il pretore «media»

il pretore «media» il pretore «media» Solo grazie al ricorso un posto al S. Giovanni E' come parlare con un viaggiatore che parte per un viaggio senza meta: «Dove porterà la cura? Non so. Ma si deve tentare». E ancora: «La ricetta Di Bella per noi è la speranza. Come finirà? Non lo so...». Sono le 15,30. Al secondo piano dell'ospedale San Giovanni Antica Sede arriva il primo paziente che sperimenterà la cura del professore modenese: è l'uomo che ha tentato la «via giudiziaria» alla somatostatina con il ricorso dal pretore Venditelli Casoli, e per cui si è mosso, per una mediazione, l'assessore D'Ambrosio. Ora che la giustizia gh dato una possibilità riprende il suo viaggio. Lo inizia sottobraccio a una figlia che lo aiuta a sabre le scale del San Giovanni. Il nome di quest'uomo non ha importanza, basta P.T. Nella vita ha fatto il camionista, il meccanico, lavorato con l'amianto. Era arrivato dalla Sardegna giovanissimo, oggi ha 56 anni. Un anno fa la diagnosi: tumore a un polmone. Ci fu l'operazione. «Andò così bene - racconta Costanza, la figlia maggiore - che anche i medici erano entusiasti». Era giugno. Tre mesi più tardi a P.T. vennero diagnosticate metastasi al cervello. «Un calvario - mormora la ragazza - mio padre già soffriva di cuore». Da qui in poi la storia di questo ex operaio, dichiarato inabile al lavoro, è quella del viaggiatore che vaga cercando una meta che non raggiunge mai. Ogni cura è una tappa: «Senza risultati». Ogni visita una delusione: «La ricerca sta facendo passi avanti...». Poi l'incontro con Di Bella. «Ne sentì parlare mia sorella in tv» racconta Costanza. A settembre il primo viaggio a Bari, da un'allieva del professore che consegnò a P.T. la ricetta con la somatostatina, introvabile in Italia nella confezione da 3 milhgrammi. «Quel medicinale - ricorda la figlia - lo abbiamo cercato in mezza Europa. Ci siamo procurati indirizzi in Svizzera e in Germania. L'ultimo posto dov'eravamo approdati è Monaco. Sapeste com'è stato difficile. Ma anche lì non l'avevano in pronta consegna. E abbiamo contato altri giorni in attesa di una telefonata: "Il farmaco è arrivato"». A inizio gennaio, Costanza è tornata a Bari. Voleva parlare con Di Bella, chiedere consiglio. E' rimasta un giorno intero davanti alla porta dello studio del medico, mentre altre persone, come lei, iniziavano il viaggio senza meta. «Il professore - ricorda - ha studiato un'ora e mezzo la cartella clinica di mio padre. Ha voluto sapere tutto di lui. Una persona squisita». Quand'è stato il momento di congedarsi lei ha messo mano al portafoglio: «Professore, quant'è per il disturbo?». E lui: «Non mi offenda! Pensi solo a suo padre». Il resto è storia recente. Il ricorso al pretore. L'udienza di ieri mattina. Due ore dopo la telefonata dal San Giovanni Antica Sede: «Venga oggi pomeriggio, la ricoveriamo...». Il viaggio continua, si torna a sperare. Lodovico Paletto

Persone citate: D'ambrosio, Di Bella, Lodovico Paletto, Venditelli Casoli

Luoghi citati: Bari, Europa, Germania, Italia, Monaco, Sardegna, Svizzera