Il Papa riabilita il serpente
Il Papa riabilita il serpente Una carezza al pitone portato dalla gente del circo in Vaticano Il Papa riabilita il serpente LA carezza sulla testa del serpente. E' avvenuto ieri in Vaticano, all'udienza del Papa del mercoledì. La gente del Circo ha fatto festa a Giovanni Paolo II e gli ha portato un pitone. Non è la prima volta che Wojtyla dona una carezza a un animale. In Australia, ha passeggiato tenendo in braccio un koala. Nel Kenya, ha accarezzato un cucciolo di rinoceronte nel Parco dei Masai, pieno di leor.i e di elefanti. «Anche gli animali fanno parte della sua parrocchia?», aveva chiesto al missionario che lo accompagnava. «Sì, ma preghiamo che non ci mangino», aveva risposto il missionario. La testa accarezzata del serpente suscita, però, qualche immagine che arriva dalla Bibbia. «Era il serpente il più astuto degb animali terrestri fatti dal Signore Iddio», dice il Genesi. E, infatti, aveva abbindolato Eva sotto l'albero del Bene e del Male, con tutte le conseguenti disgrazie che sono poi cadute sul genere umano. «Quell'antico serpente è il Diavolo e Satana», assicura l'Apocalisse. «E' il serpente guizzante, il serpente tortuoso», dice Isaia. A un animale così simbolicamente laido e perfido, biblico emblema del male universale, si può concedere una carezza? Tra le tante rivalutazioni di cose dei secoli passati, papa Wojtyla rivaluta anche l'infido serpente? Per la verità, a ridargli onore e valore è già stata la Bibbia stessa, quando parla del serpente di bronzo innalzato su un'asta da Mose nel deserto, segno del Dio «Salvatore di tutti». Quel serpente divenne poi anche il simbolo di Cristo innalzato in croce, come spiegò Gesù stesso a Nicodemo che era andato a trovarlo di nascosto, di notte. Infine gli Atti degli Apostoli narrano che San Pietro ebbe da Dio la visione di un grande lenzuolo pieno di serpenti. «Mangia», gli disse il Signore. Voleva far capire a Pietro che doveva accogliere tutti, anche i pagani e i peccatori. Quei serpenti siamo noi. Domenico Del Rio TosattIAPAG.15
Persone citate: Domenico Del Rio, Gesù, Giovanni Paolo Ii, Masai, Wojtyla
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