Firme separate, senza flash

Firme separate, senza flash WELFARE Firme separate, senza flash ROMA. Non ci sarà nessuna cerimonia a Palazzo Chigi per la firma dell'intesa sulla riforma del welfare raggiunta il primo novembre scorso. Le adesioni avverranno, per così dire, a distanza. Cgil, Cisl e Uil avevano rinviato la firma in attesa di ottenere (come è accaduto), attraverso la consultazione, il via libera dei lavoratori e dei pensionati. Ma il governo, che in un primo momento aveva fissato un possibile appuntamento per domani; ha cambiato idea: nessuna cerimonia e firme «separate», in senso fisico e non politico, di coloro che vorranno aderire all'accordo di Ognissanti. Perché questo dietro-front? La spiegazione più convincente appare la seguente: considerati i tanti dissensi sull'intesa (dalla Confindustria, alla Confcommercio alla Confartigianato) la firma nel salone di Palazzo Chigi l'avrebbero apposta praticamente solo Cgil, Cisl e Uil. Un colpo, se non altro all'immagine, della concertazione. E allora ecco l'innovazione nel rituale delle trattative sindacali: niente cerimonie, tra flash e telecamere, ma firme in soktudine, ciascuno nel proprio ufficio.

Luoghi citati: Roma