L'Aia attacca ancora sull'euro

L'Aia attacca ancora sull'euro Un altro giornale annuncia: se l'Italia entra, se ne va il ministro delle Finanze L'Aia attacca ancora sull'euro Ma Kok rassicura Prodi: contano i risultati STRASBURGO DALL'INVIATO Ancora un colpo a salve sparato dall'Olanda verso l'Italia; un colpo che non fa vittime ma che certo rischia di alzare la tensione tra i due Paesi. Dopo il proposito attribuito la settimana scorsa da Ber Spiegel al governo dell'Aia di non partecipare alla moneta unica se l'Italia ne farà parte, e subito smentite dal premier olandese Wim Kok, ieri è stato il quotidiano Ncr Handelsblad ad affermare che il ministro delle Finanze olandese, il liberale Gerrit Zalm, minaccia le dimissioni se l'Italia entrerà subito nell'euro. Un annuncio clamoroso a cui hanno fatto però seguito le consuete smentite. La prima, abbastanza tiepida, del ministro degli Esteri olandese, che «non è a conoscenza del fatto che qualche membro del go¬ verno voglia dimettersi per ragioni legate all'euro». La seconda dello stesso Zalm, per il quale semplicemente «non è vera» la minaccia di dimissioni. A chiudere l'incidente è poi arrivata una telefonata tra Prodi e lo stesso Kok, il quale - ha fatto sapere Palazzo Chigi - ha ribadito che per entrare nell'euro contano solo i criteri di Maastricht. E positivi sono anche i giudizi raccolti lunedì, durante una visita in Olanda, da una delegazione del comitato informale per l'euro, che comprende il direttore generale del Tesoro Mario Draghi, Fabrizio Saccomanni di Bankitalia, il consigliere diplomatico di Prodi Roberto Nigido e il segretario generale della Farnesina Umberto Vattani. Ma cosa si nasconde dietro il gioco di annunci-choc e di smentite che da qualche giorno oppone l'Aia a Roma? L'interpretazione più diffusa è che si tratti di una questione tutta interna all'Olanda, dove i liberali del Vvd, il secondo partito di governo al quale appartiene Zalm, stanno giocando la carta dell'italofobia per motivi elettorali. Al voto che si terrà a metà maggio il Vvd si presenta in agguerrita competizione con i socialdemocratici del Pvda, lo schieramento di Kok, dato che entrambi contano di superare il 30% dei suffragi. L'ondata di messaggi contro l'ingresso dell'Italia, considerata causa sicura di un euro debole, può servire ai liberali per conquistare quelle fasce di elettorato che non hanno voglia di abbandonare un fiorino solidamente ancorato al marco per una valuta «multietnica». Preoccupazioni, queste, assai diffuse in Olanda come in Germania, dove propio ieri il cancelliere Helmut Kob! ha lanciato un appello sul quotidiano popolare Bild, per convincere i suoi scettici compatrioti che «l'euro lo è buono per la Germania e sarà una moneta stabile». Che le polemiche in arrivo dall'Aia siano tutte olandesi lascia comunque intendere an che il Commissario Yves Thi bault De Silguy: «Non posso se guire tutti i dibattiti interni dei Paesi dell'Ue», ha detto ieri i Strasburgo commentando le no tizie provenienti dall'Aia. Ed ha poi aggiunto che quando si deciderà a maggio per l'ingressso nell'Uem lo si farà «senza tener conto della latitudine o del clima, ma solo di criteri economici e oggettivi». E una prima idea di quale sia l'atteggiamento europeo nei confronti dell'Italia si avrà già oggi, quando a Bruxelles il Co mitato monetario esaminerà giudizio della Commissione ^ sulla nostra Finanziaria in vista del vertice di lunedì. Un esame che secondo le prime indiscre zioni si annuncia tutto sommato positivo. [f. man.] il Ue Il premier olandese Wim Kok

Persone citate: Fabrizio Saccomanni, Gerrit Zalm, Mario Draghi, Prodi, Roberto Nigido, Umberto Vattani, Wim Kok, Zalm