Sergej, nemico di Onegin di Sergio Trombetta
Sergej, nemico di Onegin A colloquio con il tenore russo Larin che prova al Regio Sergej, nemico di Onegin Dal 22 protagonista per Ciajkovskij «Ciajkovskij conosceva bene voci e caratteri dei personaggi: ha fatto di Onegin un baritono e di Lenskij, il suo antagonista, un tenore. Non poteva essere che così. Basta leggere Pushkin per capirlo». Sergej Larin, giovane tenore russo, sta provando al Teatro Regio, con Mirella Freni e Roberto Servile, «Eugenio Onegin», l'opera di Ciajkovskij, ispirata al romanzo in versi di Pushkin, che debutterà il 22 gennaio. Una storia di amore non ricambiato. All'inizio la giovane Tatjana si innamora di Eugenio Onegin e gli rivela la sua passione, ma l'uomo la rifiuta. Molti anni dopo lui la ritroverà sposata e celebre bellezza di Pietroburgo. Ora è lui a volerla, ma lei è costretta per il proprio buon nome a rifiutarlo. In questo intrico di passioni, Larin interpreta Lenskij il fidanzato di Olga, la sorella di Tatjana cui Onegin rivolge le proprie attenzioni. Lenskij lo sfida a duello e ne resta ucciso. «Nell'opera - spiega Larin - Lenskij ha un ruolo molto più importante che nel poema. Là, Pushkin, che in questo era ancora uomo settecentesco, ha nei suoi con- fronti un atteggiamento ironico, cinico. Ciajkovskij lo considera invece "il poeta", il romantico assoluto. Un ruolo bellissimo che non è mai sfuggito a tutti i grandi tenori russi». Nato a Gorkij (oggi nuovamente Nizhnij Novgorod), studi a Vilnius, in Lituania, dove debutta nel 1990 proprio in quest'opera, ospite abituale dei grandi teatri, dal Colon di Buenos Aires al Metropolitan di New York, dall'Opera Bastille di Parigi al Festival di Salisburgo, Larin ama tornare a Torino: «Qui ho cantato in "Forza del destino", "Carmen", "Boris Godunov" e ora "Onegin". Un'opera che mi è così cara che quando mi è stata offerta ho spostato tutti gli impegni per poter essere qui». Nell'era della globalizzazione musicale, Larin non è chiamato a fare un'opera russa perché russo, ma perché uno dei tanti russi che da quasi dieci anni hanno preso d'assalto i teatri occidentali. E nel suo repertorio gli operisti italiani prevalgono. Accanto a Bizet. «Ho fatto tantissime "Carmen" sia in Russia sia all'estero. Ora dopo Torino rifarò "Onegin" alla Bastille a Parigi. Non prima di una "Fedora" a Palermo con Mirella Freni con la quale sono felicissimo di cantare. Poi ci sarà il mio primo Radames in "Aida" a Bratislava la città dove abito. Quindi "Fidelio" a Salisburgo e poi, in autunno, Calaf in "Turandot" a Pechino con la produzione del Maggio Musicale». Sergio Trombetta II giovane tenore Sergej Larin
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