Foglia: Toro in A con i miei gol
Foglia: Toro in A con i miei gol Il ventunenne cannoniere granata lanciato verso il futuro Foglia: Toro in A con i miei gol «Difficile sostituire Lentini, ma ci son riuscito» TORINO. Non è un sogno, ma un progetto addirittura. E appartiene a Foglia, ragazzo di 21 anni, con la faccia da cucciolone spaventato. Lo mettiamo di fronte allo specchio delle sue brame e lui, staccata la spina con i sogni, ammette: «Vedo il Toro in serie A, anche grazie ai miei gol». Foglia è Felice, lo dice il nome stesso. La domenica di Verona, condita con un gol, un assist e due palle che per poco non finiscono alle spalle di Borghetto, è servita a irrobustire la sua serenità: «Non era facile sostituire Lentini, perciò ho dato tutto. Sapevo di giocarmi molte chances e ho violentato la mia natura per essere me stesso, per non strafare e restare tranquillo, come vuole l'allenatore. Ma sarei presuntuoso se non ringraziassi i compagni di squadra, mi hanno dato fiducia facendomi sentire un veterano». Il ragazzo di Nola (Napoli) nel sangue sembra avere più gol che globuli rossi. Ha, come si dice, l'approccio facile, entra e zac gli spuntano denti di cobra. Gol al Padova, gol (due) al Como in Coppa Italia e gol domenica al Chievo. «Non ho segreti, però è un dato di fatto e allora comincio a crederci, perché gol vuol dire fiducia. Domenica sera ho chiamato i miei familiari e gli amici. E poi sono an- dato a cena con Carparelli, abbiamo brindato, siamo legati in campo e fuori, non c'è invidia, non c'è doppiezza fra noi. Prima del match mi ha detto: "Se segni, corri in panchina ad abbracciarmi". Non ho avuto tempo, però l'avrei fatto volentieri. Prospettive? Giocare di più, anche per dare ragione a chi crede in me». Dal mozzo al comandante. Reja è sordo se si tenta di fargli rivisitare i desideri re i desideri espressi giorni fa, quando dichiarò che si sarebbe accontentato di girare la boa con 30 punti (ora ne ha 28, con 2 match da giocare). «Tabelle non ne fac cio e resto della mia idea. Arrivare a 30 punti, al termine del girone d'andata, sarebbe importante per il Toro. Sono soddisfatto, la squadra è in crescita, però il merito di questa evoluzione è paradossalmente anche delle avversarie. Il Chievo, ad esempio, ci ha affrontati a viso aperto e ci ha permesso di scoccare le nostre punte avvelenate. Mi piacerebbe avere ogni domenica un antagonista che se la giochi a viso scoperto...». Largo ai ventenni. Sommese e Foglia, innanzitutto. Ragazzi in gamba, che bruciano le tappe. E portano entusiasmo giovanile nella truppa. Reja non si scompone e ricorda quando disse che «uno dei segreti per andare in serie A è avere una rosa florida, competitivaquesti sono ragazzi motivati e pronti a rispondere all'appello. Io credo che il nostro sia l'organico migliore della B (implicitamente il tecnico dice grazie ai dirigenti gra nata, ndr). Non vedo comunque 'ora che si chiudano le Uste invernali di trasferimento. Da qui al 31 di gennaio dovrò dare alcune valutazioni...». Non è difficile leggere nei piani di Reja e della società, e prevedere la partenza di Claudio Bonomi (oggi si dovrebbe concludere per un cambio con Bresciani del Venezia), forse di Carparelli, Mercuri e, chissà, l'ungherese Sandor. Dopo aver ricordato che questo Toro è stato rifatto dalle fondamenta, che con il suo arrivo i dirigenti hanno provveduto a un ulteriore arricchimento della rosa, che «il 3-4-3 è un modulo che può pagare, Zaccheroni lo applica benis- simo», Reja va avanti con la storia «dell'umiltà come elemento essenziale per il successo finale, adesso lo stare lassù in alto ci mette di più al centro delle attenzioni altrui», insiste con i giudizi sui singoli, ima sorta di rassegna senza ordine specifico. Ed«ccoci al rigore sbagliato da Ferrante, «che è un istintivo e dagli-11 metri non sa mai dove mettere la palla, anche se è bravo tecnicamente. Gli ho detto "con i rigori hai chiuso". Ma quando è in azione il pallone lo piazza dove vuole, come domenica: ha giocato bene ed ha aiutato gli altri. Nunziata e Tricarico sono i cardini, grande rendimento e intelligenza. Brambilla ha qualità e non ha paura di mettere il piede. Deve migliorare in continuità». Ultima nota, anch'essa febee. Nove mogli dei granata aspettano un figlio: si tratta delle signore Nunziata, Casazza, Pusceddu, Brambilla, Fattori, Cravero, Biato, Malinarich e Lentini. Rosa o azzurri che siano i fiocchi, Reja ha motivi per preoccuparsi da un lato (l'attesa dà gioia ma anche tensione) e rallegrarsi dall'altro (un po' di astinenza questi giovanotti dovranno pur imporsela per un periodo). Comunque, auguri. Angelo Caroli Reja: «Ferrante ok ma quel rigore... Nunziata-Tricarico i pilastri granata» 3 4 5 ó 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 DALLA CI ALLA A; LA GRANDE CAVALCATA DEL TORO I [Nei pallini i punti in classifica] con Reggina e Perugia con C. di Sangro L^, Foggia, Pescara ^pA e Chievo j Àm con Cagliari Lucchese e Perugia /\_ con Cagliarijj con Perugia! e Perugia f 63™ ; j con Verona I con Pescara e Reggiana «&g> «KÌ> QgÈ> «S:iì> Reja ha ereditato il Torino da Sounoss a partire dalla 7° giornata: quel giorno, con lo 0-4 del Delle Alpi contro il Venezia, i granata con il 17° posto erano matematicamente in CI. Nelle successive 10 giornate una rimonta continua che domenica, grazie al 2-0 contro il Chievo, ha portato Ferrante e C. alla promozione matematica (per il momento virtuale). Nelle 10 partite in questione i granata hanno ottenuto 21 punti, lasciandosi alle spalle l'intera concorrenza ad eccezione della Salernitana (che ha strappato al Toro 3 punti nello scontro diretto) salita a 22. GIORN. 8° 10c IT 12c 13° 14° 15° 16c 17°
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