La carica dei 32 mila per 300 posti di Emanuela Minucci

La carica dei 32 mila per 300 posti Vìa al concorso del Comune in 8 turni di 4 mila concorrenti, ieri erano in 1500 La carica dei 32 mila per 300 posti Un numero record di iscritti in attesa da tre anni Sperano di diventare istruttori amministrativi Occhi stanchi di chi ha trascorso la notte a ripassare «che cosa si intende per bicameralismo perfetto». Telefonini e Bignami di diritto costituzionale rigorosamente spenti e chiusi «altrimenti qui ci sbattono fuori». In tasca la Gazzetta ufficiale per pianificare futuri viaggi della speranza, «ma sarebbe meglio chiamarla utopia», di trovare un lavoro. Si è presentato più o meno così, ieri mattina, davanti a un Palastampa luccicante di brina, il giovane esercito di aspiranti (in tutto 1500 sui 4 mila attesi) ai 300 posti di istruttore arnministrativo offerti dal Comune. Un impiego da 1 miUone e 700 mila lire il mese da giocarsi attraverso una prova destinata a rimanere nella storia dei concorsi subalpini per almeno due motivi: anzitutto il numerorecord di candidati iscritti (32 mila e 600 diplomati suddivisi appunto in otto giornate da 4 mila candidati) poi il tempo-eternità trascorso dalla pubbhcazione del bando (29 giugno 1995) alla fatidica data dell'esame. Quasi tre anni, ma com'è possibile? «Una cosa è certa, non si ripeterà più» ammonisce, sorseggiando un caffè dal bicchierino di plastica, l'assessore alla Gestione Azienda Comune, Paolo Peveraro, giunto puntuale all'apertura dei cancelli per controllare, insieme con i suoi dirigenti, che tutto fui Uscio nel buon nome di Palazzo Civico: dall'operazione «check-in» (nome, cognome, ritiro buste e scongiuri di rito) alla sistemazione pilotata dei candidati sui gelidi sedili del palazzetto: «L'ultima volta che sono stata qui era per il concerto di Giorgia - sospira amara Luisa Caretta, 28 anni, una figUa di pochi mesi e disoccupata da altrettanti perché la fabbrica di impianti industriah dove lavorava ha da poco chiuso i battenti -, certo queUa sera ero un po' più allegra...». Vicino a lei, che abita a GrugUasco, un rivale che ha macinato parecchi chilometri in più neUa speranza di finire, finalmente, dietro una scrivania sicura. E' Amedeo Calogero, 24 anni, arrivato da poche ore con un treno dal Sud: «Sono partito da Caltanissetta sabato mattina per non perdermi neppure questa possibibtà. Per me è il quinto concorso in un anno. Ormai U faccio tutti, anche questo che ha ricevuto trentamila domande. Chissà, magari proprio questa volta, quando meno me l'aspetto, avrò più fortuna». E forse di un briciolo di fortuna avrà bisogno per sbagUare soltanto 12 deUe 60 domande di diritto costituzionale e arnministrativo snocciolate sul maxischermo al ritmo di una ogni otto secondi. Fuoco di fila di quesiti più o meno tecnici, alla quale sono abbinate quattro possibih so- razioni. Ovviamente tutte molto simiU o verosimiU, se non espUciti trabocchetti. Un esempio? «Il Udo del mare, le spiagge e gU areniU costituiscono 1) patrimonio indispensabile deUo Stato, 2) demanio di Regione e Stato, 3) demanio necessario deUo Stato, 4) demanio accidentale deUo Stato». Qualcuno trova la forza di stemperare il nervosismo in battuta: «Ma andiamo a fare gU impiegati o i bagnini?». Peccato che nessuno rida: otto secondi sono troppo pochi per giocarsi qualche mese di studio, uno stipendio ogni 27 del mese, o ancora lo scatto dal quarto al sesto liveUo (riservato ai candidati già impiegati comunali, in tutto 1500). Le sessanta domande scorrono via veloci, senza troppi intoppi, facce stupite o contestazioni. Un paio di occhi sgranati segnano soltanto l'arrivo o i o del quesito: «Quando il principio di legittimità costituzionale è proposto in via incidentale?». Pronta la mano scivola nel cappotto con tasca foderata di appunti. Ma altrettanto prontamente interviene il commissario del Comune a consegnare all'ironia generale la prodezza del candidato in panne: «La prossima volta le annullo la prova!». E lui, imbarazzato: «Cercavo soltanto il fazzoletto». Altra boa-lampo di otto secondi, altro giro di domande. «Cos'è il rimpasto del governo?». DaUa prima fila: «Meno male che questa è facile, mi tira su la media». E come a scuola c'è pure chi sistema vicino alla borsa o al cappotto un portafortuna: piccoli snoopy, una paUina, un vecchio diario. «E' la mia mascotte trova-lavoro - dice Sergio Rava, 21 anni, perito chimico al suo terzo concorso, indicando una sedia vuota - questa volta l'ho lasciata a casa, chissà che non funzioni». Emanuela Minucci La marea dei millecinquecento candidati ieri mattina al cancello del Palastampa in attesa di poter entrare Una concorrente ritira all'ingresso la busta con il test e la matita

Persone citate: Amedeo Calogero, Bignami, Luisa Caretta, Occhi, Paolo Peveraro, Sergio Rava

Luoghi citati: Caltanissetta, Uscio