Ora Del Piero è perfetto di Fabio Vergnano

Ora Del Piero è perfetto Anche il medico, dottor Agricola, esalta la partenza sprint di Alex Ora Del Piero è perfetto «E ha ancora davanti qualche anno di crescita» Sandreani: seconda punta, il suo ruolo naturale TORINO. E' nato per essere decisivo, è nato per vincere. E proprio questo differenzia Del Piero dal resto dei calciatori comuni, «umani». Per Platini «i suoi gol non sono mai banali». Per Arrigo Sacchi «potrà anche sbagliare partita, ma il suo contributo lo dà sempre». Geniale e spesso sottostimato, «troppo alterno» secondo l'Avvocato, degno soltanto del 19° posto nel Pallone D'Oro, Alex sta smentendo tutti: ha già segnato undici reti in campionato (17 in totale con le Coppe) e si è incamminato a passo spedito verso la sua stagione più esaltante. I segreti di questa esplosione vanno ricercati nella completa maturazione di un cammpione che ha appena compiuto 23 anni, ma che gioca ad alti livelli da sempre. Dal Padova alla Juve, il ragazzo di San Vendemmiano ha dovuto traslocare in fretta nel mondo dei grandi, sottoponendosi subito al giudizio della critica, superando prove che i suoi coetanei normali avrebbero faticato ad affrontare. Ricorda Sandreani, l'allenatore che lo lanciò nel Padova: «Non c'erano dubbi che si imponesse. Già a 16 anni era di un'altra categoria. In quell'epoca giocava per quattro Nazionali diverse e non dormiva mai nel suo letto. Lo utilizzai subito come seconda punta che è il suo ruolo naturale. In cosa eccelle? Di fronte a certi campioni, diventa duro scegliere. Lui ha la capacità di giocare bene dovunque lo metti. Ora lo vedo irrobustito dalla cura Ventrone e questo lo aiuta a dare ancora di più. Chi lo critica non sa che tutti i grandi numeri dieci hanno delle pause. Diversamente, sarebbero dei mostri». Alex sta riuscendo a vincere una sorta di incomprensibile diffidenza con D supporto di un talento indiscusso e con il carattere forte che è prerogativa dei predestinati. Dopo aver annullato i confronti con chi prima di lui era stato giocatore da copertina ed era termine di paragone scomodo. Secondo Sacchi «dal piede di Alex partono parabole che ricordano il fruscio di un pennello». Una bella immagine che descrive alla perfezione la leggerezza di ogni sua giocata. Il che non significa che Del Piero sia una campione evanescente. Oggi più che mai riesce a far male usando il fioretto e non la clava. Il suo completamento tecnico è andato di pari passo con una condizione fisica perfetta. «L'anno scorso di questi tempi mi ero già infortunato, per questo posso dire che va sicuramente meglio» ammette il fantasista dai gol impossibili. Spiega il dottor Agricola, responsabile dello staff medico della Juve: «Abbiamo un monitoraggio costante delle condizioni di ogni giocatore. Del Piero in questo momento è in una situazione ottimale, tutti i suoi parametri sono perfetti. E avere un organismo sano aiuta a completare la performance tecnico-atletica. E se teniamo conto che un calciatore raggiunge il top della condizione fra i 25 e i 30 anni, dovremmo dire che il vero Del Piero non l'abbiamo ancora vi- sto». Il dottor Agricola ne apprezza anche le doti umane: «E' un ragazzo eccezionale, ha carattere, è estroverso, è ben inserito nel gruppo». L'ex Talentino non avrebbe potuto essere più tempista nel proporsi in maniera così perentoria. Fra cinque mesi c'è il Mondiale, «Pierino» dovrà soltanto prolungare il proprio momento magico per sfatare un tabù e farsi finalmente largo nella squadra che finora, a lui abbonato al proscenio, ha offerto sempre una poltrona di terza fila. Fabio Vergnano

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