Dall'Ulivo dieci sì all'arresto di M. Tr.

Dall'Ulivo dieci sì all'arresto Il caso-Previti Dall'Ulivo dieci sì all'arresto L'unico parlamentare torinese presente nella giunta per l'autorizzazione a procedere si è espresso per l'arresto di Cesare Previti, l'ex ministro della Difesa del governo Berlusconi coinvolto nella vicenda delle «Toghe sporche» e che la procura di Milano vorrebbe dietro le sbarre. Mario Borghezio, deputato della Lega Nord, spiega così la sua decisione: «Ho dato il mio voto favorevole all'arresto perché ho ritenuto che ci trovassimo di fronte ad un caso gravissimo di corruzione in atti giudiziari». Poche ore prima dieci parlamentari torinesi dell'Ulivo nel corso di una conferenza stampa spiegano perché il 20 gennaio voteranno «sì» alla richiesta. Secondo Mimmo Luca, Salvatore Buglio, Giorgio Panattoni, Diego Novelli e Chiara Acciarini (Sinistra democratica); Renato Cambursano, Sergio Rogna e Pia Valetto (ppi); Giorgio Gardiol (verdi) e Dario Ortolano (Rifondazione) «nella relazione dei giudici milanesi sono infatti ampiamente documentati i rischi di inquinamento delle prove da parte del parlamentare. Dunque va respinta la tesi sostenuta da Forza Italia e dallo stesso Previti del complotto politicogiudiziario». Ma non tutti i parlamentari dell'Ulivo sono così decisi, anzi la presa di posizione di alcuni esponenti nazionali dell'Ulivo contrari all'arresto di Previti ha spinto il consigliere regionale verde Pasquale Cavaliere a scrivere una lettera aperta per chiedere ai «deputati di far conoscere le proprie posizioni agli elettori del collegio». Una scelta che Sergio Chiamparino aveva già preso. Spiega l'ex segretario regionale pds: «Se dovessi votare oggi voterei per l'arresto ma qualche dubbio mi resta ancora e per questo intendo verificare questa mia posizione con le rappresentanze delle forze che sostengono l'Ulivo nel mio collegio e cioè Porta Palazzo, Barriera di Milano e Borgo Vittoria». E Furio Colombo prima di decidere vuole «conoscere la relazione della giunta per le autorizzazioni a procedere e poi le posizioni dei gruppi parlmentari che, malgrado abbiano dato libertà di voto, dovranno prendere. Senza dubbio, comunque, la posizione dell'ex ministro è estremamente grave. E' molto difficile trovare una posizione assolutoria». Voterà invece no all'arresto Ugo Martinat, questore alla Camera e segretario regionale di An: «Mi sembra che in una vicenda vecchia di otto anni sia molto difficile parlare di inquinamento delle prove Piuttosto mi pare che ci troviamo di fronte ad un atto per secutorio. Dunque no all'arresto ma sì al processo». Aggiunge Roberto Rosso, coordinatore regionale di Forza Italia: «Non esistono le condizioni per l'arresto». Stessa la posizione dell'azzurra Maria TeI resa Armosino. [m. tr.]

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