Torino olimpica, scommessa che piace

Torino olimpica, scommessa che piace LA CANDIDATURA PER I GIOCHI INVERNALI WQ6 Il piano presentato al Coni da Comune, Provincia e Regione sarà oggetto di un sondaggio popolare Torino olimpica, scommessa che piace II sindaco Castellani: nullo l'impatto ambientale La Bresso e Ghigo: in Italia siamo in poleposition SABATO 4 febbraio 2006, allo Stadio Delle Alpi appena ribattezzato «Olimpico», una sobria cerimonia in perfetto stile piemontese inaugura dinanzi a 70 mila spettatori e a mihoni di telespettatori sparsi in tutto il mondo l'edizione numero 20 dei Giochi Invernali. Fantasport? Può darsi. Ma intanto, oggi più che mai, Torino crede davvero che tra 8 anni le Olimpiadi deba neve e del ghiaccio potranno essere cosa sua. Ci credono per primi il sindaco Valentino Castellani e i presidenti della Provincia, Mercedes Bresso, e della Regione, Enzo Ghigo, che ieri in Comune hanno presentato il dossier di 200 pagme suba candidatura, consegnato neUa sua versione definitiva lunedì al Coni nazionale. Al loro fianco sedeva Alberto Ferrerò, l'uomo che tre mesi fa ha dato l'impulso decisivo alla scommessa torinese stimolando le istituzioni pubbliche all'azione. «E i nostri politici - ha detto il presidente del Coni piemontese - hanno risposto come meglio non osavo sperare: tutti d'accordo nel sostenere con fermezza un progetto che, se andrà in porto, sarà per Torino e per tutta la regione un'occasione eccezionale di sviluppo». Castellani, padrone di casa in una Sala delle Colonne freddissima («Parliamo o no di Olimpiadi invernab?»), è stato subito chiaro: «Partiamo per vincere, non ci basta partecipare. E pensiamo di avere giocato con professionalità e determinazione le nostre carte, che ci sembrano molto buone». Il sindaco ha aggiunto: «Torino è una candidatura forte: vanta una situazione logistica invidiabile, impianti e infrastrutture sono in gran parte già esistenti e può quindi garantire un impatto ambientale praticamente nullo. Per la città si tratta di una straordinaria opportunità di promozione, da affiancare alle altre che abbiamo in cantiere. Sarà una gara dura, ma il sapore deba sfida mi piace». Pur avendo il loro fulcro in città (villaggio atleti nell'area degb ex mercati generab, centro stampa e tv al Lingotto), le Olimpiadi sarebbero però affare molto provinciale, considerato il coinvolgimento delle vabi Chisone e Germanasca e soprattutto della Valsusa. «Voghamo i Giochi - ha affermato la Bresso - anche perché vantiamo splendide locabtà turistiche che oggi sono sottodimensionate rispetto abe loro reab potenziabtà. Comuni, comunità montane e associazioni ambientabstiche hanno già dato la loro adesione: sanno che le Olimpiadi potrebbero essere l'occasione ideale per un riassetto urbanistico e una revisione paesaggistica del territorio». Il tema-ambiente stuzzica anche Ghigo. «Sarà una delle connotazioni dei nostri Giochi - assicurato il presidente deba Regione -. Le gare, infatti, si disputeranno all'interno di un sistema di 12 parchi regionali, aree protette da valorizzare. Mi spiace solo che le eccessive distanze abbiano impedito di interessare altre zone del Piemonte, in particolare il Cuneese con le sue piste da fondo. Le ricadute positive per la regione saranno comunque importantissime». Tutti uniti, dunque, aspettando b primo verdetto, previsto fra due settimane esatte quando il Coni designerà la candidata itabana. L'ottimismo è inevitabile, ma sincero: «Ci sentiamo in pole position», concordano la Bresso e Ghigo. E tale è anche la sensazione che trapela dal Palazzo romano, dove pare abbiano fatto ottima impressione la compattezza degb enti pubbbci, ma soprattutto le garanzie di affidabihtà e di sohdità offerte daU'imprenditoria privata pronta a scendere in campo. Nell'attesa, prepariamoci a valutare attentamente anche i risultati di un sondaggio d'opinione «su un campione significativo» che il Coni ha ordinato abe città in corsa. Tema: b gradimento deb'idea di avere le Obmpiadi in casa. Il Comune ha commissionato l'indagine a un istituto speciabzzato. L'esito non sarà determinante, ma c'è da credere che un «no» dei torinesi di certo non aiuterebbe. Roberto Condio Le Olimpiadi torinesi si svolgerebbero dal 4 al 19 febbraio 2006 Cerimonie di apertura e di chiusura al Delle Alpi e gare distribuite fra Torino (stadio, Palavela e nuovo Palaghiaccio), Pinerolo e la Valsusa, con Sestriere capitale dello sci alpino Da costruire il trampolino del salto a Bardonecchia e la pista per bob e slittino a Beaulard

Luoghi citati: Bardonecchia, Italia, Piemonte, Pinerolo, Sestriere, Torino