la moda rivoluziona l'uomo

la moda rivoluziona l'uomo Molte novità nella linea Emporio e nella collezione di Gaultier la moda rivoluziona l'uomo Giacche con cappuccio perArmani MILANO DAL NOSTRO INVIATO E adesso osa. Uomo, è ora di cambiare. Lo dice Armani con dolcezza. Lo ribadisce con decisione Jean-Paul Gaultier. I due stilisti rivoluzionano la moda maschile, ma nel rispetto del buon gusto e della tradizione. Alla faccia di chi propina il cambiamento femminilizzando il guardaroba, scambiando l'innnovazione con l'ambiguità. Armani, nella linea Emporio, attacca cappucci alle giacche gessate e agli smoking, toglie cinture in favore di fusciacche orientali, incrocia golf come fasciature, rivisita con la grisaglia le giubbe e i pantaloni militari, cuce scudi di pelle da motociclista per uomini veri. Poi riscopre le giacche coreane lunghe e smilze abbinate a magliette dallo scollo sghembo; crea completi di velluto da portare con un cappellino di lana. Ecco Tabe del new chic, fatto di dettagli e accostamenti, declinato con caterve di blu e neri. Gaultier, fantasioso e ironico, immagina un mondo popolato da angeli e diavoli, buoni e cattivi. Ma al di là dello spettacolo, propone vestiti reali. Seppur originali e in un contesto spettacolare, quasi mistico. I suoi Luciferi in lunghe parrucche dark, pizzetto e unghie laccate di rosso, sfoggiano cappotti a campana di satin inchiostro che sono un capolavoro di sartoria, prodotti dalla Aeffe di Cattolica. Impeccabili pure i completi grigi doublé, abbottonati da una parte, una divisa da predicatore mormone con rosario e messale. I bambini del coro intonano salmi gregoriani e natahzi. In pedana scivolano maghette con le stampe religiose delle vetrate gotiche, gessati smeraldo e grigi di shantung, pantaloni con la sagoma dei jeans fotocopiati e stampati che diventeranno un must fra i giovani. «La gente ha gli armadi pieni, vuole novità», spiega Armani che il 21 gennaio inaugura a Parigi, a Saint Germain des Près, un Emporio di 1200 metri. Dove c'era il primo grande drugstore degli Anni Sessanta. Ci si tuffa negli immaginifici paesaggi di Bruegel da Krizia, fra suggestioni medioevali e spunti della strada. Dove i verdi della foresta di Sherwood vestono ragazzi contadini con maglioni e guanti di metallo lavorati come cotte, pastori in bandohere a tascapane e pantaloni da recluta. Sfilano le pellicce sintetiche per lui, annodate come vestaglie, ricompare il montone rovesciato ammorbidito come un cardigan, mentre la sera è un fruscio di velluto effetto cavallino tinta lichene e muschio. Walter Zenga e fidanzata, seduti accanto a Enrico Mentana, commentano fitto fitto e applaudono. La cravatta non c'è più, i bottoni si nascondono, le camicie chiare latitano. Cerniti mette cerotti di velcro per serrare i blazer, tinge di grigio le bluse, taglia e cuce trasversalmente al vivo i tessuti dei giubbotti con il collo rialzato. L'uomo elegante è ruvido d'aspetto e morbido al tatto. Tanto che Jil Sander punta su feltri e lane cotte in cachemire per giacconi grigi mélange o sabbia. Da portare con pantaloni e blazer-camicia di un bianco accecante, da linda infermeria svizzera. La tradizione si rinnova nei tessuti. Così, l'antico marchio austriaco di loden Snaiders, per la linea Amadeus, crea giacconi indeformabili, impermeabili e antipiega, in japardine. Un gabardine tecnologico in microfibra, fatto in Giappone. Mentre da Extè jeans e camicie, in cotone trattato, brillano sotto i fari della discoteca, per la gioia di chi vuol farsi notare. Alla Stazione Centrale, ieri, si è consumato il rito della Woodoomoda firmata John Richmond. L'inglese che veste i Rolling Stones sceglie radiografie di teschi per invito e mischia croci gotiche, borchie da star del rock and roll e reperti di stregoneria. Piumette, ossa e denti sono i piccoli monili dei dandy ombrosi, pettinati alla Keith Richard, con cappotti a pipistrello zippati dal collo alle caviglie, bui calzoni con interminabili cerniere, su cui si appoggia la gonna dallo spacco laterale. Soluzioni più o meno virili per ragazzi paludi e patiti a cui vien voglia di regalare flaconi di vitamine. Eleuterio Rea (ex capo dei vigili, ex amico di Di Pietro) in prima fila per far piacere alla moglie che lavora dallo stilista, commenta: «Quasi niente di tutto ciò fa per me, troppo ardito». Non è il solo a pensarlo. Antonella Amapane Pellicce sintetiche e velluti tinta muschio per Krizia r o i Pellicce sine velluti timuschio pi ito Un'immagine della sfilata di Krizia Una proposta di Emporio Armani. A destra, un momento della collezione presentata da Jean-Paul Gaultier IL BORSINO DELLO STILE :'XHHaiH|É f***** \ >V'ABB8 ^HIL^^l IL MILITAR CHIC. Reinterpretato nei tessuti come io grisaglia, nei pantaloni con ampio tasche icrterali, noi parka doppiati di spesso feltro e sottile microfibra. Sfidandogli animalisti Dolce e Gabbana lanciano intemi ìn vero visone rasato. Noi panorama non mancano golf in martora sintetica, montoni rovesciati bicolori per giacche cardigan e spolverini lunghi. RIVISITATO. ÉCon revers rialzati, oppure colio coreano, lungo e smilzo, quasi te cor» cappuccio incorporato ! nei tessuti gessati. FINE OSILA CAMICIA BIANCA. Secondo Armani allarga troppo il torace. AI suo posto arrivano le versioni in tinto con la giacca, oppure T-shirt e golf leggeri come una buccia di cipolla in cachemire superfine. L'OSSESSIONE DELLA BIANCHERIA. L'intimo di cattivo gusto è uno slip imbottito davanti per potenziare la virilità, ma anche una parata di canotto e mutande esibite con i calzini. EFEBO STYLE. Troppo magri; troppo imberbi, l'occhio lucido e l'aria sofferente. Il filone anti macho eccede net proporre un genere maschile malaticcio, ambiguo.

Luoghi citati: Cattolica, Giappone, Milano, Parigi, Saint Germain