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Cossiga Cossiga // miraggio del partito Cossiga ROMA. «Ieri non ho espresso alcun giudizio su An. Anzi, quel mio discorso era una dimostrazione di vicinanza tra Forza Italia c An». Silvio Berlusconi si corregge il giorno dopo. Dice, cioè, che non voleva dare mia sberla «politica» a Fini perché il presidente di An starebbe cercando legittima.Jono dal pds (ex pei), invece di combatterlo frontalmente. Gianfranco Fini ha chiesto conto all'alleato di questa sortita e, con estrema freddezza, ha accolto il chiarimento: «Prendo atto della precisazione dell'onorevole Berlusconi: è mia non-notizia. Non c'è nulla da cure». In realtà Fini avrebbe molte cose da dire, perché l'attacco di Berlusconi (anche se smentito) ha scatenato gli uomini di An che lo contestano. Da Teodoro Buontempo, nostalgico del vecchio msi, all'ex democristiano Publio Fiori che plaude a Berlusconi e condanna gli «amorosi sensi» che, secondo lui, si intrecciano tra Fini e D'Alema. E poiché il portavoce di an, Alleo Mattioli, ha detto chiaro che il dialogo col pds serve ad impedire la rinascita della de, ecco che Fiori insorge. Tanta agitazione è provocata dal miraggio che sta facendo balenare un ex de. del calibro di Francesco Cossiga. Deciso, assieme a ccd, edu, Segni a dare vita in tempi brevissmi a qualcosa che raccolga moderati e centristi delusi dall'attuale gestione del Polo. «II 18 Aprile avremo partito e gruppo parlamentare», garantisce Angelo Sanza, del cdu. Ma Cossiga, Casini e Buttiglione hanno il problema di tirare dalla loro parte anche Berlusconi. E' possibile che Cossiga e Berlusconi si incontrino? «E' assurdo pensare che non debbano parlarsi», sostiene speranzoso Marco Follini, vicesegretario del ccd. Ma Berlusconi frena: «Cossiga sarebbe il benvenuto nello schieramento di centrodestra, a patto che sia di reale aiuto e non scompagini gli equilibri esistenti». Che non è esattamente quello a cui pensa Cossiga. Cosi, l'ex presidente della Repubblica può mettere in programma, per ora, solo un incontro col popolare Cùiaco De Mita (ex segretario della de). Ieri si sono visti e si son detti: «Dobbiamo incontrarci». Silvio Berlusconi guarda con sospetto crescente a questo lavorio e a sera ha lanciato la sfida a quanti sperano di pensionarlo: «Deluderò tutti quelli che pensano che io mi faccia da parte. Non mi sono mai tirato indietro e non mi tirerò indietro. Reagirò con la massima energia. Vedranno di che pasta sono fatto». Tono minaccioso ad uso, tanto per cominciare, del ccd che domenica prossima, al teatro Eliseo di Roma, ha progranunato di porre la prima pietra dell'operazione cossighiana con lo slogan: «Dal ccd alla costituente moderata». Ed anche avviso per i parlamentari di Forza Italia che si agitano irrequieti. Ieri un gruppo di «forzisti» del Nord aveva promosso uan raccolta di firme contro l'operazione di Cossiga, ma altri colleghi li hanno smentiti. Intanto, l'ex deputato di Forza Italia, Demetrio Errigo, ieri si è iscritto al gruppo di Dini: cioè, è passato con la maggioranza. I centristi del Polo, però, sono condannati ad andare avanti per la strada imboccata, anche se pare assai impervia. Perché Berlusconi li «brucia» con il suo stop a sorpresa, puntando nuovamente al tandem con Fini. «Solo rimanendo alleati si può pensare di vincere alle prossime elezioni» diceva ieri sera. E anche il tempo congiura contro i centristi alla ricerca di spazio. Loro ne vorrebbero molto davanti per organizzarsi, ma temono di non averlo. Li preoccupa che Romano Prodi abbia programmato, per ogni settimana, una sua visita in città italiane. Gli sembra la preparazione di una campagna elettorale che potrebbe concludersi col voto a giugno o ad ottobre. Cogliendo in mezzo al guado i centristi del Polo. [a. rap.] Cossiga

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