«lo gregario di Del Piero» di Fabio Vergnano

«lo gregario di Del Piero» «lo gregario di Del Piero» Inzaghi: lo farò, se servirà allaJuve MILANO DAL NOSTRO INVIATO Un cammino da prima della classe quello della Juve, eppure la storia di questo pazzo campionato la obbliga ad inseguire. Non è bastato incamerare tre punti in più rispetto alla quindicesima giornata della scorsa stagione per dominare. Tutta colpa, o meglio merito, di quest'Inter che viaggia su ritmi vertiginosi, che incassa cinque gol nel derby di Coppa e si risolleva subito tenendo a debita distanza la sua storica rivale. La Juve per ora si inchina allo strapotere della candidata numero uno allo scudetto. Per ora, appunto. Complimenti Inter, ma noi cercheremo di acchiapparti usando ogni mezzo lecito: questo il pensiero del clan juventino. Certo che se l'Inter fa mirabilie, di questo passo la Juve dovrà cercare in se stessa risorse finora ben nascoste per annullare il distacco in classifica. Più semplicemente potrebbe cominciare a migliorare il proprio rendimento in trasferta. Infatti a fronte di sette vittore casalinghe ci sono soltanto due successi fuori casa, ovvero proprio dove nelle passate stagioni i campioni d'Italia avevano consolidato un dominio indiscusso. Ma non esiste una Juve doublé face. Lippi, premiato ieri sera come il miglior allenatore italiano, è sicuro di non essere alla guida di una squadra con due anime: «La Juve è una soltanto, se fuori casa non abbiamo raccolto tanti punti non è certamente per le caratteristiche della squadra. Non mi pare che abbiamo molto da rimproverarci, può darsi che nel ritorno ci sia un'inversione di tendenza e si riesca a fare bene dove finora siamo mancati. L'Inter non può sentirsi al sicuro perché in corsa ci sono ancora parecchie squadre». Marcello «il vanitoso», come l'ha chiamato Elenoire Casalegno madrina degli Oscar del calcio, evita di andare al cuore del problema. Più schietto Zidane: «La questione dei punti persi in trasferta esiste. E' lì che dobbiamo migliorare se vogliamo riprendere l'Inter, più pratica di noi lontano da Milano. Non si può dire che fuori casa abbiamo giocato brutte partite, è un problema di qualità dei singoli, tutti dobbiamo impegnarci ad offrire un rendimento più elevato. Adesso stiamo bene e possiamo riuscirci. Cosa invidio all'Inter? Quel pizzico di fortuna che l'inora lei ha avuto e a noi è mancato». La stilettata di Zizou faccia d'angelo mette a fuoco una grande verità. Nonostante la squadra di Lippi abbia il miglior attacco del campionato, il gol non sempre arriva con facilità. E fuori casa i problemi si aggravano. Inzaghi, pronto ad abdicare suo malgrado come re dei cannonieri, spiega: «Non è la Juve che ha deluso, ma l'Inter che ha fatto cose fuori dalla norma. Il nostro atteggiamento non cambia mai ed è comunque presto per i bilanci. Noi abbiamo la sensazione di essere forti, compatti, uniti. Abbiamo tutto per riprendere l'Inter e per vincere lo scudetto. Nel confronto diretto c'è stata la dimostrazione che come squadra siamo al loro livello. Sarà una guerra dei nervi, il titolo si assegnerà sul filo di lana». SuperPippo predica la calma: «Sbaglieremmo se pensassimo di dover recuperare il distacco nel giro di due partite. Il campionato è lungo e i nerazzurri hanno un calendario peggiore del nostro. E quattro punti sono un'inezia». Sette reti in campionato, il miglior giovane del torneo come hanno sancito 320 colleghi, Inzaghi sa di avere la coscienza a posto: «Ho segnato parecchio, tenendo conto che non calcio i rigori. Non ho nulla da rimproverarmi, sono contento di essere stato utile alla squadra, di essere diventato un giocatore completo, ovvero meno egoista e più portato ad aiutare i compagni. Lippi mi ha chiesto maggior collaborazione e mi piace essermi calato in una parte che finora non mi apparteneva». Ormai superati anche ì bisticci tattici con Del Piero: prima quasi non si passavano il pallone, adesso duettano come due fidanzatini del gol. Pippo alza le spalle seccato: «La nostra intesa era una nota dolente prima di cominciare questa avventura, poi tutti si sono accorti che si trattava di un falso problema. Se servirà mi metterò al servizio di Del Piero e lo aiuterò a vincere la classifica dei cannonieri». In casa Juve è sbocciato un amore. Fabio Vergnano

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