«Sonia, una ragazzina timida»

«Sonia, una ragazzina timida» Nel centro della cintura dove la donna politica indiana è nata e vissuta fino al 1968 «Sonia, una ragazzina timida» Così Orbassano ricorda la Gandhi di 30 anni fa «Non abbiamo nulla da dire. Nulla». Si erano rifiutati di parlare coi giornalisti quando Sonia si è sposata, nel febbraio '68. Si sono rifiutati di parlare quando nel '91 il marito Rajiv Gandhi venne ucciso. E anche oggi i familiari di Sonia Maino, 51 anni, si nascondono nel silenzio: nella loro villa di mattoni rossi a due piani con le tende sempre abbassate, hi via Bellini 14 a Orbassano, liquidano al citofono i'cronisti e i fotografi che sperano in un'intervista. Nessun commento alla notizia che Sonia, a Nuova Demi, ha dato il via alla campagna elettorale per il partito del Congresso in vista delle elezioni legislative indiane. Nessun commento alle sue parole che sanno di capovolgimento del passato: «Per anni sono stata una "persona privata", ma sento ora di dover tener fede alla tradizione di impegno politico della famiglia contro le forze che vogliono dividere il Paese in base alle caste, alia lingua, alla religione». Sembra quasi che nell'ostinazione al silenzio e al riserbo, in questo centro alle porte di Torino, vi sia una paura ancestrale legata al destino maledetto che ha colpito la casata dei Gandhi in India. Se si chiede a qualcuno l'mdirizzo di casa Maino, a Orbassano, pare di voler violare un segreto: «Qui sanno tutti dove abitano i parenti di Sonia, ma non possiamo dirlo. Non siamo autorizzati», dicono al comando dei vigili urbani. E pure in Comune si fa appello alla privacy. «Sonia? Certo, me la ricordo», dice Giuseppe Benedetto, che da ragazzino la incrociava quasi ogni mattina mentre andava a scuola. Eppure, nonostante siano passati tanti anni da quella «fuga» verso un'altra vita, lontano dalla casa dei genitori, qualcuno ricorda ancora quella graziosa Sonia «la ragazzina timida che ora ha tirato fuori il coraggio e ora rischia persino la vita». In casa Maino, che in paese c'è chi ha ribattezzato «casa Gandhi», le porte rimangono chiuse. «La famigha non ha piacere che si facciano commenti, e noi quindi non possiamo dire nulla», tace pure la perpetua del parroco di San Giovanni Battista. Sonia Gandhi era una bimba introversa, da piccola. Così raccontano i vicini di casa e chi la ricorda a distanza di trent'anni. «Gentile con tutti, ma molto riservata». Il padre Stefano, imprenditore edile, classe 1915, non c'è più. A Orbassano vive ancora la madre Paola. La nipote Aruna è proprietaria del negozio d'antichità indiane al centro commerciale Piramid, «ma della zia non parla mai con noi», dicono diversi proprietari dei negozi accanto. I vicini di casa Maino raccontano dell'erede di Gandhi che giocava alla «settimana» lanciando il gessetto per strada assieme alle amiche. «Certo - commenta Silvia De Vito - colpisce e ci fa onore adesso pensare che qui a Orbassano sia nata una donna che può cambiare le sorti dell'India». [m. acc] Sonia Gandhi con la madre Paola Maino in una foto del 1968 poco prima di sposarsi con Rajiv

Luoghi citati: India, Nuova Demi, Orbassano, Torino