LA DROGA E LE ILLUSIONI di Chiara Beria Di Argentine

LA DROGA E LE ILLUSIONI LA DROGA E LE ILLUSIONI R ICCARDO Bauer, uno dei padri dimenticati della nostra Repubblica che rinunciò a un dicastero nel primo governo Parri per tornare nelle aule della sua Umanitaria a Milano, amava ripetere che il primo problema della nostra giovane democrazia era la mancanza di una scuola veramente laica. La mancanza insomma di un'educazione al dubbio, al rigore, alla razionalità, alla responsabilità e, per converso, il rigetto di ogni demagogia di parte, di enfatizzazioni e fughe irrazionali. Gli effetti di questa carenza profonda si vedono ogni giorno. Alle migliaia di giovani che come ha denunciato lo psichiatra Luigi Cancrini fanno «un uso miracolistico delle pillole» e che come sottolinea il quarto rapporto Iard-Il Mulino sono sempre più esposti e propensi all'abuso di alcol e droghe, c'è chi risponde lanciando messaggi altrettanto illusori e perciò stesso astratti fino a innescare, in contrapposizioni rituali, quello che lo stesso ministro Livia Turco ha assai benevolmente definito un dibattito «strampalato». Si grida all'emergenza - magari anche basandosi su un'analisi del mercato della droga e dei suoi consumatori ormai superata -, ci si divide su presupposti inesatti per poi passare, già annoiati, a discutere d'altro. Eppure la droga non è il nostro Titanic. Chiara Beria di Argentine CONTINUA A PAG. 12 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bauer, Livia Turco, Luigi Cancrini, Parri

Luoghi citati: Milano