Tomba sta a casa (altri guai fiscali?)

Tomba sta a casa (altri guai fiscali?) SCI ALPINO Non va ad Adelboden: m'alleno per lo slalom Tomba sta a casa (altri guai fiscali?) ADELBODEN DAL NOSTRO INVIATO Nel gennaio del 1995, magica stagione della vittoria di Coppa, dopo essere arrivato primo su queste nevi, impresa che in qualche modo non gli era mai riuscita, per sfortuna o per altro, Alberto Tomba fece una solenne promessa. «Oggi mi sono tolto un peso: ma su questa pista non gareggerò mai più», disse usando per la verità un linguaggio meno casto e facendo una croce su Adelboden e il suo gigante. Ieri il campionissimo di Castel de' Britti, che ha la memoria lunga, forse si è ricordato della sua promessa. Tutti lo aspettavano, per vedere quel che sarebbe successo dopo il secondo posto di Saalbach e il primo di Schladming, tutti erano curiosi, ansiosi e attenti, molti erano convinti e magari contenti di poter assistere a qualche altro colpo di bacchetta magica. Ma Alberto Tomba, che ha il gusto della teatralità e dello spettacolo, non a caso a fine carriera si darà al cinema, ha deciso di restarsene a casa. Niente Adelboden, niente gigante. «Ho centrato il primo obiettivo che era quello di rientrare nel primo gruppo: adesso preferisco allenarmi fra i pah stretti in vista degli slalom di domenica e lunedì a Veysonhaz», ha fatto sapere. Punto e basta. Ma la delusione è grande: a dispetto di quello che sembrano pensare i padroni del circo e il loro sceriffo Hujara, una gara senza Alberto è una minestra senza sale. Anzi, non è nemmeno una minestra. La scelta di privilegiare gli allenamenti in slalom invece della gara in gigante in fondo è perfino ac¬ cettabile. Tomba si è preparato con cura e attenzione quasi maniacali. Ha programmato la sua stagione nei minimi particolari e dunque nessuno meglio di lui è in grado di giudicare in materia. Ma qualcuno, guardandosi attorno e osservando quel che succede, ha avanzato l'ipotesi nemmeno tanto vaga che Alberto stia approfittando delle scappatoie offerte dal calendario per starsene un po' nell'ombra, togliersi dalla mischia, evitare insomma di alimentare l con la sua presenza le voci su certi problemi fiscali che finiscono con sospetta puntualità sulle pagine dei giornali ogni volta che il campione torna alla vittoria suscitando antichi entusiasmi. Certo che le indagini in corso (si di di l f parla di 11 miliardi dovuti al fisco, più la penale, per tasse non pagate) non sono motivo di tranquillità, anche se Alberto ha sempre dimostrato di saper affrontare le difficoltà trasformando i problemi in cariche vincenti. Le cariche, per dire, che ha in corpo l'austriaco Hermann Maier, il Rambo dello sci che oggi lancia la sfida, sul loro terreno, agli eroi di casa Von Gruenigen, Locher e Kaelin, ai quali stanno restando solo le briciole. Il tema è questo. Pure gli azzurri ci mettono qualcosa: la tranquillità di Holzer, consapevole ormai di essere fra i migliori, purché ci creda fino in fondo, e la voglia matta di Sergio Bergamelli, tornato in vetta dopo un lungo calvario. In pista anche i fratelli di Sergio, Giancarlo e Thomas, più Bormolini, Koenigsfainer, Nana, Rieder, Rocca e Thaler. Carlo Coscia Tomba cerca la tranquillità

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