Di Bella e la Bindi: ora collaboriamo di Daniela Daniele

Di Bella e la Bindi: ora collaboriamo Ma il medico: sono stato ostacolato dal mondo accademico per questioni di interesse e di clienti Di Bella e la Bindi: ora collaboriamo Un patto a Canale 5 per provare la terapia anticancro ROMA. Una Rosy Bindi insolitamente dolce, più lontana dal linguaggio politico consueto e più vicina alla gente e un Luigi Di Bella dall'aspetto fisico fragile, ma dalla mente risoluta dello scienziato libero dalla soggezione al potere. Enrico Mentana e Maurizio Costanzo hanno messo a segno il colpo televisivo del primo incontro, in diretta e in collegamento tra Roma e Modena, tra il ministro della Sanità e il fisiologo modenese, alla trasmissione di Canale 5 «Esclusivo 5». A far da corte ai due protagonisti della serata, anche il figlio dello scienziato, il dottor Giuseppe Di Bella, e il professor Mandelli. La serata si è aperta con un iniziale imbarazzo, con botte e risposte come di chi avanzi, passo dopo passo, su un sentiero di uova. Ecco i brani salienti del più atteso faccia a faccia di questo inizio d'anno. Mentana, rivolto al ministro e al professor Di Bella: «E' la prima volta che v'incontrate...». Di Bella, la testa bianca piegata in avanti e un po' di lato, nell'atteggiamento che gli è solito, non risponde. Bindi, con tono gentile e rispettoso: «Certo, e vorrei ringraziare il professore per aver accettato di partecipare alla prima riunione della commissione oncologica nazionale. E, a questo proposito, vorrei subito chiedergli: a che ora ci vediamo?» Di Bella, senza esitazione: «Alle 11,30, come avete stabilito VOI». Silenzio. Costanzo incita il fisiologo: «Professore, non vuole chieder niente al ministro?» Di Bella, con un candore disarmante: «Io, veramente, non avrei da chiedere nulla». Poi, il balletto dei convenevoli si dilunga per alcuni minuti. A domanda «perché non ha mai accettato l'invito del ministro?» il medico risponde: «Per il semplice fatto che non mi è stato mai rivolto un invito ufficiale. Appena mi è arrivato, ho risposto». Costanzo cerca di far parlare il professore, lo stimola sul piano dei ricordi: «Qual è stata la sua maggior fatica?». «Io ce l'ho sempre messa tutta...». «Ma ha avuto difficoltà nel mondo scientifico?». La voce del professore s'incrina: «Sono stato ostacolato dal mondo accademico e da tutta la consorteria». Perché?, gli vien chiesto. «Questioni di interessi, di numero di clienti...». Il ministro ricorda che, in realtà, gli inviti a farsi vivo con la documentazione necessaria alla sperimentazione del suo metodo di cura si sono susseguiti dal luglio dell'anno scorso. E poi, improvvisa e inattesa, l'apertura di Rosy Bindi, la dolcezza nei confronti di questo vecchio professore. Bindi: «Sono contenta che abbia accettato di venire a Roma. Voglio che il professore percepisca che la fase di ostilità nei suoi confronti sta finendo. E voglio chiedergli se è d'accordo nell'aprire una fase di collaborazione per dare una risposta di certezza ai malati». Di Bella, con la voce tremula della veneranda età: «Sono molto onorato dal ministro». Poi, con un tono in cui una sensibilità più acuta è in grado di cogliere il carico di sofferenza di una vita, aggiunge: «Ma nella commissione medica ci sono quelli che hanno osato esprime¬ re nei miei confronti ingiurie ed epiteti. Nel campo scientifico non è l'ingiuria che vale, ma l'argomentazione scientifica». Poi, finalmente si entra nel vivo del dibattito. Il ministro esprime la necessità di poter stabilire quale sia la validità della cura Di Bella, spiega che la facoltà di scelta dei malati deve passare attraverso la certezza del metodo. E Di Bella parla del suo metodo. Introduce modelli matematici nella cura, parla di «cinetica del paziente», spiega l'importanza di visite che durano anche due ore per arrivare a una terapia personalizzata. Un discorso che incanta Rosy Bindi al punto da spingerla a fare un appello ai medici che, troppo spesso, trascurano il rapporto umano con i loro pazienti. Ma ribadisce: «Occorre un protocollo comune. E soltanto lei, professore, può aiutarci a farlo». Daniela Daniele

Luoghi citati: Modena, Roma