Al termine dell'incontro con d Presidente uscente, Gelbard aveva dichiarato che le difficoltà erano state superate perché Bulatovic aveva finalmente dichiarato di riconoscere i risultati dede ultime elezioni presidenziali. Ma l'alto funzionario americano aveva da poco lasciato la capitale montenegrina che Bulatovic ha smentito le sue parole: «E' stato un malinteso». Sconfitto nello scorso autunno alle elezioni presidenziali, Momir Bulatovic ha sin dad'inizio negato la validità del voto, annunciando che farà di tutto per salvare il Montenegro, ovvero per impedire a Djukanovic di salire al potere. Uomo di Mdosevic, per 5 anni l'ex presidente montenegrino ha seguito le direttive di Belgrado. Ma neda piccola Repubbli¬ ca che con la Serbia costituisce la Federazione jugoslava l'insoddisfazione è andata crescendo per via ded'isolamento internazionale sempre più forte e deda conseguente crisi economica. «Stiamo pagando gh errori di Mdosevic». Con queste parole e con la promessa di riforme radicali Djukanovic, fino ad adora primo ministro, ha vinto. Ed è subito stato accusato dai suoi avversari pohtici di volere la secessione del Montenegro. E' proprio su questo tasto che ha giocato l'ex presidente, spingendo i suoi seguaci ada ribellione contro d «traditore». In realtà lo scopo di Bulatovic sarebbe quello di creare d caos nel Paese, in modo tale che venga proclamato lo stato d'emergenza. Soltanto in questo modo potrebbe infatti rimanere Presidente. Ma a poche ore dada proclamazione ufficiale del nuovo Capo di Stato a Cetinje, a cui parteciperanno i rappresentanti diplomatici dei Paesi occidentah accreditati a Belgrado, d suo successo sembra improbabde. Ingrìd Badurina Bulatovic chiede che venga annullato l'insediamento di Djukanovic Podgorica presidiata dalle forze speciali «Provocatori tra i dimostranti» L'ex presidente montenegrino Momir Bulatovic non ha mai riconosciuto la sconfitta elettorale e ha scatenato nelle strade i suoi sostenitori Vuole creare una situazione di caos per chiedere la revisione del voto

Luoghi citati: Belgrado, Jugoslavia, Montenegro, Podgorica, Serbia, Zagabria