«Fs in crisi Prodi deve intervenire»
«Fs in crisi Prodi deve intervenire» Proposta Cisl «Fs in crisi Prodi deve intervenire» ROMA. I sindacati dei ferrovieri studiano la contromossa. Dopo il «colpo basso» della direzione Fs, che ha disdettato gli accordi economici raggiunti a maggio ed ha bloccato aumenti e una tantum, tutti insistono nel definire «inadeguato» il vertice dell'azienda, ma non c'è ancora un indirizzo preciso sulla linea da seguire. Ieri il vicesegretario della Fit-Cisl, Claudio Claudiani, ha tirato in ballo il presidente del Consiglio Romano Prodi: tocca a lui in persona, dice Claudiani, prendere in mano il problema Fs per salvare l'azienda dalla bancarotta, sciogliendo una serie di grovigli di cui quello contrattuale è diventato solo il più incandescente «grazie all'incredibile incapacità del vertice Fs di essere all'altezza dei suoi compiti». Ma c'è un'altra linea, che passa per la Filt-Cgil e punta invece a coinvolgere direttamente il ministro dei Trasporti Claudio Burlando e il ministro del Lavoro Tiziano Treu. I sindacati manderebbero una lettera ai due ministri per chiedere un incontro entro martedì 20, quando riprenderà la trattativa. E la lettera sarebbe inviata soltanto per conoscenza a Prodi e all'amministratore delegato delle Ferrovie Giancarlo Cimoli. Ancora diverso l'orientamento che arriva dalla Uil-Trasporti riunita al congresso di Riccione. Sandro Degni, segretario nazionale, propone flessibilità dell'orario, mobilità interna e innovazione tecnologica per guarire i mali delle Ferrovie. Il contratto di lavoro, secondo Degni, poteva essere già fatto perché vi erano le condizioni; non è stato possibile «per un atteggiamento non lungimirante e corporativo di alcuni sindacati autonomi, in particolare di Comu e Sma che hanno difeso situazioni non più difendibili».
Persone citate: Claudiani, Claudio Burlando, Claudio Claudiani, Giancarlo Cimoli, Romano Prodi, Sandro Degni, Tiziano Treu
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