La piccola irachena mobilita l'ospedale
La piccola irachena mobilita l'ospedale E' afflitta da displasia renale e nel suo Paese manca tutto: nella terapia è compresa anche la dialisi La piccola irachena mobilita l'ospedale Ha due anni: sarà assistita e curata nel reparto di nefrologia Il reparto di Nefrologia del Regina Margherita ospita da ieri una paziente venuta da lontano. Si chiama Riam, ha due anni ed è una delle tante piccole vittime dell'embargo anti-Saddam che da anni mette hi ginocchio il popolo iracheno: tra le infinite emergenze in cui versano i sudditi del rais c'è anche, com'è noto, quella sanitaria. Riam è nata con un'anomalia congenita - displasia renale che ha messo la sua vita in serio pericolo. Ora, dopo un viaggio della speranza incominciato con un ritardo di un mese per motivi burocratici, la bimba è approdata all'Infantile accompagnata dalla sua mamma. Dopo la partenza da Baghdad e una tappa obbligata ad Amman in attesa del visto per l'Italia, alla fine è arrivata nel nostro Paese. Prima a Roma, ospedale Bambin Gesù, poi a Torino. «La piccola è stata curata in Iraq e in Siria - spiega il dottor Luigi Odasso, commissario straordinario dell'Azienda Oirm-Sant'Anna - e da noi è in fase di osservazione e terapia. Con l'anomalia congenita, per la quale purtroppo non si può fare l'impossibile, è presente anche una forma infettiva». La terapia alla quale la piccola Riam è sottoposta comprende anche la dialisi. Per il Regina Margherita non è il primo caso di assistenza «umanitaria». «Negli ultimi tempi abbiamo ricoverato in Cardiologia altri due bimbi iracheni. Sono pazienti - dice il dottor Odasso - che arrivano con regolari permessi. Non si tratta solo di un'azione umanitaria, ma anche di normale assistenza a malati che vengono dall'estero». Il viaggio della bambina di Baghdad è stato reso possibile grazie all'interessamento del Centro Italo-Arabo di Perugia (presso la filiale del Sanpaolo nel capoluogo umbro è aperto il conto numero 9447 per sostenere le spese extra-sanitarie relative alla permanenza qui). «La situazione a Baghdad - ricorda Enrica Mendo, in contatto con il Centro Italo-Arabo di Perugia - purtroppo è tragica, non ci sono medicinali, nemmeno fili di sutura o anestetici per poter operare. Non hanno niente. Il Regina Margherita si è offerto di ospitare e curare questa bambina e possibilmente farla guarire». La piccola Riam, assieme alla mamma, appena giunti al Regina Margherita
Persone citate: Enrica Mendo, Luigi Odasso, Odasso
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