Il Polo va in convento

Il Polo va in convento Il centrodestra in «ritiro spirituale» oggi a Roma invita il cardinale Tonini a parlare dei rapporti uomo-politica Il Polo va in convento 1ROMA L Polo va in convento. E' giornata di «meditazione», oggi, per il centrodestra. Ritiro spirituale, con una guida d'eccezione: Ersilio Tonini, cardinale e vescovo emerito di Ravenna. Tra le mure della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, a Roma, si discute del rapporto uomo-politica. Messa alle 10, lettura della Bibbia, break frugale; quindi per chi lo vuole - relazione e dibattito. Padrone di casa, le riviste «Charta minuta» (del portavoce di An Adolfo Ureo), «Angeb» (dell'ex ministro Antonio Guidi), «Il patto» e «La discussione» (cdu). Per An, presenti Firn, Tatarella, Ureo e Selva. Forza Itaba ci va con Biondi, Calderisi, Costa, Frattini, Mancuso, Urbani. Hanno detto sì anche Irene Pivetti e Giulio Andreotti. Conventi e castelb, luoghi di preghiera e luoghi storici, sono le nuove cattedrab deba politica targata «Seconda Repubblica». Ha cominciato la sinistra con la Certosa di Pontignano (1995), poi l'Ulivo ha fatto il bis al ca¬ stello di Gargonza, Arezzo (1997). Ci riprova il centrodestra con l'abbazia di Vallombrosa (1997); ed è ancora in una sagrestia (Santa Maria in Portici, a Roma), che Flaminio Piccob ritenta di ricostruire la de (1997). Del resto, come dimenticare che proprio in un convento i democristiani dorotei tolsero l'appoggio a Fanfani e affidarono la segreteria debo scudo crociato ad Aldo Moro? Altri tempi, altre necessità. Oggi, la clausura del Polo è dedicata alle nuove emergenze sociab. «Parbamo di vecchie e nuove povertà - sostiene Guidi - di vecchi e nuovi modi di fare politica. Il Polo è in debito verso il mondo cattobeo e questo convegno è U primo gesto di risarcimento». Ma il cardinale Tonini mette le mani avanti. «Nessuna benedizione al gruppo che mi ha bivitato - spiega -. Anzi, ho accettato solo a condizione che l'incontro sia aperto a tutti i parlamentari. Del resto, sono ben stato anche a casa di Bertinotti. Io parlo con tutti». Per dire che cosa? «Vorrei far sapere che viene il tempo in cui la pobtica è invitata a mostrare tutta la sua nobiltà. Bisogna raccogliere le sfide che, mai come oggi, la storia ha fatto conoscere agli uomini. Pensiamo ab'Europa. C'è stata una lunga epoca in cui prima si era cittadini e poi uomini. Prima si era tedeschi o francesi; poi uomini. Ora, le po¬ sizioni si sono ribaltate: siamo prima uomini, poi cittadini. Pensiamo alle armate degli Stati europei che si sono massacrate fra loro. Oggi, in Bosnia, tutti vestono una sola divisa. Non è un segno straordinario? E che dire debe grandi sfide deba ricerca scientifica che investiranno i Parlamenti?». Dab'anabsi ai moniti. «Verrà il momento in cui la politica dovrà essere "pura", consapevole deba propria dignità - incalza il cardinale -. Ed è già venuta l'ora in cui è necessario superare b gioco dei 4 cantoni. La pobtica non può essere campagna elettorale continua, in cui l'avversario ha sempre torto. Dobbiamo impara re a cercare ciò che unisce. Nel concreto. Ad esempio, siamo chiamati a favorire l'incontro tra civiltà diverse: o sapremo convivere o l'Europa sarà un'altra Sarajevo. Sì, in pobtica, le meschinità devono sparire; pen siamo alle cose grandi». Tra un mese, fi bis. Nuovo «ri tiro» con il cardinale Alfonso Trujibo Lopez. Tema: la famigba. [m. tor.] Il vescovo emerito «Li aiuto a cercare ciò che unisce» A sinistra il card. Ersilio Tonini vescovo emerito di Ravenna A destra l'ex ministro Guidi

Luoghi citati: Arezzo, Bosnia, Europa, Portici, Ravenna, Roma, Sarajevo